Domenica 17 ottobre ci troveremo in Piazza Maggiore alle 14.30 per attraversare insieme la città e dare spazio a tutta la nostra rabbia contro la violenza misogina e omolesbobitransfobica che ci colpisce quotidianamente. Nelle ultime settimane, infatti, abbiamo raccolto testimonianze di diverse aggressioni a danni di donne lesbiche, di persone trans e queer. Non tutt* hanno denunciato e, come in infiniti altri casi, non rientreranno nelle statistiche. Chi ha provato a sporgere denuncia, spesso si è trovat* di fronte agenti che hanno messo in dubbio e minimizzato le violenza. Alla violenza lesbofobica, transfobica, bifobica, omofobica e misogina in strada si è quindi aggiunta quella istituzionale.
Tutte queste violenze si sono consumate di fronte a un pubblico indifferente, anestetizzato dall’individualismo e da una malsana abitudine alle discriminazioni quotidiane. Mentre registriamo la quotidianità della violenza che viviamo come soggetti “altri” (non eterosessuali, non cisgender), noi non abbiamo nessuna intenzione di abituarci o ignorarla, né di permettere che le persone intorno a noi continuino a guardare dall’altra parte. Per questo domenica ci riprenderemo lo spazio pubblico, per frocizzare insieme lo spazio pubblico e dare voce a tutta la nostra rabbia.
Negli ultimi mesi, dopo le riaperture in seguito al lockdown, la violenza misogina e omolesbobitransfobica nello spazio pubblico è aumentata vertiginosamente, colpendo impunemente donne e persone LGBTQIPA+. La quotidianità di queste violenze ci logora dentro e ci fa sentire meno sicur* tuttu.
Il dibattito sul DDL zan ci ha viste più unit* che mai e visibili nelle piazze che hanno elettrizzato il paese da Maggio all’estate: la nostra ritrovata convergenza ci ha res* forti, ma la destra ha trovato in noi l’ennesimo capro espiatorio. Questa esposizione ci ha res* più vulnerabili davanti all’inasprimento della violenza eterocispatriarcale, ma noi non faremo alcun passo indietro e siamo qui per ribadire che vogliamo #moltopiùdizan e che nessuna violenza rimarrà senza risposta!
Stiamo vedendo una rinnovata alleanza tra le destre reazionarie, catto-fasciste e fondamentaliste, e un autoproclamato femminismo trans-escludente, che stanno cercando di legiferare al ribasso sui nostri corpi, dall’Italia all’Europa dell’Est e oltre. Gli effetti di questa propaganda hanno conseguenze materiali che si riversano nelle nostre vite, non soltanto attraverso le violenze quotidiane che subiamo solo per il fatto di esistere, ma si traducono anche in una violenza istituzionale trasnazionale che impedisce di fatto di autodeterminarci come vogliamo.
Nella Bologna che si racconta come progressista e queer friendly, noi non abbiamo abbiamo trovato un luogo sicuro ma l’ennesima riproduzione della violenza eterocispatriarcale.
Dal 3 luglio a oggi la rete Rivolta Pride è stato invece uno spazio di ascolto e di risposta alla violenza altrove ignorata. Ancora una volta amic*, compagn*, sorelle hanno trovato nella comunità LGBTQIPA+ uno spazio sicuro in cui prendere parola davanti alle molestie e alle violenze che subiamo nel quotidiano: domenica 17 scendiamo tutt* in piazza per fr0cializzare la città attraversandola con la nostra fierezza e irriverenza
NESSUN* DA SOL*!
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