A Budrio l’Idice rompe l’argine e sversa nelle campagne vicine 1 milione di metri cubi d’acqua. Bonaccini: “La macchina della Protezione civile da subito all’opera.” L’allerta rossa prosegue. Gazzolo: “Stiamo lavorando con tutte le nostre sale operative aperte e al lavoro da oltre 24 ore”
BOLOGNA – La Protezione civile regionale ieri aveva diramato una allerta rossa per le aree centro orientali della regione, per problemi legati alle piene dei fiumi ingrossati dalle abbondanti piogge previste.
E le previsioni si sono confermate, con le piene importanti che si sono verificate sui fiumi Secchia, Panaro, Naviglio, Tiepido nel modenese e Samoggia, Sillaro, Savena, Savena abbandonato, Idice, Navile, Quaderna, Santerno e Senio nel bolognese e ravennate.
Le situazioni più critiche si sono verificate a Budrio, nel bolognese, dove l’Idice ha rotto l’argine per una estensione di oltre 40 metri, facendo defluire verso la campagna -si calcola- circa 1 milione di metri cubi d’acqua. Già sono in corso le operazioni per riuscire a ricostruire l’argine collassato, con una previsione di lavori la cui durata è stimata in circa 3 giorni. A seguito della rotta, è stato necessario evacuare circa 200 persone, che sono accolte in strutture già rese disponibili.
Altre rotture, già ripristinate, si sono verificate sul Quaderna e sul Santerno, dovute presumibilmente alla presenza di tane di animali.
I colmi di piena, sui diversi reticoli idraulici, si stanno ora spostando verso le province di Ferrara e Ravenna.
Tra ieri e oggi si sono verificati circa 20mila distacchi dalle utenze elettriche, soprattutto in Appennino, e i gestori della rete ne hanno già ripristinate 10mila circa, e contano di ultimare i lavori di ripristino entro sera.
L’allerta rossa rimane in vigore, anche perché nella tarda giornata di domani si prevedono nuove piogge, anche se di intensità minore rispetto a quelle cadute nelle ultime ore. Va considerato però, puntualizzano i tecnici, che comunque i volumi d’acqua si andranno ad aggiungere alle piene di oggi, in via di smaltimento.
La Regione Emilia-Romagna, non appena è stato diramata l’allerta, ha mobilitato tutti i servizi necessari per fronteggiare emergenze di questo tipo, dai servizi tecnici della Protezione civile ai servizi sanitari, dai volontari alle strutture locali comunali della Protezione civile alle attrezzature necessarie in questi casi.
“Intanto un ringraziamento ai sindaci dei Comuni interessati dalle piene– ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini- ai tecnici della Protezione civile e ai volontari che, come sempre, hanno dato il loro straordinario ed essenziale contributo. Sono stato prima a Budrio, con dove c’è stata la rottura dell’Idice, per valutare, assieme all’assessore alla protezione civile Paola Gazzolo, le cose da fare; ho parlato con il sindaco Maurizio Mazzanti, per capire le implicazioni di questo evento per la popolazione e per mettere a disposizione quanto la Regione potrà fare per affrontare la situazione. Successivamente, con l’assessore Gazzolo, ci siamo recati al centro di protezione civile di Bologna, per fare un punto più generale insieme ai tecnici, in particolare sulle condizioni del Reno, certamente le più critiche e monitorate passo passo. Non appena sarà chiaro il quadro dei danni causati, faremo richiesta di stato di emergenza nazionale, anche per i risarcimenti necessari in tutti i territori colpiti, dalle città, penso a Modena, alle aree appenniniche, fino alla litorale”.
“Siamo ancora pienamente operativi- ha aggiunto l’assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo- perché l’allerta rossa continua. Siamo costantemente in contatto con i sindaci dei Comuni interessati dalla piena dei fiumi e stiamo collaborando in modo stretto con i Consorzi di Bonifica, i cui corsi d’acqua sono fondamentali per risolvere i problemi dei fiumi. Già nelle prossime ore avremo un quadro più chiaro dei danni, compresi quelli derivanti da ciò che avvenuto nei giorni scorsi sulla costa, per poi valutare eventuali azioni sul piano nazionale”.
Foto dell’incontro alla Sala operativa del Comune di Budrio, con il presidente Bonaccini e il sindaco Mazzanti, e, successivamente, di quella alla centrale operativa a Bologna, in Regione. Foto della rottura dell’Idice (foto dall’elicottero dei Vigili del Fuoco)