Non una reunion, ma la riproposizione di uno spettacolo seminale che ha fatto scuola, aperto scenari nuovi e che ha aveva spostato il percorso dei La Crus verso una forma scenica sempre più vicina a quella propriamente teatrale e multimediale. Proprio di “appunti scenici” si tratta: rapide tracce di un modo diverso di intendere la scena da parte di un gruppo musicale in costante ricerca, in cui le canzoni rappresentano l’innesco all’esplosione di un mondo fatto di parole, immagini e suoni. Il gruppo si ripresenta in un’inedita versione a due, Mauro Ermanno Giovanardi e Cesare Malfatti – voce e suoni – in una sorta di immobilità scenica che favorisce il fluire dei ricordi e delle immagini.
Riaffiorano innanzitutto le canzoni che hanno segnato la storia del gruppo: da “Come ogni volta” a “Notti bianche”, da “Dentro me” a “Nera Signora”, da “Natale a Milano” a “L’uomo che non hai” – in nuove versioni, ancora più sperimentali e oblique, tra sferzate d’energia e caldo intimismo. Da un gracchiante walkman si diffondono frammenti di voci; versi di Pasolini, Pagliarani, Bufalino, Salinas, Tenco che canta l’amata Angela. Sullo schermo, come una grande finestra, scorrono le immagini oniriche, campionate dai primi esperimenti di cinema di Man Ray, ed elaborate da Francesco Frongia; piccoli film che accompagnano ogni canzone in un emozionato ed emozionante “inventario” di sogni, visioni, delusioni e passioni. Un’ora di poesia, semplicemente. I La Crus saranno quindi di nuovo insieme unicamente per questo progetto che esce dall’alveo dello spettacolo per entrare in un universo culturale più ampio e stratificato. Un’occasione irripetibile per rivedere sullo stesso palco le due anime fondanti della band milanese e l’occasione per ammirare un progetto visionario e anticipatore, unico nel suo genere.
Il gruppo dei La Crus, nato a Milano nel 1993, conquista il pubblico già dal primo disco, intitolato semplicemente “La Crus”, ottenendo recensioni positive anche dalla critica: l’album si aggiudica il Premio Ciampi, il premio della critica di Max Generation, il referendum di Musica & Dischi (miglior debutto Pop & Rock) e la targa Tenco ’95, premio promosso dal Club Tenco ed assegnato al disco quale migliore opera prima. Il gruppo si scioglierà nel 2008 e tornerà insieme unicamente per il festival di Sanremo dove presenterà la canzone “Io confesso” nel 2011.
Cesare Malfatti nasce a Milano il 25 11 1964. Dal 1986 al 1992 è prima chitarrista dei Weimar Gesang e poi degli Afterhours. Dal 2011 inizia una carriera solista e pubblica per Adesiva Discografica quattro album: Cesare Malfatti (2011), Due Anni Dopo (2013), Una Mia Distrazione (2014), Una Città Esposta (2015) e per Riff Records altri due: Canzoni Perse (2017) e l’ultimo album La Storia è adesso (2018) in cui commemora il centenario della vicenda storica di un suo antenato, Valeriano Malfatti, podestà di Rovereto durante gli anni della Grande Guerra e del delicato passaggio del trentino da territorio austriaco a italiano, utilizzando registrazioni di alcune Macchine Intonarumori inventate negli stessi anni dal futurista Luigi Russolo.
Cantautore raffinato e poliedrico, Mauro Ermanno Giovanardi si muove da più di 20 anni sulla scena musicale italiana come interprete, autore, performer, produttore discografico e direttore artistico.Tra i creatori della scena underground in Italia, fonda nel 1993 i La Crus, band dirompente che cambia le regole della musica alternativa italiana con 7 album all’attivo, tutti usciti con Warner fra gli anni novanta e duemila. Solista dal 2007, i suoi 5 lavori sono espressioni di ricerca di atmosfere sempre diverse eppure accomunate da un’impronta inconfondibile e sincera, libera di muoversi fra il rock, il pop e la tradizione cantautorale italiana. Dal 2015 invece lavora per il Festival Equilibri-Tutti Siamo Diversi, Avola (SR) dove il focus principale è l’attenzione e la divulgazione del problema della disabilità, l’abbattimento delle barriere fisiche e mentali, che questo grave handicap produce. E dal 2018 ad Ancona per La Mia Generazione Festival, in una location unica e affascinante come La Mole Vanvitelliana, dove con performances, concerti, sonorizzazioni, incontri e Dj Set si racconta quanto la stagione musicale degli anni ‘90 sia stata culturalmente importante e dirompente per gli anni a seguire, sia in Italia che nel resto del mondo
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