Monitoraggio dei senza fissa dimora, assistenza, ospitalità. Assessora Urbelli: Risposte diversificate per intercettare i bisogni
MODENA – Attività di monitoraggio costante della città con uscite serali nei luoghi più frequentati dai senza fissa dimora, per altro già iniziata nelle scorse settimane; ospitalità a Porta Aperta, nelle parrocchie che si sono rese disponibili, oltre che in luoghi individuati dai Servizi sociali nei casi in cui le condizioni di salute lo richiedano e un piano di accoglienza straordinaria se le temperature diventano particolarmente rigide. Sarà operativo da lunedì 30 il progetto di Accoglienza invernale per persone in difficoltà, che rimarrà in vigore fino al 31 marzo. Il piano è attivato dall’accordo tra l’assessorato al Welfare del Comune di Modena, l’Azienda Usl, l’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico, il Centro d’Ascolto dell’Arcidiocesi di Modena e Nonantola, le associazioni Porta Aperta, Fratres Mutinae, gruppo comunale Protezione civile, Croce Blu, Croce Rossa italiana, Avs Modena, Agesci e Vivere Sicuri.
“L’obiettivo che ci eravamo posti con il nuovo Piano di accoglienza invernale lanciato già lo scorso inverno – spiega l’assessora a Coesione sociale, Sanità, Welfare, Integrazione e Cittadinanza del Comune di Modena, Giuliana Urbelli – era di uscire dalla logica dell’emergenza per andare invece verso la creazione di una rete permanente, in cui giocassero un ruolo di primo piano, non solo il Comune, ma tutte le componenti del Terzo settore coinvolte nell’assistenza. Una rete in grado di ottimizzare le risorse disponibili sul territorio e di coordinare le azioni per intercettare e dare risposta alle situazioni di bisogno, in primo luogo legate alla fragilità sanitaria. Il modo in cui già nei mesi scorsi si sono gestite situazioni straordinarie, legate principalmente a fenomeni migratori, è stato il primo banco di prova di questa rete che ha dimostrato di saper rispondere positivamente alle sollecitazioni”.
Destinatari del piano Accoglienza invernale per persone in difficoltà sono tutti i cittadini, italiani e stranieri, che non hanno un’idonea collocazione dove passare la notte, con particolare riferimento a coloro che hanno patologie sanitarie già stabilizzate legate alla stagione rigida e che per la guarigione necessitano, non del ricovero ospedaliero, ma di un periodo di accoglienza temporanea in una normale struttura socio-assistenziale. Quattro le linee su cui si muovono gli interventi attivati da Comune e Aziende sanitarie locali, insieme a Arcidiocesi e associazioni: gli sportelli di accesso ai servizi socio-assistenziali volti a raccogliere segnalazioni e fornire informazioni; il monitoraggio e le uscite serali, l’assistenza per persone convalescenti, l’accoglienza nelle parrocchie e l’accoglienza straordinaria che prevede l’attivazione di centri di accoglienza temporanei.
USCITE SERALI GIÁ INIZIATE – Sono i volontari delle associazioni Croce Blu, gruppo comunale di Protezione civile, Croce Rossa Italiana, Agesci, Fratres Mutinae, Vivere sicuri, Avs Modena, Associazione Porta aperta svolgere l’attività di monitoraggio prevista dal Piano di accoglienza invernale. I volontari effettuano uscite serali indicativamente dalle 22 a oltre la mezzanotte prevalentemente nelle zone della stazione ferroviaria, di San Cataldo e in alcune aree del centro storico. Le uscite si svolgono di norma nei mesi di dicembre e gennaio e ogni sera in cui la temperatura scende sotto i cinque gradi, ma di fatto sono già iniziate da tempo per intercettare bisogni e situazioni d’emergenza soprattutto legate a flussi migratori. Durante le uscite, tese a verificare le condizioni delle persone senza fissa dimora, i volontari, appositamente formati attraverso un corso, distribuiscono generi di conforto come alimenti, bevande calde e coperte. L’attività di monitoraggio è coordinata da un referente della Croce Blu, che per segnalare eventuali situazioni di emergenza, fa riferimento a un responsabile dell’Amministrazione comunale.
L’accesso ai servizi socio-assistenziali avviene attraverso gli sportelli di accoglienza e raccolta delle segnalazioni. I cittadini residenti possono rivolgersi ai Poli sociali di residenza, negli orari di apertura (tutte le mattine, tranne il martedì, dalle 8.30 alle 13; lunedì e giovedì dalle 14.30 alle 18). La prima accoglienza per i cittadini italiani non residenti avviene agli sportelli del Centro d’Ascolto della Caritas diocesana in via dei Servi 13 (lunedì e mercoledì 9-13; giovedì e venerdì su appuntamento tel. 059 212202). Infine, i cittadini stranieri non residenti possono rivolgersi al Centro Stranieri del Comune, in viale Monte Kosica 56, dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 12.30. Dopo i primi colloqui e la raccolta della documentazione individuale, gli operatori valuteranno le situazioni problematiche e l’eventuale collocazione temporanea in struttura.
OSPITALITÁ E ASSISTENZA – Il piano di Accoglienza invernale per persone in difficoltà prevede, in particolare, che le persone con patologie sanitarie stabilizzate che necessitano per la guarigione, non del ricovero ospedaliero, ma di un periodo di accoglienza temporanea, siano ospitate presso diverse strutture ricettive che collaborano con l’Amministrazione comunale. All’interno della rete dei soggetti che accolgono vi è la struttura gestita dall’associazione Porta Aperta, dotata di vari servizi: dormitorio maschile, mensa, docce e ambulatorio medico. L’ingresso avviene su segnalazione dei Servizi sociali a seguito della certificazione sanitaria dei medici di Medicina generale, dei medici dell’ambulatorio gestito dall’associazione Porta Aperta e dei Pronti Soccorsi, che specificano anche i tempi necessari per la convalescenza. La valutazione viene fatta congiuntamente e un operatore del Comune è quindi reperibile dalle 8 alle 22 per valutare inserimenti in emergenza anche dai pronti soccorsi.
Il pernottamento nelle parrocchie che rendono disponibili locali e volontari, si attiva prevalentemente per un’ospitalità prolungata. L’accoglienza riguarda, in diverse parrocchie solo le ore notturne e l’eventuale colazione; gli utenti vengono inseriti dal Centro d’ascolto diocesano in collaborazione col Comune che garantisce la presa in carico congiunta integrando gli interventi. Infine, scatta l’accoglienza straordinaria in momenti di particolare gravità in cui, a causa di temperature particolarmente rigide o di forti nevicate, occorra dare riparo a numeri consistenti di persone che vivono in luoghi non adeguati. L’utenza potrà essere ospitata in polisportive o parrocchie attivate come centri d’accoglienza temporanei con ordinanza dell’assessorato al Welfare. L’accoglienza si svolgerà solo nelle ore notturne sarà coordinata dal gruppo comunale di Protezione civile, coadiuvato dai volontari delle altre associazioni. In tutti i casi, l’inserimento di ospiti sarà disposto dall’assessorato.