MODENA – “Il nostro obiettivo resta la ripartenza dei servizi educativi e scolastici in presenza, così come li abbiamo vissuti e come riteniamo possano rispondere pienamente alle esigenze educative dei bambini e delle famiglie, pur assicurando tutte le necessarie misure di sicurezza – afferma l’assessora all’Istruzione del Comune di Modena Grazia Baracchi – e per questo stiamo lavorando.
Ma anche in questa fase di scuola per così dire “sospesa” non vogliamo sottrarci alla responsabilità di dare risposte ai bisogni dei bambini e delle famiglie, a partire dalle persone più vulnerabili, alleviando l’impatto traumatico che l’isolamento può determinare. Vogliamo assicurare la continuità della relazione educativa in vista del momento, che speriamo possa avvenire al più presto, in cui i bambini torneranno a impossessarsi di aule e giardini, e contemporaneamente garantire la tenuta del sistema integrato salvaguardando i livelli occupazionali, trovando un punto di equilibrio tra le diverse esigenze”.
L’assessora lo ha sottolineato illustrando la delibera che recepisce il Protocollo provinciale di intesa per la riprogettazione dei servizi educativi nel periodo di sospensione delle attività educative per emergenza covid19.
Muovendosi nella cornice delineata da protocollo sottoscritto insieme ad altri Enti locali con le parti sindacali e il mondo cooperativo dei soggetti gestori, la Giunta ha quindi deliberato di attuare forme di riprogettazione e di co-progettazione dei servizi educativi comunali per creare un senso di stabilità e sicurezza, scandendo il ciclo della giornata, della settimana, del tempo in generale e di assicurare la continuità di fornitura dei servizi educativi gestiti anche in forma indiretta, formalmente riprogettati e rimodulati in accordo tra le parti facendo affidamento su contratti e convenzioni in essere.
Le forme di riprogettazione dei servizi 0/6 anni, previste già dal mese di aprile, continueranno fino a quando i servizi saranno prestati in modalità a distanza.
Le attività alternative sperimentali previste sono quelle contemplate nel Protocollo provinciale: attività a distanza come sezioni virtuali, produzione di materiale video, chat di gruppo; servizi educativi sperimentali per i bambini, lettura fiabe da parte di educatrici, laboratori esperienziali guidati, tutorial. E ancora momenti di approfondimento e confronto di supporto alla genitorialità, sportello di ascolto per i genitori con personale educativo e pedagogico per trovare risposta alle domande più frequenti; promozione di momenti aggregativi online tra genitori e ogni altra modalità possa supportare le famiglie nella gestione del tempo e nella cura dei bambini a casa.
Infine, ma non per ultimo e solo qualora sia autorizzato dagli organismi nazionali e regionali competenti in materia sanitaria, si può iniziare a studiare e attuare la riapertura anche “parziale” dei servizi educativi, attraverso forme di servizi individuali o a piccolo gruppo, offerti in luoghi ampi e aperti o resi nel rispetto delle direttive sanitarie negli stessi luoghi ove si svolge normalmente il servizio, che si tratti di strutture pubbliche o private, specie quelli rivolti alle famiglie più bisognose e fragili.
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