L’evoluzione di Reggio e della provincia vista attraverso le fotografie di Mario e Renzo Vaiani e la musica dei Violini di Santa Vittoria. I Club Lions reggiani per i cittadini reggiani: un pomeriggio di cultura e divertimento
REGGIO EMILIA – Domenica 16 aprile torna l’appuntamento con il Lions Day che quest’anno è ospitato dai Padri Cappuccini di Reggio Emilia (via Ferrari Bonini, 2), nell’ex cinema Cristallo, con una formula tutta nuova, ma sempre aperta a tutti i cittadini, gratuita e a offerta libera.
A partire dalle ore 16 verrà proiettata una rassegna di immagini fotografiche tratte dall’archivio storico privato del noto fotografo Renzo Vaiani, puntuale narratore con i suoi scatti, insieme al padre Mario, dell’evoluzione e della trasformazione del territorio reggiano nel Novecento.
La selezione di immagini, messe a disposizione dal figlio Sergio, comprende quasi tutta la carriera professionale del fotografo a partire dalla Reggio degli Anni ’30, con la documentazione della trasformazione dei principali siti industriali realizzati nel periodo bellico di massimo fulgore delle ex Officine Reggiane, per proseguire con le Latterie Cooperative Riunite e delle altre principali zone industriali della città e della provincia.
La rassegna antologica spazia dai paesaggi dell’appennino a quelli della bassa reggiana, con alcuni rari scatti delle operazioni di bonifica dopo l’alluvione del Po del 1951, per poi rientrare sulla città di Reggio, di cui Renzo Vaiani, con le sue immagini, documenta meticolosamente tutti i cambiamenti. La narrazione si concluderà con la proiezione di un suggestivo documento filmato che mette a confronto alcuni scorci della Reggio di allora con quelli di oggi, in un rimando di ricordi ed emozioni.
Il pomeriggio si concluderà con I Violini di Santa Vittoria che si esibiranno nel nuovo spettacolo “Caffè Kakania, sentieri musicali dal Po al Danubio”.
I Lions reggiani, che a Reggio Emilia contano oltre 300 soci, suddivisi in 11 Lions Club attivi su tutto il territorio provinciale, nella giornata mondiale che celebra l’associazione internazionale di servizio più numerosa al mondo, fondata negli Stati Uniti da Melvin Jons nel 1917, offrono alla città un evento che unisce cultura e divertimento, tradizione e impegno sociale.
Il Lions Day rappresenta infatti l’occasione per incontrare le famiglie e rappresentare le tante attività gratuite e volontarie, in ambito sanitario, educativo, sportivo, culturale e artistico, realizzate insieme alle associazioni e alle istituzioni locali a favore dei Cittadini e della Comunità con senso di solidarietà e spirito di servizio che stanno alla base dell’azione dei Lions.
L’intero incasso della giornata (ingresso a offerta libera) sarà devoluto alla comunità dei Padri Cappuccini e al service a favore delle popolazioni colpite dal terremoto di Turchia e Siria, organizzato dalla Fondazione Lions, tra le prime Ong ad intervenire in loco.
I Service dei Lions Club per il territorio
Sono davvero tante le azioni, chiamate service, che i Lions svolgono per rispondere a esigenze specifiche del territorio reggiano: dalla salute, con attività di informazione e prevenzione per giovani e adulti, allo sport, con i giovani al centro anche di progetti di scambio che ogni anno danno la possibilità a molti ragazzi reggiani di fare una esperienza di vita all’estero.
Forte l’attenzione ai temi sociali, come l’abuso di minori e le difficoltà nel contesto famigliare: i Lions sono sempre al fianco di associazioni e istituzioni locali con borse di studio, sponsorizzazioni e donazioni a favore di operatori specializzati nel prendersi cura delle persone diversamente abili e dell’addestramento dei cani guida per i non vedenti.
Tutti i Club della provincia sono attivamente coinvolti nell’organizzazione di iniziative, sempre aperte a tutta la cittadinanza, per la raccolta di risorse che vengono devolute a sostegno di associazioni e istituzioni al servizio dei Cittadini.
Al centro delle molteplici iniziative dei Lions anche la cultura, con il recupero di reperti e la valorizzazione della cultura e storia locale, ma anche temi sociali e di attualità.
Nel periodo della pandemia sono state tante le donazioni di apparecchiature e ausili alle Ausl, altrettante numerose sono state le donazioni alle Caritas reggiane di attrezzature, mezzi di trasporto, generi alimentari e buoni spesa per far fronte alle sempre più numerose richieste.
Renzo Vaiani fotografo (1915-1996) – breve biografia
Renzo Vaiani nasce a Reggio Emilia il 24 luglio 1915. Dal 1929 inizia la sua attività fotografica, prima nella bottega del padre Mario poi, a partire dal 1932, a Milano dove svolge l’apprendistato presso lo studio fotografico «Araguzzini», specializzato nella fotografia industriale. Successivamente, passò alla ditta «Crimella S.pA.», che gli affidò l’incarico di direttore della fotografia: l’occasione era la commissione ricevuta nel 1933 da parte degli organizzatori della V Triennale di Milano, per eseguire i pannelli fotografici che sarebbero serviti alle esposizioni ospitate nella rassegna. Tornato a Reggio nel 1934 vi rimase fino al 1936 quando partì per il servizio militare, svolto a Roma presso la «Compagnia fotografi». Congedato, rientra a Reggio nel 1937 dove documenta la vita cittadina durante il regime fascista. Continuando l’attività di studio iniziata dal padre, dopo la fine della guerra si dedicò ancora alle foto industriali e soprattutto a ritrarre la città e la provincia di Reggio, mentre l’attività cronachistica e di reportage diventa più sporadica e si lega solo a committenze particolarmente importanti. Lo studio fotografico Vaiani, con sede nell’Isolato S. Rocco, ha chiuso con la scomparsa di Renzo, avvenuta il 19 ottobre 1996. L’archivio fotografico Vaiani è ora custodito presso la Biblioteca Municipale «A. Panizzi» di Reggio Emilia.
I Violini di Santa Vittoria – breve biografia
I violini di Santa Vittoria sono costituiti da Davide Bizzarri (primo violino) Orfeo Bossini (secondo violino) Roberto Mattioli (terzo violino) Ciro Chiapponi (viola) Fabio Uliano Grasselli (contrabbasso).
Nascono nel 2001 come parte musicale di un più ampio progetto di recupero storico del ballo liscio reggiano e sono gli unici rappresentanti di questa memoria musicale.
Nei primi decenni dell’Ottocento si diffondono nelle campagne emiliane nuovi balli di origine popolare, come il valzer, la mazurca, la polca. Musiche che arrivano da lontano e che subito innestano le loro melodie, i ritmi, e soprattutto un nuovo modo di fare musica, sul solco di una cultura arcaica e contadina. Nasce il liscio e a Santa Vittoria di Gualtieri, in provincia di Reggio Emilia, questa nuova tradizione musicale prende la forma di un fenomeno unico nel suo genere. Si suona con gli strumenti ad arco, in piccoli gruppi orchestrali di cinque elementi che prendono vita quasi in ogni famiglia. Sul finire del secolo questo piccolo borgo ha già assunto i contorni della leggenda, diventando nella grassa immaginazione degli uomini della bassa il Paese dei Cento Violini.
Il nuovo spettacolo “Caffè Kakania, Sentieri musicali da Po al Danubio” prende spunto da un paese inventato dalla penna dello scrittore Robert Musil. Il nome deriva dal tedesco, kaiserlich und königlich, (in italiano imperial-regio) attributo che designava tutto ciò che aveva a che fare con Austria e Ungheria. Secondo la vera tradizione della cultura mitteleuropea, da cui nascono valzer e mazurche, di cui Santa Vittoria e la sua tradizione musicale sono espressione, in una sorta di rimando ideale, I Violini, sempre alla ricerca delle radici più profonde, propongono le melodie di una terra che, dal Po al Danubio, si caratterizza da sempre per la coesistenza di mondi diversi, uniti dall’appartenenza a un ideale culturale comune.