“Miró. Il colore dei sogni” alla Fondazione Magnani-Rocca

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Joan Miró, Le Chant de l’oiseau à la rosée de la lune, 1955, olio su cartone
Fundación MAPFRE Collections, on temporary loan
Foto Joan Ramon Bonet. Archivo Successió Miró
© Successió Miró / ADAGP, Paris, by SIAE 2021

TRAVERSETOLO (PR) – Dall’11 settembre al 12 dicembre 2021, la Fondazione Magnani-Rocca, col titolo “MIRÓ. Il colore dei sogni”, propone un ricco omaggio espositivo al grande artista spagnolo, e lo fa nella dimora che Luigi Magnani trasformò in una casa-museo sontuosa e sorprendente, la ‘Villa dei Capolavori’ a Mamiano di Traversetolo, nel parmense.

“Un innocente col sorriso sulle labbra che passeggia nel giardino dei suoi sogni”: così il poeta Jacques Prévert descriveva Joan Miró, celeberrimo artista spagnolo vissuto in una delle epoche più fervide della storia dell’arte. Arte, la sua, fondata non tanto sull’immagine tradizionale, quanto su sensazioni, emozioni immediate e suggestioni: colori brillanti e forti contrasti, linee sottili e soggetti allucinati e onirici.

La mostra, a cura di Stefano Roffi e realizzata in collaborazione con Fundación MAPFRE di Madrid, attraverso cinquanta opere fra gli anni Trenta e gli anni Settanta per la gran parte a olio su tela, propone un percorso che, orchestrato come una partitura musicale, evidenzia la sfida continua operata dall’artista nei confronti della pittura tradizionale, “con opere come Cheveaux mis en fuite par un oiseau dove Mirò letteralmente massacra – evidenzia il curatore –  la pittura comunemente intesa, con un certo parallelismo con l’Espressionismo americano nell’idea che la pittura dovesse essere un getto continuo scaturito da una profonda esplosione creativa, pur garantendo alle proprie forme una dirompente integrità individuale malgrado le metamorfosi subite”.

Trasgressivo e anticonformista, l’artista affianca alla sua anima più contemplativa una poetica unitaria tra sogno e colore, così da sfuggire alla banalità e al convenzionalismo, dando vita a un linguaggio artistico universale ma allo stesso tempo unico e originale. Come affermava Mirò: ‘Una semplice pennellata può dare libertà e felicità’.

“Visitare la mostra significa – conclude Stefano Roffi – viaggiare dentro i sogni di Miró perché questa è la trama della sua arte”.

Parallelamente a quella di Miró, i visitatori potranno ammirare una preziosa mostra focus dedicata a Pier Paolo Pasolini, a pochi mesi dal centenario della nascita (Bologna, 5 marzo 1922). L’esposizione intende evidenziare l’apertura del poeta-regista al dialogo fra letteratura, cinema, arti figurative, alla ricerca di quelle “corrispondenze” che furono al centro dell’interesse intellettuale anche di Luigi Magnani, fondatore della Magnani-Rocca, che visse a Roma nello stesso periodo di Pasolini e che ne possedeva le pubblicazioni. Particolare rilievo viene dato ai riferimenti artistici ed estetici nei film di Pasolini. In mostra sontuosi costumi realizzati per i suoi film e indossati da celebri attrici, come Silvana Mangano, locandine originali dei film stessi, al tempo considerati scandalosi, rare fotografie d’epoca e la galleria fotografica delle opere d’arte che Pasolini ebbe come riferimento, in accostamento alle scene tratte dai film.

Le mostre sono realizzate grazie al contributo di: FONDAZIONE CARIPARMA, CRÉDIT AGRICOLE ITALIA.

Media partner: Gazzetta di Parma.

Con la collaborazione di: Angeli Cornici, Bstrò, Cavazzoni Associati, Società per la Mobilità e il Trasporto Pubblico.