La mozione, presentata dal Diego Lenzini del Pd, chiede inoltre di “mettere in campo ogni azione possibile volta a limitare la possibilità di pubblicizzare il gioco d’azzardo sul territorio comunale, integrando tale misura dentro l’ordinanza del sindaco sulla Disciplina Comunale degli orari di funzionamento degli apparecchi di intrattenimento e svago installati negli esercizi autorizzati e negli altri esercizi commerciali ove è consentita la loro installazione”.
Domanda inoltre all’Amministrazione di “sollecitare presso la Regione il rilascio degli strumenti attuativi riguardanti le norme sul gioco d’azzardo” e di farsi portavoce presso Anci e tramite i sui parlamentari verso le istituzioni nazionali “al fine che venga messa in agenda la trattazione dei disegni di legge in merito alla regolamentazione della pubblicità del gioco d’azzardo”.
Il documento ripercorre l’impegno dell’Amministrazione per contrastare il gioco d’azzardo, a partire dall’emendamento di bilancio approvato in Consiglio comunale a febbraio del 2016 che chiedeva l’istituzione di un fondo per la scontistica Tari per gli esercizi commerciali che rinuncino a dispositivi elettronici per il gioco d’azzardo e dall’ordinanza del sindaco che indica la fascia oraria massima di accensione degli apparecchi per il gioco d’azzardo, le sanzioni per i trasgressori destinando i proventi ad attività di prevenzione del gioco d’azzardo e di sostegno delle attività economiche che non hanno o dimettono apparecchi.
Diego Lenzini ha riportato le cifre del fenomeno e i costi per la società del gioco d’azzardo. “Cosa può fare un Comune contro questo fenomeno? Si tratta di una materia da regolare a livello legislativo, ma in questi anni abbiamo scoperto che qualcosa si può fare e ancora sulla pubblicità c’è spazio per intervenire. Credo che anche da quest’Aula debba arrivare un segnale, perché non c’è abbastanza sdegno generale sulle pubblicità relative al gioco d’azzardo”.
Per Adolfo Morandi di FI “il quadro delineato dalla consigliera Baracchi non corrisponde a realtà. Mi era stato chiesto di emendare il mio odg al punto che veniva cancellati completamente tutto quanto da me proposto nel dispositivo. Non si è trattato quindi della mancanza di volontà di farne uno unitario e mi sembra ridicolo dire che se ne voleva fare uno condiviso. La mozione che propongo mette in campo alcune soluzioni e proposte che nel vostro dispositivo non ci sono.
Anche Marco Cugusi di Art.1 – Mdp ha evidenziato che “il tema è stato affrontato più volte da questo Consiglio”. Per il consigliere “forse non c’era nemmeno bisogno di fare un ordine del giorno, perché stiamo già procedendo, stiamo lavorando bene come Amministrazione su questo terreno. Bene però – ha concluso – se questa mozione serve a rinforzare l’azione già messa in campo”.
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