Maltempo. Il presidente Bonaccini firma la richiesta di stato d’emergenza nazionale

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Intanto la Giunta regionale stanzia subito 2 milioni di euro per i ristori economici a pubblici esercizi, bar e ristoranti, partendo da quelli penalizzati dalle misure anti-Covid: “Persone, famiglie e attività colpite sappiano che la Regione è al loro fianco, da subito”

logo regione emilia romagnaBOLOGNA – Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha firmato la richiesta al Governo di stato d’emergenza nazionale relativa ai danni causati dal maltempo in Emilia-Romagna, in particolare nella provincia di Modena, che ha visto l’esondazione del Panaro e la piena del Secchia. Contestualmente, Bonaccini ha sentito il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, e il direttore del Dipartimento nazionale di Protezione civile, Angelo Borrelli.

Nel frattempo, la Giunta regionale nella seduta del pomeriggio ha immediatamente stanziato 2 milioni di euro per i ristori economici dei pubblici esercizi colpiti, in particolare il commercio, soprattutto piccoli negozi, bar e ristoranti, secondo modalità che verranno definite con i sindaci e le associazioni di categoria in sede locale. Ristori che la Regione intende garantire rapidamente, compresa la possibilità di erogarli direttamente agli esercenti, sul modello della procedura già utilizzata dopo le alluvioni a Brescello e Lentigione nel reggiano, a Colorno nel parmense e a Campogalliano nel modenese nel dicembre 2017. Intervento regionale che si aggiunge a quello nazionale nell’ambito della procedura d’emergenza, col quale vengono assicurati i risarcimenti a cittadini e imprese colpite e coperti gli interventi urgenti per fronteggiare l’emergenza e quelli in corso per liberare strade e immobili da fango e detriti.

“Le persone, le famiglie e le attività colpite sappiano che la Regione è al loro fianco, da subito- afferma il presidente Bonaccini-. La cosa più importante adesso è fare tutto ciò che è necessario per tornare in pochi giorni alla maggiore normalità possibile, facendo rientrare nelle proprie case chi le ha dovute lasciare e far ripartire pubblici esercizi e piccole attività, partendo da chi era già stato penalizzato dalle misure restrittive anti-Covid. Per questo abbiamo stanziato subito due milioni di euro, come prima disponibilità per far fronte alle necessità. Ho chiesto intanto al Governo rapidità nell’avviare e completare le procedure necessarie a stanziare i fondi per i danni e quelli per i risarcimenti per cittadini e aziende, nessuno escluso, trovando piena disponibilità. La Regione, attraverso l’Agenzia regionale di protezione civile e grazie alla collaborazione con tutte le istituzioni e i soggetti coinvolti, sta facendo il massimo per assicurare supporto alle comunità; assicuro che faremo fino in fondo la nostra parte perché nessuno resti solo o senza risposte”.

“Col ministro Costa prosegue Bonacciniabbiamo deciso di fare al più presto il punto sui prossimi cantieri da attivare per la messa in sicurezza del territorio, ai quali destinare anche fondi straordinari da inserire nel Recovery Fund. Ho poi ringraziato il capo del Dipartimento nazionale della Protezione civile, Borrelli, per il supporto fornitoci in questi giorni attraverso operatori e volontari; arrivano in queste ore sul campo anche colonne di altre regioni come Piemonte, Lombardia e Veneto che voglio anch’esse ringraziare. Un lavoro di squadra di grande efficacia che punta su rapidità ed efficienza perché in pochissimi giorni le comunità possano rientrare nella normalità”.

E mentre stanno proseguendo le attività iniziate nella notte fra sabato e domenica nelle aree colpite da alluvione e maltempo, la Giunta regionale ha già chiesto di poter riferire giovedì in Assemblea legislativa su quanto accaduto e quanto si sta programmando: a svolgere la relazione sarà l’assessora regionale alla Protezione civile, Irene Priolo.

In particolare, poi, sulla rottura dell’argine lungo il fiume Panaro, la Giunta chiederà ad Aipo, l’Agenzia interregionale per il fiume Po, sotto la quale ricadono gli interventi ordinari e straordinari sui reticoli di Secchia e Panaro, l’istituzione di una Commissione tecnica speciale che accerti le cause alla base del cedimento dell’argine.

“Sul nodo idraulico di Modena sono stati finora realizzati o programmati interventi per quasi 170 milioni di euro afferma l’assessore Priolo-: le opere già realizzate hanno dato un contributo importante per affrontare le criticità di questi giorni, soprattutto il funzionamento delle casse di espansione che abbiamo potenziato, e ci indicano la necessità di continuare ad investire, chiedendo al Governo un impegno deciso per finanziare tutte le opere necessarie. Proprio per questo, abbiamo pronti nuovi progetti e opere per 115 milioni di euro, fondi inseriti fra quelli che l’Emilia-Romagna chiede al Governo vengano finanziati con i fondi europei del Next generation Eu”.