Pur essendo considerato un tumore raro, la sua incidenza è in costante aumento e nell’80% dei casi è riconosciuta la sua correlazione con l’esposizione professionale o ambientale all’amianto.
Si tratta di una neoplasia molto aggressiva, la cui diagnosi viene fatta in fase già avanzata della malattia, i trattamenti disponibili attualmente in prima linea sono estremamente deludenti con una percentuale di progressione o recidiva elevatissima e ad oggi non esiste nessun trattamento efficace in seconda linea.
Il convegno internazionale ha visto la partecipazione di esperti nel settore provenienti da diverse regioni di Italia e dall’estero. Gli interventi hanno trattato varie tematiche: epidemiologia, aspetti molecolari, diagnosi e terapia tradizionale e innovativa. In particolare è stato evidenziato come anche esposizioni a dosi molto basse di amianto possa essere sufficiente per determinare a distanza di 30- 40 anni la comparsa del tumore, come il trattamento multimodale di chirurgia/chemoterapia/radioterapia sia efficace ma debba essere riservato a pazienti selezionati e come la caratterizzazione molecolare dei differenti istotipi tumorali possa portare alla definizione di nuovi target farmacologici.
Alla cerimonia di apertura sono intervenuti il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma, Massimo Fabi, l’Assessore a Educazione Inclusione del Comune di Parma Ines Seletti, il Direttore del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma Antonio Mutti e la Presidente dell’Associazione Augusto per la Vita Rosanna Fantuzzi.
Una sessione è stata riservata alla ricerca clinica e preclinica che viene svolta presso l’Università e l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. In particolare sono stati presentati risultati incoraggianti riguardanti nuovi possibili bersagli farmacologici, nuove molecole utili nella diagnosi precoce del tumore e un nuovo approccio terapeutico loco-regionale adiuvante il trattamento chirurgico.
Il Convegno, presieduto da Pier Giorgio Petronini, Responsabile del Laboratorio di Oncologia Sperimentale e docente del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma, è stato organizzato da docenti dell’Università di Parma e da Medici Oncologi dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma ed è stato per la maggior parte finanziato dall’Associazione Augusto per la Vita di Novellara. Durante il convegno sono stati esposti dipinti del compianto cantante dei Nomadi Augusto Daolio, deceduto il 7 ottobre 1992 per una neoplasia polmonare. Il convegno ha visto la partecipazione di circa 200 iscritti con una significativa componente studentesca rivelando come il problema amianto sia molto sentito anche tra i più giovani.
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