Parma

Luca Mercalli a “UNIPR On Air”: “In un secolo i ghiacciai delle Alpi ridotti del 60%”

Il climatologo ospite della rassegna d’interviste on line dell’Università di Parma: “Le proiezioni indicano che entro questo secolo le Alpi saranno prive di ghiaccio”

PARMA – “I ghiacciai che coprivano le Alpi si sono ridotti del 60% in un secolo, e le proiezioni indicano che entro questo secolo le Alpi saranno prive di ghiaccio. Avremo solo residuali cappuccetti bianchi sulle vette oltre i 4000 metri. Questo rappresenta un problema per la disponibilità di acqua, e avrà delle ripercussioni ad esempio dal punto di vista turistico”. Non ha usato mezze misure Luca Mercalli nell’intervista di “UNIPR On Air” andata on line questo pomeriggio alle 17 sul canale YouTube dell’Università di Parma. Avanti così non si può andare, serve una drastica inversione di rotta. “Le montagne – ha osservato – sono un po’ le sentinelle del cambiamento climatico. E dovrebbero incitarci ad agire, mentre queste cose vengono guardate come la classica curiosità: si guarda la foto del ghiacciaio cento anni fa e oggi… Ma anche chi si trova davanti a quel panorama non collega che magari la causa è il SUV con cui è arrivato fino in montagna a guardare quel luogo. Manca la connessione tra il gesto individuale e il risultato globale”. 

Il noto meteorologo e climatologo, intervistato dal docente dell’Università di Parma Alessio Malcevschi, è intervenuto sul Goal numero 13 dell’Agenda 2030, “Lotta contro il cambiamento climatico”. “UNIPR On Air”, la rassegna d’interviste on line dell’Università di Parma, è infatti dedicata per questo nuovo ciclo all’Agenda 2030 ONU e ai suoi 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs).

“La diagnosi del sistema climatico mondiale purtroppo è assai grave: si tratta di una intossicazione da eccesso di gas a effetto serra. Attualmente in atmosfera abbiamo una quantità di gas a effetto serra, e in particolare CO2, di circa 417 parti per milione; il valore massimo che per oltre 3 milioni di anni non si è mai superato sulla terra è di 300 parti per milione. Essendo noi oggi a 417 stiamo inaugurando un’epoca nuova che l’umanità non ha mai conosciuto, cioè abbiamo un pianeta che rischia in questo secolo di trasformarsi in maniera inedita per l’uomo”, ha spiegato Luca Mercalli, che ha aggiunto: “Il livello del mare sta aumentando in tutto il mondo di 3 millimetri e mezzo l’anno: a fine secolo, se non facciamo nulla, sarà un metro e venti. Uno studente di oggi quando sarà anziano si troverà un delta del Po e una Venezia totalmente inabitabili: e questo nello spazio di una vita. Ci sono tempi brevi, e l’adattabilità tanto invocata dovrà avvenire in uno spazio molto ridotto. È difficile adattarsi quando i cambiamenti sono così drastici e così rapidi”.

Fatta la diagnosi, Mercalli è poi arrivato alla terapia. Cosa fare dunque? “La diagnosi ci ha detto che il riscaldamento globale è in atto e che peggiorerà sempre di più, come una febbre, in ragione di quanto noi inquineremo. La causa ormai è assolutamente chiara: è l’aumento dei gas a effetto serra che produciamo noi con l’utilizzo delle risorse fossili in particolare ma anche a causa di scorrette pratiche agricole, deforestazione così via… La terapia quindi deve essere una rapida diminuzione delle emissioni di gas a effetto serra. L’accordo di Parigi dice proprio questo: cerchiamo di rimanere in un aumento non superiore ai 2 gradi in questo secolo, perché oltre i 2 gradi entriamo in una fascia di cambiamenti catastrofici che sarebbe bene evitare con tutte le nostre forze. Dobbiamo diminuire la nostra pressione sull’ambiente in tempi brevi perché abbiamo perso tempo prezioso prima: in chiacchiere, in negazione, in indifferenza”. 

E come si fa? Gli strumenti ci sono: occorre utilizzarli già ora con decisione, convinzione e costanza: “Dobbiamo passare alle energie rinnovabili, dobbiamo risparmiare energia e essere più efficienti nell’uso, dobbiamo ovviamente pensare ai nostri trasporti. La pandemia ha già fatto vedere che possiamo tagliare drasticamente le emissioni del comparto dei trasporti: meno aerei e meno macchine in giro. Facciamo tutto attraverso il digitale – ha spiegato Luca Mercalli – e un po’ con la tecnologia un po’ con il cambiamento degli stili di vita possiamo arrivare a ridurre le emissioni climalteranti”.

“UNIPR On Air” è organizzata dall’Università di Parma ed è patrocinata dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile – ASviS e dalla Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile – RUS. La realizzazione è a cura del Centro per le Attività e le Professioni delle Arti e dello Spettacolo – CAPAS dell’Ateneo.

L’intervista a Luca Mercalli resta on line: sul canale YouTube dell’Università di Parma, sul sito di “Facciamo conoscenza” https://www.facciamoconoscenza.unipr.it/ e sul sito del CAPAS al link https://www.capas.unipr.it/le-nostre-produzioni-video/

È disponibile anche in podcast su Spotify (link playlist “UNIPR On Air”
https://open.spotify.com/show/3BN9eMxf5zLz9jicgAf63u) e sul sito di RadiorEvolution  (link categoria “UNIPR On Air” https://www.radiorevolution.it/category/podcast/unipr-on-air/ )

Foto: Mercalli On Air dal sito dell’Università di Parma

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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