Il sindaco Muzzarelli ha partecipato alla commemorazione in ricordo dei sei operai uccisi e delle 200 persone ferite il 9 gennaio 1950 durante uno sciopero generale
MODENA – “Ricordiamo i sei operai uccisi a Modena dalla Polizia di Scelba e le altre 200 persone rimaste ferite il 9 gennaio 1950. La data è ormai lontana ma l’appuntamento non è rituale: è un richiamo al valore del lavoro, della libertà, e delle conquiste ottenute a prezzo di tanti sacrifici”.
Sono le parole del sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli che questa mattina, lunedì 9 gennaio 2017, ha partecipato alla cerimonia commemorativa de 67° anniversario dell’eccidio delle Fonderie Riunite di Modena deponendo una corona d’alloro al cippo che ricorda la strage.
L’iniziativa è stata organizzata dai sindacati Cgil, Cisl e Uil per ricordare i sei operai che persero la vita sotto il fuoco della polizia durante lo sciopero generale proclamato dalla Camera confederale del lavoro nel 1950 contro i licenziamenti decisi dalla direzione aziendale.
“Ricordiamo Angelo Appiani, Renzo Bersani, Arturo Chiappelli, Ennio Garagnani, Arturo Malagoli e Roberto Rovatti – prosegue Muzzarelli – con la gratitudine che merita chi ha lottato per queste conquiste, e con l’impegno a fare ogni giorno di più per dare lavoro a chi non ce l’ha. Finalmente, dopo tanto tempo, i dati sulla disoccupazione sono migliorati a Modena e in Emilia-Romagna, ma non basta: proseguiremo nell’impegno per avvicinarci agli standard a cui eravamo abituati – conclude – perché il lavoro significa reddito ma anche e soprattutto dignità, opportunità, possibilità di pianificare una vita per sé e per la propria famiglia”.