PARMA – A fine settembre Parma sarà capitale della microbiologia agroambientale e degli alimenti. Dal 26 al 29 settembre è infatti in programma al Centro congressi Paganini la settima edizione della Conferenza Internazionale Microbial Diversity della Società Italiana di Microbiologia Agraria, Alimentare e Ambientale – SIMTREA.
L’edizione 2023 è organizzata per conto di SIMTREA dal gruppo di ricerca di Microbiologia dell’Università di Parma (Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco).
La conferenza coinvolgerà un’audience internazionale di microbiologhe e microbiologi che operano nei settori dell’agricoltura, degli alimenti, dell’ambiente, della salute e nell’industria e che hanno focalizzato la loro attività le loro ricerche sul ruolo dei microorganismi per un futuro sostenibile.
Arriveranno a Parma più di 200 esperte ed esperti di tutto il mondo per discutere di scienza dei microrganismi e delle loro potenziali attitudini a colonizzare e modificare gli ecosistemi ambientali: un tema impegnativo e complesso, dalle molte sfaccettature e dalle differenti potenzialità di applicazione future.
La versatilità dei microrganismi e la loro attitudine a adattarsi e a modificare gli ecosistemi ambientali rappresenta uno strumento duttile e potente, al contempo, per favorire un futuro più sereno per la popolazione del pianeta. La predizione dello sviluppo delle comunità microbiche in relazione alle condizioni ambientali che evolvono sarà sempre più materia fondamentale di studio. Questo al fine di riuscire a intuire e interpretare come microrganismi, sia utili sia dannosi, possano modificare la loro attitudine a contaminare l’ambiente. La comprensione del potenziale ecologico dei microrganismi potrà essere di grande utilità nel selezionare nuovi processi utili alla vita degli esseri umani.
Di questo e altro si discuterà nella conferenza di Parma, intitolata Agrifood microbiota as a tool for a sustainable future. Il tema portante dei lavori congressuali sarà dedicato a comprendere gli ecosistemi microbici agro-ambientali al fine di capire il possibile ruolo dei microrganismi come mezzo per raggiungere e assicurare un futuro sostenibile per il pianeta.
Il via il 26 settembre alle 17 con la lezione di apertura How to manage with fermentation microbiomes: metabolic framework of spontaneous versus synthetic metacommunities, affidata a Marco Gobbetti della Libera Università di Bolzano.
Alle 18 la cerimonia ufficiale di benvenuto nella Sede centrale dell’Università di Parma (Atrio delle colonne).
Microbial Diversity 2023 sarà strutturata in quattro sessioni:
- FOOD microbiota as a tool for a sustainable future
- HUMAN microbiota as a tool for a sustainable future
- ENVIROMENT microbiota as a tool for a sustainable future
- A sustainable future has come
SIMTREA, fondata nel 1994 a Milano, è una società no-profit di studiose e studiosi che si dedicano al settore della microbiologia agraria, ambientale e alimentare. Da sempre promuove iniziative vocate allo studio, alla preservazione e alla valorizzazione della biodiversità microbica e alle sue applicazioni nei settori ambiente e agroindustria. Tra queste hanno particolare rilevanza le Conferenze internazionali Microbial Diversity, che SIMTREA organizza ogni due anni dal 2011 allo scopo di promuovere approfondimenti, discussione e confronto di idee riguardo la complessità degli ecosistemi microbici agro ambientali e il loro significato ecologico ed evolutivo.
Info e programma Microbial Diversity 2023
https://www.md23.simtrea.org/
Nota del Gruppo di ricerca di Microbiologia dell’Università di Parma, organizzatore di Microbial Diversity 2023
È noto come noi “umani” dobbiamo convivere con una moltitudine di microrganismi che ci circonda. Esistono diversi tipi di microrganismi che appartengono a diversi dei regni viventi. Funghi (come lieviti e muffe), batteri e virus sono i microrganismi di maggiore interesse in campo agroambientale e alimentare. La maggioranza dei microrganismi noti è utile, se non addirittura necessaria, alla vita umana. I microrganismi sono distribuiti in ogni ecosistema e componente biotica del nostro pianeta, inclusi il suolo, l’acqua, l’atmosfera, gli esseri umani, gli animali, le piante e le altre creature viventi. La loro presenza è solitamente funzionale alla perpetuazione dell’ecosistema stesso e gli equilibri che regolano i rapporti tra popolazioni microbiche specifiche possono determinarne la sopravvivenza e il funzionamento. Una variegata popolazione microbica può abitare e colonizzare differenti ecosistemi che costituiscono il nostro ambiente di vita, dai ghiacciai in alta quota, ai vulcani, ai fondali marini e ai terreni agricoli. Spesso la popolazione microbica costituisce parte integrante in equilibrio in questi ecosistemi e ne garantisce sopravvivenza ed evoluzione.
La qualità della vita degli esseri umani (e degli altri organismi viventi) dipende, in molti casi, dallo stato degli equilibri microbici che si instaurano nell’ecosistema e dalla loro comprensione e rispetto. Ad essi sono associati molti aspetti positivi e alcuni negativi. La modificazione di questi equilibri non è sempre reversibile e senza conseguenze e può dare dunque origine a nuovi scenari da interpretare al fine di prevenire nuove e inattese problematiche.
L’uso, consapevole o inconsapevole, di alcuni microrganismi, ha cambiato la vita degli esseri umani, che negli anni hanno empiricamente appreso a impiegarli a proprio beneficio.
In particolare l’alimentazione rappresenta da sempre un veicolo del contatto con i microrganismi. La possibilità da parte dei microrganismi presenti negli alimenti di colonizzare il tratto gastrointestinale umano è uno dei principali elementi che motivano il rapporto alimentazione-salute.
Fin dall’antichità i microrganismi sono stati utilizzati per produrre cibi e bevande, grazie ai loro metabolismi fermentativi. Essi sono oggi parte integrante di molti alimenti fermentati e, in ogni modo, sono in genere presenti come differenti specie e biotipi nella grandissima maggioranza dei prodotti alimentari.
Anche in prospettiva i microrganismi possono rappresentare un potente strumento a livello globale per sviluppare nuovi processi sostenibili utili a realizzare nuovi prodotti alimentari, alimenti più salubri, recuperare territori ad uso agricolo, ridurre gli sprechi e riutilizzare scarti e sottoprodotti a fini di produzione di energia o di molecole di interesse applicativo (di recente ad esempio sono stati impiegati per la bonifica di ecosistemi terrestri e marini contaminati e persino per il recupero delle opere d’arte danneggiate).
Per discutere di questo e molto altro l’appuntamento è a Parma, a fine settembre, per MD 2023. Per l’Unità di ricerca di microbiologia degli alimenti del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco dell’Università di Parma, responsabile dell’organizzazione dell’evento, si tratta di una grande sfida, anche nel tentativo di riaffermare la centralità di Parma e del nostro Ateneo nel settore agri-food. Abbiamo la convinzione che MD 2023 a Parma possa essere una tappa fondamentale per approfondire la comprensione dell’utilità del mondo microbico per la sopravvivenza degli ecosistemi agro-ambientali e quindi, in ultima analisi, del mondo che abitiamo in condivisione coi microrganismi. E crediamo che la città ci sarà di grande sostegno per raggiungere lo scopo.