Madri braccianti e impiegate lontane dai figli (FOTO)

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Le madri lontane

Ultima settimana per visitare, in Malatestiana, la mostra della scrittrice e fotografa Stefania Prandi

CESENA – Inaugurata in Biblioteca Malatestiana venerdì 11 ottobre, la mostra fotografica “Le madri lontane” di Stefania Prandi potrà essere visitata ancora per una settimana, fino a domenica 3 novembre.

L’esposizione presenta una serie toccante di immagini di donne firmate dalla giornalista, scrittrice e fotoreporter Prandi, attraverso cui si snoda il racconto di una condizione femminile particolarmente violenta e ingiusta. Sono donne bulgare e rumene. Sono europee come noi. Con la speranza di garantire un futuro migliore ai propri figli, per ragioni economiche, sono costrette a lasciare il loro Paese per lavorare nei campi italiani, spagnoli e tedeschi, dove si coltivano la frutta e la verdura vendute in tutta Europa. Affrontano condizioni spesso disumane. Violenza, ingiustizia, soprusi e povertà sono i regolatori delle giornate lavorative. A casa, le bambine e i bambini restano con le nonne e diventano, per il tempo della lontananza, “orfani bianchi”. Stefania Prandi racconta la loro fatica e il dolore della distanza nella mostra realizzata tra la provincia di Iași, in Romania, e quella di Montana, in Bulgaria.

La mostra potrà essere visitata il lunedì dalle ore 14.00 alle ore 19.00, dal martedì al sabato dalle ore 09.00 alle ore 19.00 e nel pomeriggio della domenica, dalle ore 15.00 alle ore 19.00. L’evento è realizzato dall’Associazione culturale Ipazia – Libere donne in collaborazione con Biblioteca Malatestiana e Associazione Apeiron.

Stefania Prandi è una giornalista e fotografa che ha curato reportage in Italia, Europa, Africa e Sudamerica. Si occupa di questioni di genere, lavoro, diritti umani, società e ambiente. Ha lavorato per Elle, Azione, Radiotelevisione svizzera, Vice, El País, Open Society Foundations, Al Jazeera. Nel 2016 e nel 2017 ha ricevuto i riconoscimenti The Pollination Project Grant e Volkart Stiftung Grant. Nel 2018 con Oro Rosso ha vinto il premio «Di pubblico dominio» e nel 2019 il premio Henri Nannen Award di Amburgo.