Modena, “Alfabeto della parità”, donne e divario digitale

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Mercoledì 23 marzo, alle 17.45, in Galleria Europa, si discute sul diverso rapporto che donne e uomini hanno con la tecnologia e sulle conseguenze che ne derivano

MODENA – “Gli uomini sono tecnologici. Le donne tecnofobiche”. È una delle definizioni da cui partirà la riflessione al centro dell’incontro “Divario digitale” in programma mercoledì 23 marzo, alle 17.45, alla Galleria Europa Renzo Imbeni, in piazza Grande 17 a Modena, nell’ambito del ciclo “Per un alfabeto della parità”.

La discussione proverà a indagare il diverso rapporto che maschi e femmine hanno con la tecnologia a partire dall’analisi di come ragazzi e ragazze usano la tecnologia già in età scolare, i maschi più interessati a “fare” (giochi, ricerche, attività interattive), le femmine a conversare, e da come la letteratura femminista ha provato a spiegare questo divario e le conseguenze che ne derivano.

All’incontro, coordinato da Andrea Bosi, assessore alle Pari opportunità, Lavoro, Partecipazione del Comune di Modena, intervengono Nadia Caraffi, presidente della delegazione di Modena e Reggio Emilia dell’associazione internazionale European women’s management development; Michele Colajanni docente del dipartimento di Ingegneria dell’informazione dell’Università di Modena e Reggio Emilia; Serena Vantin, ricercatrice, esperta della storia e delle teorie del giusfemminismo all’Università di Pisa; Palma Costi, assessora alle Attività produttive della Regione Emilia Romagna.

Il ciclo seminariale “Per un alfabeto della parità” è promosso dal Comune di Modena, in collaborazione con il Seminario permanente di Teoria del Diritto, il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Modena e Reggio Emilia e il Centro documentazione donna. L’ultimo appuntamento si svolgerà il 30 marzo, sul tema “Lavoro, cura, migranti”.