Ferrara

L’inclusione si fa in cucina con ‘Alimentare la vita’

Dal Comune 10mila euro per il progetto che coinvolge 1800 beneficiari

FERRARA – Anche la cucina può essere un luogo di vita piena, di incontro e il cibo uno strumento attraverso il quale misurarsi con stessi e con gli altri, utile a tessere nuove relazioni. Su questo principio si fonda il progetto promosso dall’associazione Dives ‘Alimentare la vita’, che si prefigge di coinvolgere circa 1800 persone, fra beneficiari diretti ed indiretti fra i quali rientrano anche persone fragili e a rischio emarginazione sociale. Diverse sono le attività che compongono il piano, che vanno dai percorsi laboratoriali fino ai momenti di vita di comunità attiva, passando per incontri formativi ed una educazione all’alimentazione sana e consapevole.

Per la realizzazione di ‘Alimentare la vita’ l’Assessorato alle Politiche sociali del Comune di Ferrara ha destinato un contributo economico di 10mila euro.

“Il progetto – spiega l’assessore comunale alle Politiche Sociali Cristina Coletti – intende favorire, in maniera originale, l’inclusione sociale e lavorativa di persone vulnerabili, attraverso l’operatività di una cucina, luogo che diventa punto di aggregazione e convivenza. L’obiettivo è educare i bambini e le famiglie nel contrasto alle disuguaglianze sociali, attraverso percorsi volti ad esaltare la personalità di ogni partecipante. Merito di Dives è aver creato un’azione che dona tanto ai ragazzi coinvolti e impatta positivamente sul territorio”.

L’azione conta di raggiungere 600 bambini e 160 famiglie nelle iniziative laboratoriali, 300 giovani frequentanti le scuole, i centri educativi ed estivi, 900 giovani e 160 famiglie nell’organizzazione dell’evento previsto dal ‘Festival popolare sulla cucina per bambini’. A questi dati si aggiungono 6 operatori responsabili della cucina e dei tirocinanti, e 5 educatori affiancati da esperti nei laboratori finalizzati a divulgare l’educazione e la lotta allo spreco alimentare.

Fra le attività realizzate, nel dettaglio, figurano la progettazione e la realizzazione di laboratori gastronomici di educazione alimentare e lotta allo spreco per bambini in difficoltà psicomotorie e sensoriali; la formazione sulla gestione pratica sulla gestione degli spazi; l’attivazione di laboratori gastronomici di paesi esteri per educare al dialogo interculturale; l’organizzazione di eventi gastronomici per stimolare la creatività e per promuovere l’inclusione sociale.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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