Modena

Modena: 31 maggio, Giornata senza tabacco

Le attività dei Centri antifumo riprenderanno con modalità nuove. La campagna “World no tobacco day” dell’OMS nel 2020 è dedicata ai giovani. A Modena fuma quasi un terzo della popolazione tra i 18 e i 24 anni

MODENA – Il 31 maggio è la Giornata mondiale senza tabacco, promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per motivare le persone a non fumare e sensibilizzare su una cattiva abitudine: secondo i dati OMS, il fumo è la seconda causa di morte nel mondo, con quasi 8 milioni di decessi, nonché il principale fattore di rischio nello sviluppo di patologie neoplastiche polmonari e respiratorie.

La campagna 2020 dell’OMS ha come obiettivo la protezione della popolazione più giovane dalla manipolazione da parte delle industrie del tabacco: sempre secondo i dati dell’organizzazione, nel mondo circa il 17% dei giovani tra i 15 e i 24 anni fuma. Nel nostro territorio, i dati forniti del sistema PASSI, aggiornati al 2018, dicono che a fumare in provincia di Modena è addirittura un terzo (33%) della popolazione tra i 18 e i 24 anni.

Più in generale, in provincia di Modena fuma il 27% delle persone tra 18 e 69 anni, vale a dire oltre 125mila persone. Una percentuale di poco più bassa rispetto al recente passato (nel 2014-2017 era il 28%) e comunque in linea con quella regionale e nazionale. Il 24% è un forte fumatore (con 20 sigarette o più al giorno). La più alta abitudine al fumo si concentra tra i 25 e i 34 anni (fuma il 35% dei giovani adulti in questa fascia) e, a seguire, appunto tra i giovani di 18-24 anni (33%), mentre il dato scende al 28% nella fascia 35-49 anni e al 21% nella fascia 50-69. Tra tutti gli adulti (18-69 anni) la percentuale di fumatori è di ben 10 punti più alta negli uomini (32%) rispetto alle donne (22%).

Sono circa 16.300 le persone tra 18 e 69 anni che hanno riferito di utilizzare la sigaretta elettronica: rispetto alla precedente rilevazione, riferita al 2017, il dato percentuale è in crescita dal 2% al 3,5%.

Il 17% degli intervistati consente il fumo all’interno della propria abitazione e in particolare, si fuma nel 10% delle abitazioni in cui vive un minore sotto i 14 anni.

Il fumo riguarda maggiormente le persone con molte difficoltà economiche (un intervistato su due) e quelle con un basso livello d’istruzione. Si stima che circa due quinti (42%) degli intervistati non fumatori sia esposto anche solo occasionalmente al fumo passivo e che per il 14% di essi l’esposizione avvenga con alta frequenza.

Il fumo e le patologie croniche

Anche in provincia di Modena, come nel resto del Paese, l’abitudine al consumo di tabacco non cessa nemmeno in presenza di patologie croniche: la prevalenza di fumatori tra le persone con malattie croniche è del 25% (1 ammalato su 4).

Il fumo è uno tra i più importanti fattori di rischio per le malattie cardiovascolari, e la principale causa di diversi tumori come ad esempio quello al polmone e delle malattie respiratorie croniche. Tra esse la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), malattia prevenibile e trattabile, che porta tosse dolorosa persistente e difficoltà respiratorie, rappresenta un importante problema di sanità pubblica mondiale. Per farvi fronte, l’Azienda USL di Modena – insieme alle altre aziende sanitarie della provincia – ha messo a punto un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale per i pazienti affetti da BPCO, che ha tra gli obiettivi l’intercettazione tempestiva delle persone a rischio, la promozione di sani stili di vita e di programmi di educazione terapeutica dove lo stop al fumo rappresenta il primo e principale passo.

Smettere di fumare si può

Da anni l’Azienda USL, anche attraverso il lavoro educativo svolto nelle scuole attraverso i progetti di promozione della salute e i progetti di comunità rivolti a fasce ampie della popolazione, è in prima linea nella sensibilizzazione in merito ai rischi e ai danni del fumo.

Non solo: attraverso i suoi Centri antifumo, l’Azienda USL di Modena offre gratuitamente e ad accesso libero informazioni, consulenze, trattamenti e corsi intensivi di gruppo per smettere di fumare che, negli anni, ha visto smettere i fumare ben due terzi dei partecipanti (mediamente 350 ogni anno i partecipanti complessivi, tra i 40 e 60 anni di età).

L’emergenza causata dalla pandemia da Covid19 ha inevitabilmente portato alla sospensione dei corsi, che riprenderanno fra pochi mesi con modalità nuove per garantire assistenza e sicurezza agli utenti e agli operatori. In questo periodo, tuttavia, i Centri antifumo hanno continuato a garantire assistenza individuale a chi l’ha richiesta, nel rispetto dei protocolli di sicurezza.

Per informazioni, ci si può rivolgere ai Centri antifumo dell’Azienda USL.

L’elenco dei Centri antifumo dell’Azienda USL

Carpi: P.le Donatori di Sangue 3 – tel. 059 659921

Castelfranco Emilia: P.le Grazia Deledda – tel. 059 929357

Mirandola: Via L. Smerieri 3 – tel. 0535 602434

Modena: c/o ex Ospedale Estense, V.le V. Veneto 9 – tel. 059 436147

Pavullo: Via Ricci 2 – tel. 0536 309721

Sassuolo: Via Cairoli 19 – tel. 0536 863658

Vignola: Via Paradisi 3 – tel. 059 7574650

Accanto ai Centri AUSL sono attivi anche i Centri Antifumo della Lega Italiana Lotta ai Tumori e quello Interdipartimentale dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria Policlinico di Modena. Per informazioni: 800 033 033 (numero verde gratuito del Servizio Sanitario Regionale dell’Emilia Romagna).

NELLA FOTO: Massimo Bigarelli con il carbossimetro, strumento che misura il monossido di carbonio nell’aria alveolare (nei polmoni), indice del livello di intossicazione da sigarette.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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