Parma

Meeting Zero Waste Europe a Capannori, il commento di Folli

L’assessore al comune di Parma parla della propria esperienza nella gestione dei rifiuti nella prima giornata della tre giorni di incontri

PARMA – Parma, tra gli oltre 200 comuni italiani che hanno aderito alla strategia Rifiuti Zero, è stata chiamata a portare la propria esperienza nella gestione dei rifiuti nella prima giornata della tre giorni di incontri che Zero Waste Europe ha organizzato a Capannori.

Venerdì scorso l’assessore all’ambiente Folli Gabriele, insieme a rappresentanti dei comuni di Hernani nei Paesi Baschi, Miramar in Francia, Joan Marc Simon coordinatore di Zero Waste Europe ed Enzo Favoino, direttore comitato scientifico di Zero Waste Europe hanno portato le proprie esperienze ad una platea di esperti, amministratori ed attivisti provenienti da 10 paesi europei.

Dopo l’introduzione di Rossano Ercolini, presidente del Centro Ricerche Rifiuti Zero, hanno fatto gli onori di casa, il sindaco Luca Menesini e l’assessore Matteo Francesconi che hanno presentato i risultati di Capannori, primo comune italiano ad adottare la strategia Rifiuti Zero con un sistema di raccolta porta a porta e tariffazione puntuale che ha permesso di raggiungere il risultato dell’80% di raccolta differenziata.

Joan Marc Simon, coordinatore di ZW Europe ha spiegato il dialogo aperto con l’Unione Europea per recepire nel pacchetto economia circolare le buone pratiche adottate dalle municipalità virtuose di tutta europa che hanno implementato politiche di prevenzione e riduzione rifiuti nonchè di raccolta differenziata spinta con risultati di eccellenza in grandi e piccoli contesti.

L’assessore Folli a questo proposito ha dichiarato: “Parma, come tanti altri comuni italiani, rappresentano casi studio di rilevanza europea ed hanno dimostrato che grazie alla collaborazione dei cittadini unita ad un forte indirizzo politico delle amministrazioni locali, si possono ottenere risultati straordinari per ridurre la dipendenza della nostra economia da fonti fossili, risparmiare risorse e ridurre la nostra impronta ecologica. Serve però anche l’impegno dell’Europa, dei governi nazionali per agire su legislazioni e industria affinchè si progettino beni e servizi destinati al consumo, già pensando al loro fine vita allo scopo di re-introdurre facilmente nei cicli produttivi e non destinare a discarica o incenerimento risorse preziose per la nostra economia”.

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Redazione

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