Sono queste le voci più significative del Bilancio di previsione 2017-2019 presentato in Consiglio comunale giovedì 22 dicembre dal sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli e dall’assessora al Bilancio Ludovica Carla Ferrari contestualmente all’aggiornamento del Documento Unico di Programmazione 2017-2019. A gennaio il documento sarà discusso nelle varie Commissioni per arrivare alla discussione e al voto del Consiglio comunale entro gennaio.
Approvare il bilancio di previsione entro la scadenza del 31 gennaio 2017 consentirà al Comune di Modena di beneficiare delle premialità previste dalla Legge di stabilità e significa, quindi, evitare che investimenti già avviati e impegnati, come la ristrutturazione del Liceo Sigonio, finiscano in avanzo di amministrazione, senza la garanzia di poter spendere la totalità degli importi impegnati.
Nei tre anni a venire, gli investimenti, pur con tutte le difficoltà finanziarie e procedurali, restano al centro dell’azione amministrativa che ha anche cercato e ottenuto finanziamenti europei e regionali. Il sindaco Muzzarelli ha sottolineato i quattro numeri più rilevanti che sintetizzano gli impegni e le opportunità per il futuro: 19,3 milioni per il Progetto Terre Estensi; 18 milioni per il Progetto candidato nell’ambito del Bando Periferie per la generale riqualificazione dell’Area nord; 2,850 milioni per l’edificio ex Enel (che si aggiungono ai 3 milioni per l’ex Aem) nel comparto ex Amcm e i circa 60 milioni di euro della FcrMo per il Sant’Agostino.
“Il 2017 – ha proseguito Muzzarelli – sarà un anno chiave per l’urbanistica e la riqualificazione urbana a partire da Piano straordinario per la manutenzione della città finanziato mediante l’utilizzo di una quota degli oneri di urbanizzazione, poiché intervenire soltanto con il conto capitale sulla manutenzione straordinaria significa arrivare quando lo stato delle cose è ormai degradato”.
Per quanto riguarda l’urbanistica le tappe principali saranno l’apertura della conferenza di pianificazione per il PSC, la progettazione del Piano Caserme, della Diagonale, della Stazione Intermodale, del Polo di Cittanova, della Periferia Nord finanziata con il bando periferie, il completamento del progetto dell’area ex Amcm, il progetto completo del nuovo Polo Culturale, la definizione del piano urbanistico di riqualificazione del comparto Sant’Agostino-Palazzo dei Musei-Ospedale Estense e, sempre in centro storico, inizieranno i lavori di recupero della sede storica del Liceo Sigonio e per la riqualificazione di Piazza Mazzini.
Mentre, l’aumento della spesa sociale si accompagna ai fondi del sostegno all’inclusione attiva (SIA) dello Stato e del reddito di solidarietà regionale (ReS) per consentire un’azione convergente e straordinaria di contrasto alla povertà e al disagio sociale.
“Il senso di queste misure è chiaro – ha affermato Muzzarelli – Pur con tutte le difficoltà della finanza locale, che continuiamo a denunciare, facciamo uno sforzo aggiuntivo per la cura della città, la qualità della vita, la giustizia e la coesione sociale, che si inquadra coerentemente nel rinnovo del Patto per la Crescita Intelligente, Sostenibile e Inclusiva”.
Un crescita che l’amministrazione sostiene anche con gli investimenti sulla smart city (estensione della banda ultralarga nelle aree industriali Mo-Nord, PIP 10, Fiera, San Damaso), sulla cultura e sul turismo, affinché Modena, se la ancor timida ripresa economica verrà confermata, possa svolgere, insieme alla Regione Emilia-Romagna, una funzione di traino.
Nel 2017 la città sarà quindi anche teatro di eventi culturali di grande richiamo come il decennale della morte del maestro Pavarotti, il concerto di Vasco Rossi, il Festivafilosofia e l’anniversario della fondazione di Mutina.
Il bilancio di previsione illustrato al Consiglio comunale di Modena giovedì 22 dicembre dall’assessora Ludovica Carla Ferrari conferma il blocco di tutti i tributi Imu e Tasi e dell’addizionale Irpef, la rimodulazione delle rette secondo la nuova Isee in un’ottica di sempre maggiore equità sociale e la riduzione delle tariffe dei nidi d’infanzia introdotta nel 2016. Per la Tari, l’obiettivo dell’Amministrazione, in attesa del piano finanziario di Atersir, è arrivare ad azzerare per utenze domestiche e aziendali, il lieve incremento previsto a causa delle morosità, che, se non si riuscirà ad evitare, sarà in ogni caso entro la soglia dell’1 per cento.
In assenza quindi di una manovra fiscale, le entrate restano sostanzialmente invariate rispetto all’anno precedente, se si considerano le operazioni di rettifica quali variazioni di bilancio e applicazione degli avanzi, mentre le spese sono orientate a scelte che valorizzano la cura della città e il sociale.
L’aggiornamento al Documento unico programmazione, conferma la destinazione per l’anno 2017 di quota proventi da oneri di concessione edilizia per il finanziamento corrente di un programma di attività di manutenzioni ordinarie della città. Proseguono inoltre tutte le principali attività già programmate: gli investimenti sulla rete scolastica, le piste ciclabili, il centro storico e la smart city, lo sviluppo delle azioni per la legalità e la sicurezza, il consolidamento dell’offerta dei servizi educativi e delle politiche per la casa, la promozione dello sport, della cultura e del turismo, l’innovazione del welfare, la partecipazione e le pari opportunità, il lavoro.
“Viene confermato il piano investimenti per garantire la migliore cura della città, i processi di riqualificazione e rigenerazione urbana, l’welfare e l’innovazione – afferma l’assessora Ludovica Carla Ferrari – Nel 2016 ne abbiamo realizzati per circa 42 milioni, tra investimenti diretti e contabilizzazioni e nonostante l’entrata in vigore del Codice Appalti che ha comportato significativi cambiamenti nelle procedure, e questo numero unito agli investimenti privati è il segno che la città si è rimessa in moto. Prosegue lo sforzo di innovazione tecnologica e organizzativa dell’amministrazione che si concretizza nel contenimento della spesa attraverso risparmi che non sacrifichino la qualità dei servizi al cittadino e la capacità sul lavoro del personale”.
Nel dettaglio, il bilancio di previsione conferma l’applicazione dell’Imu mantenendo ferme le aliquote del 2016 con la base imponibile ridotta al 50% per alloggi concessi in comodato gratuito a parenti di primo grado e al 75% nel caso di contratti con canoni concordati; l’applicazione della Tasi con maggiorazione dello 0,8 per mille ad esclusione dell’abitazione principale; l’applicazione dell’imposta di soggiorno con le tariffe vigenti e invarianza di aliquote e di tariffe dei tributi e delle tasse comunali relative; lo sviluppo dell’azione di controllo dell’evasione dei tributi e delle tasse comunali; il sostegno comunale per i servizi di trasporto pubblico locale; lo sviluppo di azioni tese al miglioramento dell’efficienza e al contenimento delle spese attraverso azioni strutturali di revisione dei sistemi gestionali e organizzativi contenendo ogni spesa meno essenziale e prioritaria.
La finanza comunale dell’anno 2017 evidenzia valori di spesa complessivamente pari a 449 milioni ed entrate totali per complessivi 441,3 milioni con un utilizzo di parte dell’avanzo di amministrazione presunto 2016 per 7,9 milioni.
La parte corrente del bilancio nella parte spesa evidenzia un valore previsionale di 230 milioni comprensivo di fondi crediti dubbia esigibilità di 6,1 milioni, a fronte di rischi potenziali di mancata riscossione, collegati all’applicazione del nuovo principio contabile della competenza finanziaria potenziata.
Sul versante delle entrate correnti le modifiche previste sono collegate principalmente alla minore disponibilità del fondo compensativo Imu-Tasi, che compensa solo parzialmente i mancati introiti e da recuperare nel quadro del nuovo fondo enti territoriali, oltre che a minori concessioni di contributi da parte delle pubbliche amministrazioni.
Nel 2017 è inoltre prevista un’ulteriore riduzione del debito che passa dai 6,5 milioni del 2016 a 4,9 milioni; anche per gli anni 2018-2019 non si prevede di ricorrere a nuovo indebitamento.
Un particolare rilievo finanziario continuano infine a rivestirlo i mancati rimborsi da parte dello Stato con cui il Comune di Modena vanta un credito di circa 24 milioni di euro.
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