Massimo Magnani nuovo Direttore del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali dell’Università di Parma

Eletto alla prima votazione per il quadriennio 1° gennaio 2024 – 31 dicembre 2027

PARMA – Massimo Magnani sarà il nuovo Direttore del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali dell’Università di Parma per il quadriennio 1° gennaio 2024 – 31 dicembre 2027.

Le elezioni si sono svolte ieri, lunedì 23 ottobre. Il prof. Magnani ha ottenuto, al primo turno di votazioni, 87 voti su 110 votanti (126 gli aventi diritto). Per questa prima votazione era necessaria la maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto.

Questi i risultati ufficiali dello scrutinio:

Massimo Magnani                87

Luana Salvarani                      4

Alex Agnesini                          3

Faustino Fabbianelli               3

Matteo Truffelli                     2

Paola Corsano                        1

Giulia Raboni                          1

Schede bianche                      9

Massimo Magnani è professore ordinario di Lingua e Letteratura Greca al Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali dell’Università di Parma e insegna Letteratura greca, Letteratura greca (LM) e Didattica della lingua e della cultura greca nei corsi di laurea triennale in Lettere e magistrale in Lettere Classiche e Moderne.

È componente del Collegio dei Docenti del corso di Dottorato di Ricerca in Scienze Filologico-Letterarie, Storico-Filosofiche e Artistiche dell’Università di Parma.

È attualmente componente del Presidio di Qualità di Ateneo e delegato del Direttore per la Didattica e coordinatore dell’Unità di Antichistica nel Dipartimento. Tra gli altri incarichi gestionali e organizzativi, è stato Presidente del Consiglio del corso di Laurea Magistrale interclasse in Lettere Classiche e Moderne (2014-2019).

È componente di comitati scientifici ed editoriali di varie riviste e collane. Le sue pubblicazioni e la sua attività di relatore riguardano prevalentemente la tradizione manoscritta e la costituzione del testo dei tragici (in particolare Euripide), dei comici, dei lirici arcaici, di Callimaco e Teocrito; quindi, l’erudizione alessandrina e bizantina e la fortuna della tradizione greca nell’età dei Barberini.