Guida all’ascolto dell’Ottava Sinfonia di Anton Bruckner
con Alessandro Solbiati
Il compositore e divulgatore musicale Alessandro Solbiati, già tra gli autori più apprezzati delle illuminanti ‘Lezioni di Musica’ di Rai Radio 3 – una delle quali proprio dedicata a Bruckner – ci introdurrà con leggerezza ma anche con dovuto rigore all’ascolto dell’Ottava Sinfonia di Anton Bruckner. Gli ultimi anni di vita di Bruckner, il declino dell’uomo e l’ascesa del genio, i rapporti con musicisti e direttori coevi (Mahler, Brahms, Weingartner), il mistero di un uomo apparentemente umile, antintellettuale, capace di illuminare le sue pagine di un misticismo e un afflato spirituale senza precedenti. L’ottava sinfonia rappresenta il testamento spirituale non solo di un grande artista, ma di un intero mondo culturale europeo arrivato ormai alle porte del Novecento.
INGRESSO LIBERO
Sabato 4 febbraio | ore 17.30 – Chiesa di Sant’Agostino
Orchestra sinfonica del Conservatorio della Svizzera italiana
Francesco Angelico direttore
Anton Bruckner (1824 – 1896)
Sinfonia n. 8 in do minoreSei anni di lavoro, dal 1884 fino alle ultime revisioni del 1890: tanto attese Anton Bruckner alla stesura dell’Ottava sinfonia, la sua opera più vasta ed ambiziosa, da un punto di vista formale (una durata di circa 80 minuti) e strumentale (bisognerà arrivare a Mahler per sorpassare questa gigantesca compagine strumentale). Dilatazione e conseguente smantellamento di una concezione sinfonica classica: la suddivisione dei tre temi, che qui prendono a configurarsi in gruppi, in coordinazioni motiviche atte a cementare maggiormente il discorso musicale, ad accrescerne anche l’intensità espressiva, nonché, innegabilmente, a debilitarne la logica costruttiva.
Tutta la narrazione pare svolgersi in un campo più vasto, in un disteso clima creativo, elementare e logico ma conscio di un tramonto all’orizzonte. L’opera ben rappresenta il temperamento del compositore, il suo apice artistico prima del declino fisico, la ricerca di trascendenza, il meticoloso lavoro di ricomposizione di un cangiante mosaico motivico: la “creazione di un gigante”, secondo la lapidaria affermazione di Hugo Wolf, dopo l’ascolto della prima esecuzione viennese di Hans Richter nel dicembre 1892.
Biglietto 12 euro
Ridotto 5 euro (minori di 26 anni e studenti Conservatorio Vecchi-Tonelli)
Prevendita online su liveticket.it
Biglietteria su luogo di concerto a partire da un’ora prima
Alessandro Solbiati, allievo di Franco Donatoni e di Sandro Gorli, si è diplomato in composizione e in pianoforte presso il Conservatorio di Milano. Vincitore nei primi anni ‘80 di vari concorsi nazionali e internazionali, da più di vent’anni è eseguito nei principali festival europei. Molte le incisioni monografiche in CD e DVD, con varie case italiane ed europee. In campo teatrale esordisce con “Il carro e i canti “, da Puŝkin, (Trieste -Teatro Verdi, aprile 2009), e continua con “Leggenda”, da Dostoevskij, commissione del Teatro Regio di Torino, messa in scena nel settembre 2011 (direzione di Gianandrea Noseda, regia di Stefano Poda). Una terza opera Il suono giallo, da Kandinskij, messa in scena al Teatro Comunale di Bologna nel 2015 con la direzione di Marco Angius, vince il Premio Abbiati della critica musicale come miglior prima esecuzione in Italia nel 2015. Dal 2013 effettua per Radiotre serie di emissioni intitolate “Lezioni di musica”. Insegna Composizione dal 1982 (prima al Conservatorio di Bologna e dal 1995 in quello di Milano). Pubblica per la Casa Editrice Suvini Zerboni di Milano.
Francesco Angelico, nato a Caltagirone nel 1977, è Generalmusikdirektor dello Hessisches Staatstheater di Kassel a partire dalla stagione 2017/2018. Il suo debutto nella città del “Documenta” prevede la direzione di Andrea Chenier di Umberto Giordano e Jenůfa di Leoš Janáček, la ripresa della Bohème di Giacomo Puccini e diversi concerti sinfonici. A partire dalla stagione 2018/19 sarà impegnato in una nuova produzione dell’Anello del Nibelungo di Richard Wagner con la regia di Markus Dietz. Francesco Angelico è ospite regolare di alcuni tra i più importanti teatri d’opera internazionali. Con La Cenerentola di Gioacchino Rossini tornerà a dirigere all’Opera di Stato Bavarese, mentre la scorsa stagione ha debuttato al New National Theater di Tokyo con Il Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini. Inoltre ha diretto la Gewandhaus Orchester di Lipsia e ha debuttato al Musikverein di Vienna con la Bruckner Orchester di Linz. Dopo il diploma di violoncello nel 2001 all’Istituto Musicale “Orazio Vecchi” di Modena, Francesco Angelico comincia lo studio della direzione d’orchestra nel 2003 con il Maestro Giorgio Bernasconi presso il Conservatorio della Svizzera italiana a Lugano, dove consegue nel 2006 il Diploma di Direzione per il repertorio contemporaneo. In questo periodo lavora come assistente di Bernasconi nel ciclo di concerti dedicati alla musica contemporanea “900 Passato e Presente” – stagione oggi denominata 900presente – in collaborazione con la RSI, dove nasce il suo interesse per la musica contemporanea che ricopre un ruolo importante nel suo repertorio. Dal 2013 al 2017 Francesco Angelico è stato direttore musicale principale della Tiroler Symphonieorchester cosi come del Landestheater di Innsbruck. Nel 2016 per la sua interpretazione del capolavoro di Francesco Cilea “Adriana Lecouvreur” ha ricevuto il premio austriaco per il teatro musicale “Goldener Schikaneder”. Nel 2011 ha vinto il Deutscher Dirigenten Preis.
Orchestra sinfonica del Conservatorio della Svizzera italiana
La Scuola universitaria di Musica del Conservatorio della Svizzera italiana dispone di un’Orchestra sinfonica formata dai migliori studenti del Bachelor, dei Corsi Master e Formazione Continua e da professionisti già diplomati che si stanno specializzando. In questi anni l’Orchestra ha affrontato significativi capolavori del grande repertorio sinfonico producendosi in Svizzera e all’estero. Ciò è stato possibile grazie all’apporto di solisti quali Robert Cohen, Johannes Goritzki, David Johnson, François Benda, Gabor Meszaros, Milan Rericha, Enrico Fagone, José Carreras, Yuval Gotlibovich, Francesco Tamiati, Enrico Dindo, Sergej Krilov, Anna Kravtchenko, Monika Leskovar, Lorenzo Micheli, Massimo Quarta e direttori di fama internazionale quali Lü Ja, Wolf-Dieter Hauschild, Vladimir Ashkenazy, Alexander Vedernikov, John Neschling, Mario Venzago, Vladimir Verbitsky, Xian Zhang, Tomáš Netopil, Alexander Lonquich, Marc Andreae, Giovanni Antonini, Francesco Angelico, Alessandro Moccia, Massimo Quarta, Stefano Molardi, Marc Kissóczy e Christoph König.
Conservatorio della Svizzera italianaFondato nel 1985 come scuola regionale, il Conservatorio della Svizzera italiana (CSI) si è accorto ben presto che per ottenere un livello qualitativo competitivo – indispensabile in un mercato formativo e lavorativo globale come quello della musica – l’unica strada da percorrere era quella di dotarsi di una strategia internazionale, con un corpo docenti di grande richiamo e un corpo studenti che permettesse di evolvere rispetto agli standard locali. Oggi la Scuola universitaria di Musica del Conservatorio si profila come una scuola caratterizzata da una forte vocazione internazionale, come testimoniano il numero di docenti e membri dello staff originari da tutto il mondo e l’alta percentuale di studenti provenienti da più di 40 paesi diversi. Il numero contenuto di studenti (200 posti ai programmi Bachelor e Master) è senza dubbio una delle condizioni che rende possibile l’approccio personalizzato, fatto che si esprime anche nella prassi di accettare i lavori scritti non solo in italiano, ma anche in inglese, tedesco e francese. Importante il collegamento con l’Association européenne des Conservatoires, Musikhochschulen et Académies de Musique (AEC), e fondamentale l’impegno all’interno della Konferenz Musikhochschulen Schweiz (KMHS) che consente di mantenere rapporti privilegiati con conferenze di altri paesi europei. La Fondazione Conservatorio della Svizzera italiana gestisce, oltre al Dipartimento Scuola universitaria di Musica, affiliata SUPSI, un Dipartimento Scuola di Musica con 1400 allievi, e un Dipartimento Pre-College con 50 posti. Tutti e tre i dipartimenti operano a un numero chiuso o, nel caso della Scuola di Musica, almeno attraverso un numero pianificato. Laddove la Scuola universitaria offre una finestra sul mondo, la Scuola di Musica, sezione amatoriale, è al servizio della popolazione, e segnatamente dei giovani, del nostro territorio. Il Pre-College invece, funge da fucina di talenti e da anello di congiunzione tra la Scuola di Musica e la Scuola universitaria.