E ancora nell’ultima giornata di Macfrut, focus sul mercato Russo, la consegna dei Macfrut Innovation Award, l’Aglio bianco Polesano
RIMINI – I droni in aiuto della qualità in campo. Nella giornata conclusiva di Macfrut si è tenuto un convegno dedicato all’agricoltura di precisione. O, come è stato meglio definito, di accuratezza. Agritechno ha illustrato alcuni benefici che si possono avere nell’uso di questi oggetti volanti. È stato riportato l’esempio di un campo di meloni di 15 ettari in Umbria, a cura della ditta sementiera Enza Zaden, sopra al quale il drone ha scattato 600 “ortofoto” ad alta risoluzione. A questo la visione aerea ha permesso di capire lo stato reale della coltura. Sono state individuate alcune zone con piante di colore giallo. I tecnici hanno verificato che si trattava di un precoce attacco di afidi e, con interventi mirati, il problema è stato contenuto alle poche piante colpite evitando così un più tardivo trattamento generalizzato.
Lo “Spazio Dinamico” è stato uno dei punti più interessanti e innovativi del Macfrut 2016, grazie ai voli dimostrativi effettuati in un vero e proprio campo protetto.
Le opportunità con la Russia
Di grandi opportunità di affari con la Russia si è parlato a Macfrut. Se da un lato l’embargo limita ancora le esportazioni di ortofrutta fresca, dall’altro vi sono comparti del settore agricolo che hanno ampi margini di crescita. A Rimini Fiera si è svolto un incontro italo-russo con imprenditori agricoli della regione di Krasnodar, un territorio che si trova alla stessa latitudine del centro-nord d’Italia.
“Questa zona produttiva – ha affermato la consulente Evgenya Kravchenko – è in grande espansione. Lo scorso anno il tasso di crescita è stato del 116%. In pochi anni sono stati realizzati decine di ettari di serre. I frutteti sono oltre 100 ettari e sono in continuo aumento. Logisticamente, la zona ha un aeroporto e a 100 chilometri vi è un porto navale”.
La parola è poi passata agli imprenditori agricoli. Il responsabile dell’azienda Emilianov ha sottolineato che sono alla ricerca tecnologie all’avanguardia, ad esempio di impianti a goccia interrati. Un altro imprenditore ha posto l’accento sulla necessità di rinnovare il panorama varietale orticolo e anche quello delle fragole. I vivaisti italiani devono allertarsi.
Consegnati i Macfrut Innovation Award
Macfrut ha reso omaggio alle idee innovative con la consegna degli Innovation Award, riconoscimento promosso dall’Informatore Agrario che premia le imprese innovative. Sette le aziende in altrettante categorie che hanno conquistato la medaglia d’oro. A premiarli il Presidente di Macfrut Renzo Piraccini e Antonio Boschetti direttore dell’Informatore Agrario.
Nella categoria Sementi e cultivar per prodotti ortofrutticoli freschi e trasformati medaglia d’oro a Centus F1, pomodoro con resistenza intermedia al ceppo di Tomato Spotted Wilt Virus.
Categoria Agrofarmaci e fertilizzanti: 3 Logy antibotritico a base di terpeni, di Sipcam Italia di Pero Milano, autorizzato in Italia sulla vite da vino e da tavola; eugenolo, geraniolo e timolo sono le tre sostanze naturali attive alla base del prodotto, esente dai limiti massimi di residuo.
Nella categoria Macchine e attrezzature per la coltivazione dei prodotti ortofrutticoli: oro a TDC, di Forigo Roter Italia di Ostiglia (Mantova), con un sistema elettroidraulico che permette di controllare automaticamente la corretta profondità di lavoro del macchinario al quale è applicato.
Categoria Strutture e attrezzature per le colture protette: Multitech SF Meloni, film plastico adatto per la copertura dei meloni su piccoli tunnel; sistema di copertura a doppio film gonfiabile che offre una ottimale termicità di Europlastic di Aimargues (France).
Categoria Macchine e tecnologie perla selezione e per il confezionamento: Idrolisi Gruper, sistema brevettato per evitare la degradazione degli elettrodi utilizzando un rivestimento di diamante che consente di ottenere una soluzione senza residui di Techno3 di Saluzzo (Cuneo).
Categoria Packeging e materiali d’imballaggio: Sormabag, confezione composta da rete tessuta e film sagomato il quale funge sia da manico sia da supporto grafico; impiega il 35% di materiale in meno, è monomateriale e riciclabile al 100%, di Sorma Group di Cesena.
Categoria Logistica e servizi: Conservazione a refrigerazione passiva e ozono, sistema di conservazione di prodotti ortofrutticoli sia in cella sia in container per il trasporto, che si basa su refrigerazione passiva e ozono di De Nora di Milano.
Aglio Bianco Polesano DOP
La storia del Consorzio di Tutela dell’Aglio Bianco Polesano Dop è anche la storia dell’economia agricola di 29 comuni della provincia di Rovigo. Dall’incontro che si è tenuto al Macfrut è emersa la necessità di posizionare in modo corretto ed efficace sul mercato interno e globale i prodotti a marchio, rafforzando la comunicazione, e puntando sull’organizzazione logistica e riducendo la frammentarietà dell’offerta.
L’Aglio Bianco Polesano ottiene la Dop nel 2010 e oggi il Consorzio che lo tutela raggruppa 25 confezionatori e produttori. È proprio grazie alla sinergia che sono stati fatti grandi passi. Alcuni soci consorziati sono arrivati con grande soddisfazione anche al mercato giapponese, come emerso nel dibattito tra produttori e confezionatori.
Il mercato di riferimento italiano è la grande distribuzione, per la quale sono state fatte delle modifiche al disciplinare che prevedeva la chiusura della commercializzazione da maggio a luglio. L’altro segmento di riferimento è la ristorazione italiana. Necessario promuovere una carta d’identità del prodotto e collaborare per individuare una politica di prezzo che vada bene sia per il produttore che per il consumatore, anche se il cavallo di battaglia rimane la qualità, un valore che non può essere qualificato solo dal prezzo.
Sulla concorrenza nei mercati esteri l’Italia si confronta soprattutto con una politica del prezzo basso, prodotti di scarsa qualità e frodi alimentari. La produzione annuale di aglio in Italia è di 30mila tonnellate l’anno. La Cina produce e esporta 20 milioni di tonnellate di aglio l’anno, seguita dall’India. (Faostat, 2015).
Oggi gli ettari dedicati alla Dop sono circa 70 e solo il 5 per centro della produzione è destinato all’estero, anche se piccole catene della distribuzione moderna in Germania e Svizzera stanno cominciando a trattarlo.
Presentare un prodotto di qualità significa conoscerlo. L’incontro sulla storia plurisecolare dell’aglio polesano è stato anche un momento di confronto e formazione per gli operatori del settore: per l’occasione sono stati presentati i dati di una ricerca condotta dall’Università degli Studi di Padova sulle qualità olfattive del prodotto.
Una delle caratteristiche più interessanti è l’elevata conservabilità di questo prodotto, grazie alla minore di percentuale di acqua che risulta essere del 62,9 per cento, confrontato con altri agli che ne contengono invece l’80 per cento, confrontati su 100 grammi di prodotto fresco. Nella impronta olfattiva di questo aglio sono stati identificati oltre 80 composti volatili, indicativi non solo del gradimento dell’alimento, ma anche come validi indicatori del valore nutrizionale e salutistico. Presenti in maggiore quantità proteine (5,91% rispetto a 0,9%), con valori meno elevati di calcio (6,28 mg rispetto a 14mg) e potassio (174 mg rispetto a 600 mg), e minori grassi.
Presenti all’incontro il presidente del Consorzio di tutela dell’aglio bianco polesano Dop Massimo Tovo, Carlo Nicoletto ricercatore e docente per l’Università di Padova, e numerosi rappresentanti delle aziende produttrici e confezionatrici. Ha moderato il convegno il giornalista e scrittore Giancarlo Roversi.