Modena, Centri di aggregazione giovanile: nuove linee di indirizzo

Il Consiglio comunale approva all’unanimità l’aggiornamento della Carta di intenti che ne promuove l’attività. L’assessore Guerzoni: “Rispondiamo a esigenze mutate”

MODENA – Il sistema dei Centri di aggregazione giovanile di Modena prova a rispondere a esigenze nuove dei giovani modenesi, “profondamente influenzate dalla crisi”, come ha sottolineato l’assessore alle Politiche giovanili Giulio Guerzoni, anche attraverso l’ampliamento e l’integrazione della Carta di intenti che ne promuove l’attività. Le modifiche alla Carta sono state approvate all’unanimità dal Consiglio comunale (con la sola astensione del gruppo di Forza Italia) nella seduta di giovedì 19 novembre.

La Carta di intenti è stata approvata la prima volta nel 2011. “A quattro anni di distanza – ha spiegato l’assessore Guerzoni – proponiamo un aggiornamento, dopo un percorso condiviso che ha visto la partecipazione dei referenti dei centri giovanili insieme agli operatori degli uffici. Con questo documento abbiamo definito insieme le linee guida per lo svolgimento dei progetti nell’ambito della rete articolata dei Centri di aggregazione, che sono una parte importante delle politiche giovanili della città”.

Lo strumento, previsto dalla Carta, attraverso il quale si esercita l’azione della rete è il Tavolo di coordinamento del quale fanno le realtà più significative della città che coinvolgono i giovani tra i 12 e i 25 anni: Arci, i gruppi della Pastorale giovanile, l’associazione Il Ponte, Intendiamoci, Stoff, la rete degli studenti, il Gavci, Città e scuola, il Girasole, Civibox, la ludoteca Strapapera, Animatamente, il Ceis, la Fondazione San Filippo Neri.

Gli aggiornamenti approvati prevedono di aggiungere la promozione di buone pratiche sociali, civiche e ambientali agli obiettivi già compresi nella Carta che riguardano lo sviluppo di competenze in attività creative, culturali, ludiche, sportive, d’informazione e di formazione; di valorizzare il ruolo dei giovani come protagonisti della comunità cittadina e delle comunità formali e informali che vi operano; di rendere maggiormente visibili sia ai giovani che ai genitori le diverse realtà che fanno parte della rete; di prevedere momenti di partecipazione della popolazione giovanile sugli indirizzi di governo della città; di introdurre percorsi di interazione tra il Tavolo e altri organi di rappresentanza giovanile (come il Tavolo contro l’abbandono scolastico). Ma soprattutto, come ha sottolineato Guerzoni, la rete dei Centri di aggregazione si propone come “funzione permanente di ‘sportello giovani’, cioè come un punto dove i ragazzi possono trovare ascolto, informazioni, accesso alla conoscenza dei servizi e delle azioni messe in campo dal Comune in ambito educativo, culturale, formativo, sportivo, ricreativo, aggregativo e di lavoro”.

Nella Carta è stato inoltre previsto che le istituzioni cittadine, Giunta e Consiglio comunale con il contributo dei Quartieri, possano promuovere momenti specifici di partecipazione dei giovani sugli indirizzi di governo della città per raccogliere istanze, suggerimenti e nuove idee.

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