Le azioni che cittadini e Comune devono compiere contro la proliferazione dell’insetto possibile portatore di malattie. Prodotti antilarvali in farmacie e iper a prezzi calmierati
Nell’estate 2017 l’Italia è stata teatro di un’epidemia del virus chikunguya che ha causato oltre trecento casi nel Lazio e poco meno di cento in Calabria. In Emilia Romagna il sistema di sorveglianza delle malattie infettive ha rilevato 13 casi confermati di dengue; cinque casi di Chikunguya e nove di Zika. Si tratta esclusivamente di casi importati, cioè riferiti a cittadini che si erano recati in paesi esteri dove queste malattie sono endemiche, ma le azioni di lotta alla zanzara, con lo sforzo congiunto del Servizio sanitario regionale, dei Comuni e dei singoli cittadini, ha consentito di evitare che, partendo dai casi importati, si sviluppassero focolai epidemici.
La zanzara tigre depone le uova (fino a 300-400 per ogni insetto) in piccoli contenitori che periodicamente si riempiono d’acqua, per esempio dopo una pioggia, dove nel giro di pochi giorni si sviluppano le larve e in seguito gli insetti adulti. A partire dall’inizio della primavera, il Comune effettua periodici trattamenti larvicidi, in sei cicli di intervento, in 55 mila caditoie stradali, nei tombini degli immobili comunali (tra i quali scuole, biblioteche, centri sociali), e nei 17 cimiteri cittadini. Tutti i trattamenti sui tombini stradali sono segnalati con colori diversi che identificano i singoli cicli di intervento. Inoltre, le 60 ovitrappole collocate sul territorio comunale permettono di tenere monitorata la distribuzione delle zanzare.
Per abbassare le infestazioni da zanzare comuni vengono anche trattati i fossati con larvicidi biologici. I trattamenti di disinfestazione degli insetti adulti si effettuano solo in via straordinaria in siti sensibili, per esempio le scuole prima dell’apertura, e solo in caso di infestazione oltre la ragionevole soglia di sopportazione visti anche il breve periodo di efficacia (circa una settimana) e l’insorgenza di resistenza nelle popolazioni di zanzara.
Per contrastare il proliferare dell’infestazione della zanzara tigre i cittadini sono tenuti a eliminare tutti i luoghi dove la zanzara possa deporre le uova negli spazi destinati a giardino, orto, balcone, terrazzo e a usare con regolarità i prodotti larvicidi (pastiglie, gocce) nei tombini, nelle griglie di scarico, nei pozzetti di raccolta delle acque piovane e in tutti i luoghi dove non sia possibile eliminare le raccolte d’acqua. Ogni volta che piove occorre ripetere i trattamenti e svuotare qualsiasi recipiente perché può diventare incubatore per le uova e quindi favorire lo sviluppo delle larve. Per favorire la disinfestazione, a seguito di un accordo i cittadini possono acquistare direttamente le confezioni di larvicida nelle farmacie e negli ipermercati a prezzi calmierati.
I cittadini devono quindi aver cura di svuotare sempre innaffiatoi e sottovasi (o riempire questi ultimi di sabbia), non abbandonare contenitori che possano raccogliere acqua piovana o tenerli con l’apertura verso il basso, tenere pulite fontane e vasche ornamentali, eventualmente introducendo predatori naturali delle zanzare, come i pesci rossi, nei bidoni di irrigazione degli orti, forte fonte di infestazione. È necessario inoltre utilizzare coperchi o zanzariere ben tese per coprire le cisterne o altri contenitori di acqua necessari per l’irrigazione, e osservare le disposizioni previste in tutti i cimiteri del Comune di Modena.
Ogni aspetto della Campagna di sorveglianza e lotta contro le zanzare è definito in accordo con le linee guida della Regione Emilia Romagna. Il monitoraggio si svolge con la collaborazione delle guardie ecologiche volontarie, che da tempo, riguardo ai temi ambientali, rappresentano un punto di riferimento importante per tutti i cittadini.
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