All’inaugurazione interverranno
Virginio Merola, sindaco di Bologna
Giuliano Pazzaglini, sindaco di Visso
Marco Antonio Bazzocchi, delegato per le Iniziative culturali dell’Università di Bologna
Parteciperà un rappresentante di Unipol.
L’iniziativa nasce dalla proposta fatta la scorsa estate da Giuliano Pazzaglini, sindaco di Visso, e subito accolta dal sindaco di Bologna Virginio Merola e dall’assessore alla Cultura Bruna Gambarelli, anche al fine di promuovere la conoscenza del territorio e del patrimonio culturale di Visso, comune marchigiano particolarmente colpito dal terremoto del 24 agosto e nuovamente al centro dei gravi eventi sismici che si sono ripetuti nei mesi successivi fino ad oggi.
L’allestimento, curato dall’architetto Cesare Mari, colloca nella Sala dello Stabat Mater, cuore della Biblioteca dell’Archiginnasio, alcune bacheche contenenti i preziosi autografi mentre un totem interattivo permetterà ai visitatori di sfogliare virtualmente, oltre alle riproduzioni dei manoscritti esposti, alcuni materiali informativi (foto, video, testi) sui rapporti fra Giacomo Leopardi e Bologna
L’insieme degli autografi comprende:
Sei Idilli (L’Infinito, La sera del giorno festivo, Lo spavento notturno, La Ricordanza poi Alla Luna, Il Sogno, La Vita Solitaria);
Cinque Sonetti in persona di ser Pecora;
L’Epistola al Conte Carlo Pepoli
La “Prefazione al Petrarca” con le relative correzioni;
Quattordici lettere indirizzate all’editore milanese Antonio Fortunato Stella tra il 1825 ed il 1831 (alcune da Recanati, altre da Bologna).
Si tratta di fogli collegati almeno in parte all’edizione bolognese del 1826, Versi del conte Giacomo Leopardi, Bologna, dalla Stamperia delle Muse, 1826, di cui un prezioso esemplare è conservato nella biblioteca dell’Archiginnasio.
Bologna ha molti legami con la vicenda biografica e poetica di Giacomo Leopardi, non solo perché il poeta soggiornò a lungo in città fra il 1825 e il 1830, conoscendovi personaggi importanti per la sua formazione come Pietro Giordani, Giovanni Marchetti, Pietro Brighenti e Carlo Pepoli, che di Bologna fu sindaco tra il 1862 e il 1866, ma anche perché fu il preside del Liceo Galvani di Bologna, Prospero Viani (1812-1892) – che nel 1849 per primo pubblicò l’Epistolario leopardiano presso l’editore fiorentino Le Monnier e che probabilmente, proprio in quell’occasione, riuscì ad acquistare un consistente numero di autografi leopardiani – che vendette nel 1869 a Giovanni Battista Gaola Antinori, sindaco di Visso e deputato del Regno, la preziosa raccolta di autografi oggi in mostra.
Con questa esposizione gli autografi rientreranno per un breve periodo a Bologna, da dove 147 anni fa sono partiti, per un’iniziativa finalizzata anche alla raccolta di fondi a favore delle popolazioni colpite dal terremoto in Centro Italia.
Ingresso ad offerta libera.
Info www.bibliotechebologna.it
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