Il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli ha fatto il punto in Consiglio comunale, giovedì 10 dicembre, sul maltempo che da venerdì ha colpito il territorio con le piene di Secchia e Panaro, a livelli mai raggiunti negli ultimi anni, e con la rottura dell’argine del Panaro a Castelfranco che ha provocato danni ingenti fino a Nonantola.
Nel ripercorrere l’impegno degli ultimi giorni dei tecnici comunali, di Aipo e della Regione, dei volontari della Protezione civile, degli operatori della Polizia locale e dei Vigili del fuoco, della Prefettura, il sindaco ha sottolineato la solidarietà per Nonantola (“siamo vicini a tutti i nonantolani e siamo pronti a dare una mano, come stiamo già facendo mettendo a disposizione operatori della nostra Polizia locale”) e per tutti coloro che hanno subito danni, come ha fatto anche il presidente del Consiglio comunale Fabio Poggi a nome di tutto il Consiglio.
Sul Secchia la piena è stata classificata Rt20, cioè con tempi di ritorno ventennali, e a Ponte Alto è stato registrato il valore idrometrico di 11,07 metri, il più alto mai raggiunto, 44 centimetri in più del dicembre 2017 quando si raggiunsero i 10,63. Anche i valori in Cassa d’espansione sono senza precedenti (9,04 metri, 40 centimetri in più di quelli registrati nel febbraio 2016) e sull’asta del fiume non sono state rilevate particolari criticità grazie ai lavori svolti negli ultimi mesi “fondamentali per garantire la sicurezza e la tenuta del fiume”.
La piena del Panaro è stata proporzionalmente superiore a quella del Secchia ed è stata classificata come Rt 50, cioè con temi di ritorno di mezzo secolo. La massa d’acqua ha creato fenomeni di rigurgito sul torrente Tiepido e sul Naviglio, così come su Cavo Argine e Minutara, nella zona di confluenza col Panaro alla Fossalta e anche ad Albareto. All’idrometro di Fossalta il Tiepido ha raggiunto 8,15 metri, le Casse d’espansione del Panaro hanno registrato il livello massimo mai raggiunto di 11,07 metri (1,60 in più di quello del febbraio 2019) con i tecnici di Aipo, alla presenza dell’assessora regionale Priolo, che “si sono assunti la responsabilità di manovrare le casse fino a questo punto per gestire la piena”. A valle delle Casse, con paratoie parzializzate al fine di garantire il non superamento della portata di 500 metri cubi al secondo rilasciata a valle, il Panaro ha sfiorato soglia 3 negli idrometri di ponte Sant’Ambrogio (10,34) e Navicello (11,47).
Per la chiusura, in poco più di 24 ore, del tratto arginato che ha subito la rottura sono stati impiegati da Aipo, con il sistema di Protezione civile, 150 camion con 4.500 tonnellate di massi e terra. L’istituzione di una commissione specifica da parte della Regione per indagare i motivi della rottura “è una scelta giusta e auspico risposte certe nel minor tempo possibile”, ha affermato il sindaco sottolineando che anche per i contributi e gli indennizzi serve fare presto sia per la richiesta di stato di emergenza al Governo già firmata dalla Regione sia per gli ulteriori aiuti già annunciati dalla Regione per le attività economiche. Non appena saranno disponibili modulistica e istruzioni, il Comune, ha annunciato Muzzarelli, “sarà pronto a raccogliere le pratiche a velocizzare le istruttorie”.
Il sindaco ha concluso la comunicazione al Consiglio ribadendo “l’assoluta necessità di continuare e rafforzare gli investimenti strategici per la sicurezza del territorio e del nodo idraulico modenese”. Ricordando gli interventi già programmati, Muzzarelli ha affermato che “occorre che le grandi opere su Secchia, Panaro e Tiepido vadano avanti per dare respiro agli eventi meteo che saranno sempre più frequenti e fuori dalla consueta stagionalità Se servono ulteriori risorse, deve essere priorità della politica trovarne e metterle a servizio di progettazioni di qualità, abbattendo, per quanto possibile, la burocrazia delle opere pubbliche”. E per il “raddoppio” delle Casse del Secchia, progetto da Aipo insieme alla Regione, ha richiamato esplicitamente la necessità di utilizzare le risorse del Next Generation Eu per i 50 milioni che al momento mancano per completare il finanziamento dell’intervento. La sicurezza del territorio, ha affermato Muzzarelli, è un tema decisivo del capitolo “rivoluzione green” che “l’Italia ha inserito nella bozza di piano per il Recovery Fund che a breve dovrà essere inviato a Bruxelles” e sul quale serve il coinvolgimento di Regioni e Comuni.
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