Il Consiglio comunale approva all’unanimità lo schema di convenzione per le attività necessarie all’intervento che verrà realizzato in località San Donnino
MODENA – Il Consiglio comunale di Modena ha approvato all’unanimità lo schema di convenzione con la Provincia per la gestione del procedimento espropriativo necessario alla realizzazione di un impianto idroelettrico sul fiume Panaro, in località San Donnino, di potenza installata superiore a 100 kilowatt, per la produzione di energia ad acqua fluente.
Dopo aver approvato, lo scorso 9 marzo, una variante urbanistica per consentire alla società proponente, Dgm srl, la realizzazione del progetto, nella seduta di giovedì 10 dicembre, l’Aula ha dato il via libera alla stipula della convenzione, illustrata dall’assessore al Patrimonio del Comune Gabriele Giacobazzi.
Con la delibera approvata il Consiglio definisce “necessaria” la realizzazione delle opere relative al progetto di impianto idroelettrico in quanto, come previsto dalle normative, “le opere per la realizzazione degli impianti da fonti rinnovabili, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all’esercizio degli stessi impianti, sono di pubblica utilità e indifferibili e urgenti”.
L’assessore ha spiegato che “la Provincia, titolare dell’intera procedura autorizzativa sull’impianto, ha avviato il procedimento di Valutazione di impatto ambientale e a inizio anno, nell’ambito della Conferenza di servizi, il progetto è stato valutato positivamente. L’Ente ha fornito al Comune la propria disponibilità a farsi carico del procedimento espropriativo – ha proseguito Giacobazzi – e, con questa delibera, l’Amministrazione gli conferisce una delega specifica perché possa seguire sul territorio comunale, nei limiti consentiti dalla legge, le attività necessarie a poter iniziare, nel 2016, i lavori di realizzazione dell’impianto”.
Il documento precisa inoltre che nessun onere è posto a carico del Comune per l’attività svolta dalla Provincia e che tutti gli oneri economici relativi, quali il pagamento delle indennità espropriative o l’espletamento delle formalità relative agli atti, sono a carico della società proponente, che diventerà proprietaria delle aree oggetto di procedura espropriativa.
L’impianto, che verrà realizzato in prossimità dello stradello Barca a San Donnino, andrà a sfruttare una fonte di energia rinnovabile, in quanto ricaverà energia attraverso il fluire a salto delle acque e la condurrà a una cabina elettrica da cui verrà immessa nella rete. Il percorso naturalistico presente vicino alla sponda del fiume in quella zona verrà temporaneamente sostituito da un tratto più distanziato dall’area di cantiere per ragioni di sicurezza, ma verrà riportato nella posizione originaria non appena saranno conclusi i lavori, dove sarà risistemato. All’altezza degli scalini che consentiranno i salti di acqua, verrà anche realizzato un percorso di risalita per i pesci che vorranno andare controcorrente.