BOLOGNA – A Bologna nel pomeriggio del 1 gennaio si svolgerà per il terzo anno consecutivo la Marcia della Pace.
Ritrovo ore 15.00 in Piazza VIII agosto.
“DIRITTO ALLA PACE” il titolo dell’evento, ispirato al 70° anniversario della Carta universale dei diritti dell’uomo e alle parole di Papa Francesco durante la recente visita a Bologna dell’1 ottobre.
Aderiscono oltre 60 realtà, tra associazioni centri comunità gruppi movimenti e organizzazioni sindacali e civiche. Un arco di adesioni vasto a livello interculturale e interreligioso. Si prevede la presenza di numerose comunità nazionali (cinese, eritrea, filippina, iraniana, ivoriana, maliana, marocchina, nigeriana, peruviana, senegalese…) e religiose (cattolici, protestanti, ortodossi, islamici, ebrei, baha-i). Ugualmente vasta la presenza delle organizzazioni della società civile e del volontariato laico e civico (tra gli altri ACLI, ARCI, CGIL-CISL-UIL, Cucine popolari, Legambiente Bologna, Libera Bologna…).
Ha aderito il Comune di Bologna, che alle 16.30 accoglierà i partecipanti in Piazza del Nettuno. Alla Marcia parteciperà l’Arcivescovo Mons. Zuppi.
A organizzare l’evento il Portico della Pace, nato nel 2016 dopo la prima edizione della Marcia come luogo di incontro interculturale interreligioso e intergenerazionale di tutte le donne e uomini impegnati concretamente per la pace e la giustizia a Bologna. “Portico” perchè Bologna è la città dei portici: spazio aperto che apre il privato della casa al pubblico della città, coniuga intimità e mondo, fa incontrare ‘cittadini’ e viandanti (migranti).
Bologna, la città che sotto i suoi portici nel corso del 2° millennio ha ‘inventato’ Università e Ospedali, vuole alzare la testa e dire qualcosa in questi tempi di paura e rabbia sociale: che i conflitti ci sono vanno accettati e abitati, che la paura nasce dall’ignoranza, che ogni singolo migrante è una persona da conoscere perchè dopo non la temi più, che non basta dirsi accoglienti ma bisogna lavorare ogni giorno per l’inclusione, che occorre uscire e mettersi concretamente a lavorare insieme. Arricchendosi reciprocamente delle proprie diverse identità, storie, famiglie politiche, fedi… Nel valore -sacro per tutti- della dignità di ogni uomo, che si traduce in un quotidiano di impegno nonviolento e solidale. Chiudersi porta solo la nostra rabbia alla depressione, o allo scoppio della violenza. Uscire aprirsi e incontrarsi nutre la speranza e il desiderio di futuro di tutti e di ognuno.
Un’anticipazione: esattamente il 1 gennaio di 50 anni fa il card. Lercaro pronunciava le famose parole di condanna dei bombardamenti USA, affermando che dovere della Chiesa di fronte alla questione della Pace non era quello della neutralità ma della profezia. Ebbene, in piazza del Nettuno dopodomani risuonerà l’audio originale e inedito di Lercaro e delle sue parole. 1 gennaio 1968: Lercaro e il Sindaco Fanti proclamano Bologna Città di Pace.
1 gennaio 2018: Bologna Città di Pace continua a camminare per la Pace.
Per info e contatti ALBERTO ZUCCHERO 340.0607334
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