Afferma Coltori: “Come è noto, lo IUSS si pone l’obiettivo di coordinare e promuovere i corsi di dottorato e come tale di costituire un punto di riferimento per giovani dottorandi italiani e stranieri che scelgono di formarsi nel nostro Ateneo. L’Istituto offre un ampio spettro di attività culturali e formative trasversali (le cosiddette complementary skills), che costituiscono ormai bagaglio tecnico indispensabile per un dottorando. Fornisce inoltre diverse opportunità di sostegno economico per agevolare lo svolgimento della ricerca dei dottorandi all’estero, anche questo step fondamentale per acquisire una conoscenza più approfondita della lingua, oltreché un ampliamento dei propri orizzonti di giovane studioso.
L’internazionalizzazione è una delle basi per uno sviluppo armonico di un adeguato background scientifico. In questo contesto, molti corsi di dottorato all’interno dello IUSS consentono l’acquisizione di titoli doppi o congiunti che siano riconosciuti non solo in Italia, permettendo un apertura verso un mercato della ricerca e del lavoro transnazionale. IUSS promuove inoltre la residenzialità dei dottorandi attraverso un Collegio che permette ai diversi dottorandi delle varie discipline di condividere non solo spazi, ma anche tempi comuni, per sviluppare una interdisciplinarietà e una multiculturalità quanto mai utili, e non solo scientificamente, in questo periodo storico. Attraverso i Copernicus Visiting Scientists l’Istituto attira poi per brevi periodi ricercatori di fama internazionale, che sono a disposizione dei dottorandi e a cui possono porre quesiti direttamente, per conoscere anche la persona e non solo il semplice scienziato”.
“Lo IUSS si pone come un importante crocevia sul cammino del giovane laureato – prosegue Coltorti – tra la laurea appena terminata, il mondo accademico, con il fascino della ricerca curiosity-driven, e il mondo del lavoro che sempre più, a mio avviso, necessita di innovazione e di uno sviluppo sostenuto da una ricerca applicata. Nel nostro paese spesso la figura del dottorando è vista come di persona troppo specializzata e, come tale, difficile da inserire in un contesto lavorativo più o meno standardizzato. Lo IUSS vorrebbe valorizzare invece questa risorsa umana, costituita da giovani pieni di entusiasmo e con gran voglia di dare il proprio contributo al miglioramento del nostro stile di vita, che sempre più spesso vengono accolti in altri paesi dopo essersi formati in Italia. Infine lo IUSS vorrebbe essere anche un punto di riferimento per quella cittadinanza che si interroga sui grandi quesiti della scienza, ma anche sui piccoli accadimenti quotidiani per condividere quel sapere che permette di capire e di interagire meglio con il mondo che ci circonda. L’Ateneo ha investito e investirà molto sul dottorato, che rappresenta un fiore all’occhiello della nostra università. E i risultati si sono visti sul finire dell’anno scorso, quando l’Ateneo ferrarese è risultato tra le 8 Università pubbliche italiane che, nonostante la riduzione delle risorse complessivamente disponibili, ha ottenuto un incremento dei finanziamenti ministeriali a sostegno del post-laurea. Tutto questo è stato possibile grazie ai coordinatori dei 12 Corsi di Dottorato, ai singoli docenti dei Dipartimenti e agli Uffici amministrativi, che svolgono ogni giorno un lavoro certosino di sostegno e di attenzione per ogni esigenza specifica dei dottorandi, che nell’arco dei tre anni arrivano a circa 350 unità”.
Chiosa Coltorti: “Essere responsabile di questa struttura è senz’altro la sfida più stimolante che potevo immaginare. Sarà impegnativa al di fuori di ogni dubbio, ma anche piena di soddisfazione e con innumerevoli opportunità. Metterò tutta la mia esperienza e le mia capacità al servizio dell’Ateneo e dei dottorandi e spero di poter migliorare una macchina che chi mi ha preceduto ha già reso molto bella ed efficiente”.
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