“Mario Soldati, un quarto di secolo dopo”: con Stefano Caracciolo alla scoperta delle “fughe e scorribande di un grande scrittore e regista”

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Giovedì 13 marzo 2025 alle 17 conferenza in sala Agnelli e in diretta video sul canale youtube Archibiblio web

FERRARA – Ripercorrerà la vita e le innumerevoli opere dello scrittore e regista Mario Soldati, tra “fughe e scorribande – ferraresi e non” la conferenza di Stefano Caracciolo (già professore ordinario di Psicologia Clinica, Università di Ferrara) in programma giovedì 13 marzo 2025 alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea (via Scienze 17, Ferrara), per il ciclo ‘Anatomie della mente’.

Il ciclo di incontri dedicati a temi di psicologia è giunto al suo diciottesimo anno, ed è aperto a tutti gli interessati.

LA SCHEDA (a cura degli organizzatori)
Affabilità, scorrevolezza di tono e eleganza nello stile si affiancano in Mario Soldati (1906-1999), scrittore, regista, saggista, ad una peculiare vocazione alla ambiguità, alla perplessità e alla contraddizione, certamente legata ai difficili rapporti fra i genitori, forse impressagli anche durante l’austero percorso educativo nel Collegio dei Padri Gesuiti, a Torino nei primi anni del Novecento. Una abbozzata vocazione sacerdotale – identificazione con figure paterne? – si trasformerà poi, negli anni dell’Università, in una vocazione libertaria che non abbandonerà più nel corso della sua lunga vita. Dopo un’infanzia infelice – il padre abbandona la famiglia e va a vivere in Francia – si ritrova solo con la madre, severa e inflessibile, a gestire una situazione finanziaria divenuta improvvisamente difficile. Trova il modo però di salvare la vita ad un amico, che stava annegando nel Po a Torino, meritandosi la Medaglia d’Argento al Valor Civile. E dei valori politici progressisti, antifascisti prima e socialisti poi, ha fatto anche una prassi politica vera, criticando solo negli ultimi anni la ascesa al potere di Bettino Craxi. La sua vita successiva è insolitamente costellata di fughe improvvise, forse in una ulteriore e inconscia identificazione con la figura paterna: prima fra tutte la fuga in America, nel 1929 dopo la laurea in Storia dell’Arte ma soprattutto dopo la firma dei Patti Lateranensi che sancisce l’inizio del regime mussoliniano, finita con delusione e scorno per l’impossibilità di entrare in Università e di prendere la sognata cittadinanza americana; la seconda nel 1934, sul lago d’Orta, dove si ritira per due anni dopo il fiasco del film Acciaio, tratto da Pirandello, in cui come aiuto regista viene incolpato ingiustamente del fallimento dal regime; la terza è la avventurosa fuga in Italia del 1943, narrata da lui stesso in un diario di viaggio, in cui con amici, fra cui Dino De Laurentis, attraversa pericolosamente la linea del fronte per raggiungere Napoli, città già liberata dagli Alleati; la quarta, forse la più clamorosa, è la fuga dai set cinematografici dopo aver girato più di 30 film di successo, fuga che rimpiangerà, seppure con autoironia e senza davvero rinnegarla, visto il successo del cinema italiano nel mondo proprio in quegli anni che gli avrebbe garantito un futuro più sereno sul piano economico.
Se scorriamo l’interminabile elenco delle sue opere scopriamo che Soldati ha scritto di vini, di libri, di quadri, di teatro, di cinema, di TV, di viaggi, ma anche di musica, di calcio, di politica. La sua sterminata produzione comprende racconti, commedie, poesie, saggi, memorie, romanzi, novelle, diari. In Soldati si coniugano meravigliosamente lo stile e la curiosità velatamente ironica dell’Ottocento, nella sua maschera ‘retrò’ (farfallino, baffi ben curati, occhiali dalla montatura antica), con la mentalità aperta e la capacità di dedicarsi con passione alla tecnologia, prima il cinema (43 film in 20 anni, 1937-1957) e poi la televisione di cui scopre la potenzialità nelle seguitissime e popolari puntate di due viaggi meravigliosi per l’Italia, con una troupe degna del cinematografo: Alla ricerca dei cibi genuini. Viaggio lungo la Valle del Po (1956), in cui il percorso turistico-enogastronomico lo porta ad attraversare orizzontalmente l’Italia in pieno ‘boom’ economico, e Chi legge? (1960), viaggio di esplorazione delle letture degli italiani con percorso verticale lungo il Tirreno, dalla Sicilia alla Liguria, in collaborazione con Cesare Zavattini. E proprio nelle sue scorribande lungo il Po conosce e valorizza il territorio ferrarese: in particolare Bondeno, di cui ha scritto magnificandone i colori delle case e in cui ha ‘scoperto’, nel celebre Ristorante Tassi, la salamina da sugo, diffondendone la fama in Italia e poi in tutto il mondo. Spesso con il suo sigaro toscano incollato alle labbra, Soldati attraversa meravigliosamente l’Italia del secolo scorso, nei suoi scritti con memorabili romanzi (cito qui fra gli altri solo Le Due Città, il Bildungsroman più autobiografico) e racconti dallo stile sempre impeccabile (La Giacca verde, La Finestra) e dalle ingegnose trame narrative. Sempre con quella voglia di vivere che tutti gli hanno riconosciuto, a cominciare da Natalia Ginsburg che di lui ha scritto:

Fra gli scrittori del Novecento italiano, Soldati è l’unico che abbia amato esprimere, costantemente e sempre, la gioia di vivere. Non il piacere di vivere, ma la gioia: il piacere di vivere è quello del turista che visita i luoghi del mondo assaporandone le piacevolezze e le offerte ma trascurandone o rifuggendone gli aspetti vili, o malati, o crudeli; la gioia di vivere non rifugge nulla e nessuno: contempla l’universo e lo esplora in ogni sua miseria e lo assolve.

Calendario appuntamenti ciclo “Anatomie della mente”, anno XVIII, 2024-2025

Il programma completo degli appuntamenti culturali della biblioteca comunale Ariostea di Ferrara alla pagina: http://archibiblio.comune.fe.it

Link diretto al canale youtube Archibiblio web con le dirette e l’archivio delle registrazioni degli incontri: https://www.youtube.com/channel/UC1_ahjDGRJ3MgG45Pxs90Bg