3, 4 e 5 maggio: una “tre giorni” di iniziative con la poetessa del rock coordinata da Università e Comune di Parma
PARMA – L’Università di Parma prosegue nell’assegnazione di lauree ad honorem a personalità di rilievo internazionale.
Il 2017 è la volta di Patti Smith, grande icona del rock, cantante, compositrice, poetessa, fotografa e scrittrice. Patti Smith riceverà la laurea magistrale ad honorem in “Lettere Classiche e Moderne” su proposta del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali avvenuta in data 15/6/2016 e approvata dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in data 30/9/2016.
Grazie a questa occasione l’artista ha accettato con piacere di fermarsi a Parma per esibirsi in un concerto al Teatro Regio e realizzare una mostra fotografica al Palazzo del Governatore.
Si prospetta dunque una “tre giorni” densa di avvenimenti coordinata da Università e Comune di Parma con la collaborazione del Teatro Regio, volta in primis a essere un tributo all’eccellenza di una delle più innovative e poliedriche artiste contemporanee, che ha lasciato un segno indelebile nel panorama culturale americano e internazionale durante una carriera di oltre quarant’anni.
«As a young person I dreamed of attending a great university – ha dichiarato Patti Smith -.
It is a considerable honor to receive the Laurea Honoris Causa from the University of Parma, one of the oldest and highly respected universities in Europe.
I have always believed in the importance of education and to achieve recognition in the eyes of this eminent institution of higher learning is both humbling and inspiring.
In terms of the show it is an homage to another kind of education. The university of life, of travels, of books, artists, poets and teachers.
The images are visual representations of pilgrimage and gratitude, and a continuing love and respect for our cultural voices, for their great works and the humblest of their tools. A paintbrush, a typewriter and the beds in which they have dreamed. The places of their eternal rest».
(«Da giovane sognavo di frequentare una grande università. È un onore ricevere la Laurea honoris causa dall’Università di Parma, una delle più antiche e prestigiose Università d’Europa.
Ho sempre creduto nell’importanza dell’istruzione, e ottenere un riconoscimento da parte di questa eminente istituzione di istruzione superiore è sia motivo di imbarazzo sia di stimolo.
Il senso della mostra è un omaggio a un altro genere di istruzione. L’università della vita, dei viaggi, dei libri, artisti, poeti e insegnanti.
Le immagini sono rappresentazioni visive del pellegrinaggio e della gratitudine, e un continuo amore e rispetto per le nostre voci culturali, per le loro grandi opere e per l’umiltà dei loro strumenti. Un pennello, una macchina da scrivere e i letti in cui hanno sognato. I luoghi della loro pace eterna»).
Martedì 31 gennaio, nella sede dell’Università, la presentazione delle iniziative da parte del Rettore dell’Ateneo Loris Borghi, del Sindaco di Parma Federico Pizzarotti, dell’Assessore alla Cultura Laura Maria Ferraris, del Direttore del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali dell’Università di Parma Diego Saglia e della manager di Patti Smith in Europa Rita Zappador.
Tre dunque le tappe di questa “tournée” parmigiana. La prima è la laurea ad honorem da parte dell’Università di Parma: mercoledì 3 maggio alle ore 17 l’Ateneo conferirà a Patti Smith la laurea magistrale ad honorem in Lettere classiche e moderne, in una cerimonia che si terrà all’Auditorium Paganini e che si annuncia ricca di fascino. La tradizionale lectio del laureato ad honorem, infatti, si arricchirà in questo caso di alcune letture scelte dall’artista, che prenderà la parola appena dopo la tradizionale consegna della pergamena e del tocco da parte del Rettore Loris Borghi.
È importante sottolineare che quella che le sarà conferita dall’Università di Parma sarà la prima laurea ad honorem per l’artista in Europa: Patti Smith ha infatti ricevuto simili onorificenze solo negli Stati Uniti, e principalmente nelle discipline legate all’arte figurativa. In questo caso, invece, si sottolinea in modo specifico la sua matrice letteraria, di fatto nella medesima ottica che ha condotto l’Accademia di Svezia a conferire quest’anno il Nobel per la letteratura al suo grande amico Bob Dylan.
La seconda tappa della “tre giorni” parmigiana di Patti Smith sarà il concerto al Teatro Regio in programma per giovedì 4 maggio alle ore 21, organizzato da International Music in collaborazione con il Teatro Regio. “Patti Smith – Grateful” il titolo scelto dall’artista per il concerto, che arriva a distanza di due anni dal tour acustico “The Smiths’ Family” e nel quale Patti Smith sarà accompagnata sul palco dai figli Jackson e Jesse e dal chitarrista Tony Shanahan. Con questo spettacolo la Smith intende esprimere il suo profondo senso di gratitudine nei confronti dell’Italia, con la quale ha un legame particolare. “Grateful” ricorda l’omonima canzone presente nell’album “Gung Ho” del 2000, ed è il sentimento scelto dalla poetessa del rock per esprimere una vicinanza speciale verso chi da sempre la ama e la sostiene. Per il pubblico sarà un’occasione da non perdere per apprezzare ancora una volta lo spessore di un’artista che, dopo oltre quarant’anni di carriera, riesce a esibirsi con la stessa grinta degli esordi.
I biglietti del concerto saranno in vendita dal 1° febbraio presso la Biglietteria del Teatro Regio di Parma: tel. +39 0521 203999, biglietteria@teatroregioparma.it
Per informazioni e accreditamento al concerto, la stampa è pregata di rivolgersi a: Laura Beschi – laura@jalamediaactivities.com +39.3397154021.
L’ultimo appuntamento di Patti Smith a Parma sarà la presenza, venerdì 5 maggio, alla sua mostra fotografica Higher Learning sviluppata appositamente per Parma e per l’occasione, aperta dall’8 aprile al secondo piano del Palazzo del Governatore. La mostra, promossa da Università e Comune di Parma, è una rivisitazione di “Eighteen Stations”, presentata a New York ed esposta in questo momento al Kulturhuset Stadsteatern di Stoccolma.
Quella di Parma sarà l’unica tappa italiana dell’esposizione, che rimarrà aperta al Palazzo del Governatore fino al 16 luglio 2017.
Higher Learning, che arriva a più di dieci anni dall’ultima mostra fotografica di Patti Smith in Italia, ruota intorno al mondo del libro “M Train” (2015), nel quale partendo da un piccolo caffè del Greenwich Village l’artista traccia di fatto un’autobiografia: “una tabella di marcia per la mia vita”. Riflettendo sui temi e sulle sensibilità del libro, Higher Learning è una sorta di meditazione sull’atto della creazione artistica e sul passare del tempo, nella piena consapevolezza del potenziale di speranza e consolazione di arte e letteratura: un diario visivo che ritrae oggetti, statue, strumenti, lapidi, appartenuti a personaggi che hanno fatto la nostra cultura. Saranno esposte più di 100 opere scattate in bianco e nero da Patti Smith durante i suoi viaggi per il mondo, con una macchina fotografica vintage Land 250 Polaroid della fine degli anni Sessanta.
All’interno della mostra sarà allestita anche la Patti Smith Library, con un centinaio di opere letterarie che hanno ispirato e guidato il lavoro dell’artista nel corso della sua vita.
Insieme a Higher Learning il Palazzo del Governatore di Parma ospiterà un’altra esposizione fotografica, sulla New York degli anni Settanta e Ottanta, della quale si stanno definendo i dettagli.
È possibile rivedere la conferenza stampa di questa mattina, trasmessa in diretta streaming, sul canale Youtube dell’Università di Parma, al link https://www.youtube.com/watch?v=XbGEp1mno9s
PATTI SMITH
Cantante, cantautrice e poetessa, Patricia Lee Smith è nata il 30 dicembre 1946 a Chicago, Illinois. Nel 1950 si è trasferita con la famiglia a Philadelphia e poi nel New Jersey. Negli anni Sessanta, poco più che ventenne, si è spostata a New York, dove ha iniziato a lavorare a stretto contatto con Robert Mapplethorpe, uno dei più grandi fotografi e ritrattisti tra gli anni Sessanta e Ottanta del Novecento, cui è stata legata da profonda amicizia fino alla morte di Mapplethorpe nel 1989.
Carriera letteraria – Scegliendo la poesia performativa come mezzo artistico privilegiato, Patti Smith si è esibita nel suo primo reading pubblico il 10 febbraio 1971, nella chiesa di San Marco sulla Bowery. La lettura, con l’accompagnamento alla chitarra da parte di Lenny Kaye, l’ha introdotta nel circuito artistico di New York come figura up-and-coming. Nello stesso anno ha dato maggior risalto al suo profilo creando e recitando con Sam Shepard nello spettacolo semi-autobiografico “Cowboy Mouth”.
Nel corso degli anni successivi Patti Smith si è dedicata alla scrittura. Nel 1972 ha pubblicato il suo primo libro di poesie, “Seventh Heaven”, guadagnando recensioni lusinghiere ma vendendo poche copie. Le successive due collezioni di poesie, “Early Morning Dream” (1972) e “Witt” (1973), ricevettero elogi molto simili. Allo stesso tempo la Smith ha anche collaborato come freelance con riviste musicali come “Creem” e “Rolling Stone”.
Nel 2010 ha pubblicato il libro di memorie “Just Kids”, divenuto un best-seller e premiato con un National Book Award. Nel 2015 Showtime Networks ha annunciato l’accordo con l’autrice per una serie TV di “Just Kids”. Patti Smith ha anche pubblicato “M. Train”, raccolta di memorie che interpreta, attraverso la filosofia dell’arte, i viaggi compiuti durante i tour.
Carriera musicale – Il primo singolo, “Hey Joe / Piss factory” (1974), segna l’anno zero della new wave americana. L’anno successivo, dopo che Bob Dylan partecipa a un suo concerto tra il pubblico, Patti Smith si trasforma in un’artista mainstream, nota al grande pubblico.
Agli albori del punk arriva così il primo album, “Horses” che le vale subito un’enorme fama nel circuito underground americano. Il disco, che contiene canzoni iconiche come “Gloria” e “Land of a Thousand Dances”, porta nella storia del rock un nuovo linguaggio musicale: una sorta di commistione tra recitazione “free form” e musica, in cui il testo diventa il punto di partenza ma mai un limite.
Il secondo album, “Radio Ethiopia”, è del 1976, ma è solo con il terzo, “Easter” (che contiene il singolo “Because the Night”, scritto a quattro mani con Bruce Springsteen), che Patti Smith raggiunge un importante successo commerciale, non eguagliato da “Wave”, del 1979. Poi, per 17 anni, Patti Smith scompare dalla scena pubblica per dedicarsi alla famiglia e ai 2 figli. In questi anni pubblica solo un album, “Dream of Life”, nel 1988, in collaborazione con il marito Fred “Sonic” Smith: il progetto discografico non ha successo, anche se contiene una delle maggiori hit dell’artista: “People Have the Power”.
Dopo la morte del marito, Patti ritorna sulle scene discografiche, nel 1996, con un nuovo Album, “Gone Again”, seguito poi da altri album importanti sulla scena del rock come “Peace and Noise” (1997), “Gung Ho” (2000) e “Trampin’” (2004).
Carriera artistica – Patti Smith ha lavorato e ha esposto in alcune delle principali gallerie e musei del mondo.
Ha iniziato come artista visuale, disegnando e scattando foto dal 1960. È rappresentata dalla Robert Miller Gallery di New York dal 1978. Nella sua vasta attività espositiva si segnalano in particolare la personale “Strange Messenger”, presentata dall’Andy Warhol Museum nel 2002 e portata nei musei di tutto il mondo, e “Land 250”, prodotta dalla Fondazione Cartier, a Parigi, nel 2008.