Piacenza

Martedì 5 luglio a “Estate Farnese” andrà in scena “Mogol racconta Mogol”

PIACENZA – S’intitola “Mogol racconta Mogol“ ed è uno dei più suggestivi spettacoli che caratterizzeranno il prossimo appuntamento con Estate Farnese, martedì 5 luglio alle 21. L’evento prende spunto da una delle biografie scritte da Giulio Rapetti, in arte Mogol, in cui racconta le storie e le emozioni vissute dal paroliere durante gli oltre quarant’anni di carriera. Questo grande maestro che ha fatto la storia della musica leggera e del pop italiano in particolare, interpreterà i brani simbolo di una vita dedicata alla musica: “L’incontro con il grande paroliere è un progetto cui avevo pensato da tempo – spiega Andrea Bricchi, che ha promosso l’iniziativa – e ora sono particolarmente onorato di avere questa icona della musica italiana sul palco di Palazzo Farnese. È un regalo che, in collaborazione con il Comune di Piacenza, ho voluto fare ai tanti che hanno avuto come colonna sonora della loro vita i brani di Lucio Battisti scritti da Mogol, per far rivivere a più di una generazione gli anni più belli della storia della musica italiana”.

Lo spettacolo “Mogol racconta Mogol” è un meraviglioso viaggio nel mondo musicale; un’esperienza che vuole far conoscere, da un’inedita prospettiva, l’opera dello scrittore e produttore discografico italiano. Nel corso della sua carriera Mogol ha scritto e tradotto alcuni dei più importanti brani della storia della musica italiana e mondiale, tra i quali “Una lacrima sul viso” canzone vincitrice del Festival di Sanremo nel 1964 e cantata da Bobby Solo, “Io ho in mente te” interpretata dall’Equipe 84 nei favolosi anni Sessanta, “Oro”, un successo del compianto Pino Mango, “A chi”, cavallo di battaglia di Fausto Leali nell’estate del 1965 e “Sognando la California” dei Dik Dik. Infine, ma certamente non ultimi, i tanti brani scritti in collaborazione con Lucio Battisti, che negli anni Settanta e Ottanta hanno fatto da spartiacque a un nuovo modo di scrivere in versi le canzoni. Con il duo Battisti-Mogol, le storie d’amore si fanno di ordinaria quotidianità, cantate da Lucio con voce roca e sgraziata ma maledettamente musicale. Che saliva alle stelle per implorare “Anna”, per scendere poi agli inferi per cogliere “Fiori rosa e fiori di pesco” e spegnersi nella tristezza dei “Giardini di marzo”. Una voce che aveva in sé un germe di ribellione interiore che arrivava dritto al cuore. Battisti cantava l’amore in modo dimesso, travolgente, sgangherato e affascinante.

Mogol, durante la sua straordinaria carriera è stato anche autore dei più grandi interpreti della musica italiana: Mina, Celentano e Cocciante.

Il 5 luglio, la forza e l’ironia che lo hanno sempre caratterizzato, unite all’interpretazione del Maestro Giuseppe Barbera alla voce e piano e dal maestro Massimo Satta alla chitarra, condurranno il pubblico alla scoperta dell’essenza delle parole e del significato dei testi musicali nati dalla penna del paroliere milanese.

È possibile prenotare il proprio biglietto online su TicketOne oppure presso la biglietteria di Palazzo Farnese, dal martedì al sabato dalle 10 alle 13 oppure la sera stessa dello spettacolo a partire da due ore prima dell’evento.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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