Rimini

Lunedì 29 giugno al via l’intervento di valorizzazione di Porta Galliana

RIMINI – Terminati i sondaggi archeologici prende avvio da lunedì prossimo l’intervento di valorizzazione vero e proprio di Porta Galliana che restituirà alla città dopo secoli d’oblio uno dei suoi monumenti identitari, quello che già in epoca malatestiana regolava l’accesso da mare al cuore di Rimini. Un monumento per lungo tempo sepolto ma tanto importante da essere raffigurato addirittura nella formella del Cancro della Cappella dei Pianeti del Tempio malatestiano, la più antica immagine della città giunta fino a noi.

Coordinate dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini ed eseguite dalla società riminese adArte, nei mesi scorsi l’intera area è stata infatti oggetto sia di approfondite indagini archeologiche, che hanno da subito restituito nella sua interezza una parte sconosciuta della storia della città, sia di importanti opere strutturali realizzate a cura e spese da Hera, come la realizzazione di un ramo di fognatura bianca in via Bastioni Settentrionali e della palificata di contenimento sull’area dello scavo archeologico.

Opere che hanno restituito nella sua bellezza e originalità il “sedime della Porta”, libero dai voluminosi tratti dei vecchi collettori fognari, e consolidato strutturalmente l’area per rendere accessibile e in sicurezza la parte archeologica scavata e la Porta Galliana stessa, mantenendo al contempo il traffico veicolare lungo i Bastioni quale importante arteria viabilistica. Opere cioè necessarie e imprescindibili per consentire un efficace intervento di valorizzazione di questo articolato palinsesto di strutture murarie e portaie tardomedioevali e rinascimentali.

E’ al termine di questa intensa attività che ora, col progetto esecutivo realizzato dal gruppo di progettazione dei Lavori pubblici del Comune di Rimini, può così avviarsi l’intervento vero e proprio che avrà un costo 500.000 euro, che col tema della “valorizzazione del patrimonio artistico” si inserisce nel processo di rigenerazione delle infrastrutture culturali nonché di quelle viabilistiche legate in particolare alla mobilità attiva. Accanto all’obiettivo di recupero e restauro dell’antica Porta di accesso al mare della città murata quindi, anche quello di realizzare connessioni ciclopedonali legandosi agli interventi del cosiddetto “Anello verde”, connettendosi alle piste ciclabili che portano al Faro di Rimini e alla via Coletti (San Giuliano a Mare) e, con il nuovo intervento in corso di realizzazione, congiungersi con l’ “Anello delle Piazze” e con il Ponte di Tiberio coi suoi recenti interventi di valorizzazione dell’area come la Piazza sull’Acqua e Porto Antico.

In particolare l’intervento di valorizzazione di Porta Galliana prevede la realizzazione di un’area storico-archeologica visitabile e accessibile a tutti posta a quota – 3,25 mt circa rispetto il piano stradale, per restituire al manufatto antico le condizioni del contesto adeguato essendo l’unica porta urbica di epoca medievale-rinascimentale fruibile e in buona parte recuperabile esistente a Rimini. Mediante la realizzazione di scale e rampe per l’abbattimento delle barriere architettoniche sarà infatti anche realizzato il collegamento pedonale alle quote originali dell’area archeologica e del piano della porta.

Prevista anche la realizzazione di un tratto nevralgico di connessione ciclopedonale in quanto il sito si lega agli interventi de “l’Anello verde” collegandosi così sia con la nuova pista ciclabile di connessione al Faro via Destra del Porto che con quella iun corso di realizzazione in Via Coletti; un completamento della pista ciclabile poi su via Bastioni consentirà il collegamento con l’anello delle Piazze e il Ponte di Tiberio.

La valorizzazione del sito storico-archeologico avverrà attraverso il ripristino dei piani di calpestio originari per permettere la leggibilità dell’antico sistema d’accesso. Le due porzioni d’area archeologica, lato mare e lato città rispetto alla Porta stessa, sono state progettate con sistemazione a verde a piano inclinato che vuole fisicamente documentare lo scavo archeologico “stratigrafico” condotto. Questo spazio sarà arredato con sedute per realizzare aree di sosta e di incontro.

Un’attenzione particolare sarà poi dedicata alla mitigazione delle opere strutturali con la realizzazione di una leggera pannellatura metallica a maglia romboidale, quale supporto per lo sviluppo delle essenze rampicanti che saranno poste a dimora.

Previsto anche il recupero della connessione della Porta con la cortina muraria di epoca federiciana presente sia sotto il manto stradale che in adiacenza lungo il tratto di via Bastioni Settentrionali che si sviluppano verso Corso Giovanni XXIII, realizzando (nella parte in cui sono ora interrate e cioè sotto il manto di asfalto) un segno di continuità “semantica” con la parte muraria antica, attigua, emergente, realizzando una interruzione dell’asfalto per ricostruire la cresta muraria fino al piano carrabile, impiegando materiale di recupero come laterizio e ciottoli fluviali.

D’intesa con la Soprintendenza Archeologia e Belle Arti di Ravenna si è poi stabilito di arretrare e quindi ridurre lo spazio pedonale, per quanto maggiormente possibile, in corrispondenza del fianco della Porta, al fine di lasciare in piena vista il ritrovamento dell’attacco murario tra la cortina “federiciana” e la Porta stessa.

Curata particolarmente anche l’illuminotecnica così da risolvere le lacune esistenti di illuminazione pubblica funzionale alla viabilità pedonale, ciclabile e carrabile del sito e contemporaneamente consentire di accentuare la valorizzazione dell’area archeologica, rendendola visitabile, accessibile e sicura anche nelle ore notturne.

Uno specifico impianto idrico è stato predisposto sia per alimentare la gestione dello specchio d’acqua previsto sulla porzione dell’esistente fossato, che funzionerà come lama d’acqua a sfioro garantita da un sistema di ricircolo delle acque, che per provvedere all’irrigazione delle parti inerbite ed a verde pubblico dell’intervento in particolare dei pendii che connotano l’area dello scavo archeologico.

L’indagine archeologica

Il 31 luglio 2017 sono iniziati i sondaggi archeologici per la scoperta della Porta nell’ambito del progetto Porto Antico, che prevede l’esaltazione dell’accesso alla città da mare, lungo le mura portuali ed i camminamenti, fino al ponte di Tiberio. Durante questi scavi il 23 marzo 2018 è avvenuto il ritrovamento dell’avancorpo difensivo della porta che come si è detto sono ritenuti opera di Sigismondo.

Quello che emerge dalle ricerche nell’area antistante la porta medievale, volute dal Comune di Rimini ed eseguite grazie ad HERA SPA che si è avvalsa della ditta specializzata adArte di Rimini, sono rinvenimenti così significativi da consentire di trovare risposte all’organizzazione di questo bastione difensivo strategico della città medioevale.

Dagli scavi eseguiti dagli archeologi di adArte sono emersi infatti i resti del cosiddetto “ponte morto” nonché i muri di contenimento del fossato. Il “ponte morto” è infatti una struttura difensiva di grande importanza che si protrae all’interno del fossato per portarsi, a partire dal muro di contenimento verso l’ingresso dell’avancorpo della porta che veniva raggiunto con un altro ponte in legno mobile funzionante come un vero e proprio ponte levatoio.

Gli antemurali sono stati “l’inaspettata riscoperta”, tra tante altre tracce e ritrovamenti che si sono susseguiti: di fatto un palinsesto o condensato di costruzioni storiche che vanno dalle prime strutture quattrocentesche o forse addirittura trecentesche, a due fogne (praticabili) del 1871 e del 1908, ai resti dell’ultimo lavatoio pubblico di San Domenico sempre del 1908.

Si tratta di strutture difensive di grande interesse e valore storico perché permettono di comprendere appieno non solo il funzionamento dei sistemi difensivi dell’area in epoca malatestiana, ma anche di restituire agli storici e ai progettisti le linee guida su cui è stato incardinato l’intervento di riqualificazione e valorizzazione dell’area.

Il progetto di valorizzazione della Porta parte proprio dal concetto di avvicinamento alla storia attraverso un percorso di discesa che attraversa le epoche del tempo e le stratificazioni che caratterizzano il sito, i terrazzamenti previsti nel progetto rappresentano momenti temporali per la sosta e la visione della porta con scorci e angoli diversi man mano che si scende, fino ad arrivare al piano originale della porta e al suo attraversamento come era possibile fare un tempo.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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