PARMA – C’è anche un progetto dell’Università di Parma alla Biennale di Architettura 2023, The Laboratory of the Future.
From Concrete to Nature. Green Industries Headquarters for a Renewed Development of the City (questo il titolo), elaborato dal docente del Dipartimento di Ingegneria e Architettura Enrico Prandi e presente alla Biennale fino al 16 novembre, si inserisce nell’ambito di NiLab, il grande laboratorio del Nilo oggetto del tema del Padiglione dell’Egitto.
Commissionato dal Ministero della Cultura egiziano – Accademia d’Egitto – National Organization for Urban Harmony e curato dall’Università Ain-Shams del Cairo (Ahmed Sami Abd Elrahman, Moataz Samir, Ghada Farouk Hassan) e dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria (Marina Tornatora, Ottavio Amaro), NiLab è un laboratorio per la conoscenza e l’elaborazione di idee e progetti sul Nilo che siano anche l’occasione per riflettere sulle condizioni ambientali della Terra.
Il progetto From Concrete to Nature, condotto con il coinvolgimento dei dottori di ricerca e dottorandi del Dipartimento di Ingegneria e Architettura Giuseppe Verterame, Riccardo Rapparini, Alessia Simbari e di Luca Bosco dell’Università di Bari, ha riguardato la riprogettazione di un’ampia area ex industriale della città di Helwan a sud del Cairo. Nello specifico, il progetto prevede la riconversione di una grande area attualmente occupata da attività industriali pesanti e inquinanti mediante la creazione del Quartier generale delle Green Industries egiziane con funzioni di sede amministrativa, laboratori destinati alla ricerca e sviluppo, servizi generali e residenze speciali per operatori. Un grande parco della sostenibilità e della biodiversità per dissolvere il bordo sud della città nel paesaggio agricolo circostante.