Richiesta all’esecutivo nazionale accompagnata già da una prima stima dei danni, operazione alla quale si è cominciato a lavorare da subito proprio per velocizzare le procedure relative ai risarcimenti. Si tratta di 105 milioni di euro: 30 milioni alle strutture private e 75 milioni per le somme urgenze, già avviate o da attivare, compresa la riduzione del rischio residuo, ovvero i lavori necessari per evitare danni uguali o maggiori da analoghi eventi futuri. E dalla stima sono ancora escluse le imprese, comprese quelle del comparto agricolo: in questo caso, normalmente la raccolta delle informazioni richiede più tempo e nei prossimi giorni, non appena le associazioni di categoria e le imprese avranno inviato ai Comuni una prima documentazione, sarà possibile avere un quadro preciso.
“In tempi rapidissimi, abbiamo già chiuso il rapporto con la prima conta dei danni, per inviare al Governo la richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza nazionale- affermano il presidente Bonaccini e l’assessore alla Protezione civile, Paola Gazzolo-. Le aree e i cittadini colpiti, in particolare gli alluvionati di Lentigione, non possono attendere. Dopo lo stanziamento dei primi 2 milioni di fondi regionali per l’immediata urgenza, deciso in Giunta, vogliamo continuare a dare risposte rapide ed efficaci per ristabilire al più presto la sicurezza del territorio, per far rientrare le persone nelle loro case e per far ripartire imprese e attività produttive. Conclusa la ricognizione iniziale dei danni a infrastrutture pubbliche e cittadini, nelle prossime ore chiuderemo anche quella relativa ad imprese e agricoltura: tutti devono avere una risposta, nessuno escluso. Auspichiamo che la nostra richiesta possa essere accolta già nella prossima seduta del Consiglio dei ministri, che quasi sicuramente si riunirà entro Natale”.
Il presidente Bonaccini ha anche firmato il decreto con cui ha dichiarato lo stato di crisi regionale che per i prossimi 90 giorni, atto che permette all’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile di realizzare lavori specifici o altri interventi “indifferibili e urgenti”, nonché misure temporanee di assistenza a nuclei familiari evacuati da abitazioni inagibili, oltre ad adottare tutti i provvedimenti amministrativi necessari.
Per quanto riguarda i privati, la ricognizione del danno sarà in autocertificazione. Ilavori di ripristino delle abitazioni danneggiate saranno documentate con foto, fatture e qualsiasi altro documento valido a fini fiscali sulle opere eseguite. Nei prossimi giorni, l’Agenzia regionale di Protezione civile darà indicazioni più dettagliate: la raccolta delle autocertificazioni inizierà solo dopo la dichiarazione di stato di emergenza nazionale.
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