MODENA – Esplorazione di linguaggi multimediali con artisti emergenti, sguardi sulla città nei fotoritratti di personaggi “geminiani”, eccellenze della creatività locale applicate anche all’impresa, come nel caso delle figurine. Relazioni con il mondo dell’arte contemporanea internazionale, valorizzazione delle collezioni, rapporti con grandi eventi della città, da Play al festivalfilosofia. C’è tutto questo nei programmi espositivi per il 2016 (e fino alla primavera 2017) del Mata alla ex Manifattura Tabacchi e della Galleria civica di Modena nelle sue due sedi di Palazzo Santa Margherita e della Palazzina dei Giardini Ducali, che riprende anche per l’estate la sua funzione espositiva.
Il programma è stato illustrato in conferenza stampa dal vice sindaco di Modena e assessore alla Cultura Gian Pietro Cavazza ricordando il passaggio sulle politiche culturali della relazione al Bilancio letta la scorsa settimana in Consiglio comunale dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli che ha spiegato “con l’affitto del Mata abbiamo aumentato gli spazi espositivi a disposizione della città, in attesa di una soluzione strutturale definitiva all’interno del complesso Sa
Per l’assessore Cavazza il percorso fatto con la Fondazione “ha portato a un progetto di accordo che presenteremo presto in commissione consiliare e dovrà essere poi approvato dalla giunta e sottoscritto dai due enti. Entro aprile 2016 si concluderà la fase di analisi e confronti sugli obiettivi, le attività e i soggetti coinvolti, nonché sui risultati attesi e dovrà essere definito il modello organizzativo e il budget del progetto”. A quel punto si procederà a individuare concordemente il direttore del costituendo nuovo “Polo per l’immagine contemporanea”, attraverso una procedura di selezione a evidenza pubblica, curata congiuntamente da Comune e Fondazione Cassa di risparmio di Modena, che dovrà essere conclusa entro il mese di luglio 2016.
L’obiettivo di rafforzare, anche attraverso una direzione comune, il coordinamento fra i tre istituti culturali, facendone salve le rispettive identità “comporta – secondo l’assessore – vantaggi, in termini di gestione unitaria delle raccolte e coordinamento delle attività; semplificazione amministrativa, facilità ad accedere a ulteriori finanziamenti pubblici e privati; integrazione degli staff con conseguente rafforzamento delle attività professionali e della qualità dell’offerta culturale; razionalizzazione delle risorse finanziarie, umane e strumentali, improntata alla salvaguardia del personale di Fondazione Fotografia e del Comune di Modena; ampliamento della visibilità a livello nazionale e internazionale”.
Per l’assessore Cavazza, inoltre, “l’interesse pubblico nelle politiche culturali può essere difeso e promosso anche meglio con modalità che vedono insieme pubblico e privato (in questo caso un privato ‘particolare’ come la Fondazione, che ha essa stessa finalità di interesse pubblico). Basti citare il Consorzio per il festivalfilosofia, dove a fronte di una maggiore e libera efficacia operativa, nulla è stato tolto al ruolo di governance del pubblico”.
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