BRISIGHELLA (RA) – Il 9 ottobre 2023, a 60 anni dalla tragedia azione corale di teatro civile in 180 teatri in contemporanea.
“Storia di un mulino in Romagna… che non c’è più e di una diga… che c’è ancora”.
Foyer del Teatro Pedrini, via Filippo Naldi, 2
ingresso offerta libera info 377 9887578
Vajonts 23 il nuovo progetto di Marco Paolini,il noto attore che anni fa con il suo monologo catturò l’attenzione di milioni di telespettatori sulla Rai e ne emozionò altrettanti in teatro, approda a Brisighella. A fianco dei grandi teatri di tradizione o dello Strehler di Milano,il Teatro Pedrini di Brisighella,ovvero il Foyer, in attesa che l’imminente progetto di restauro della struttura, riaccenda le luci su un palcoscenico vuoto da troppi anni.
Il progetto prevede il 9 ottobre, in occasione dei sessant’anni dal disastro del Vajont,uno dei più gravi della storia italiana,un’azione teatrale in contemporanea in oltre duecento teatri italiani ed europei: ”Ciascuno realizzerà un proprio allestimento di VajontS 23 a partire dalle peculiarità del suo territorio. E poi, tutti si fermeranno alle 22.39, l’ora in cui la montagna franò nella diga”.
Secondo Paolini e La Fabbrica del Mondo che promuovono l’iniziativa, si tratta di una vera e propria Orazione Civile Corale con l’obbiettivo di dare voce a un’azione di Teatro che affronti la sfida della crisi climatica.
A Brisighella l’orazione civile troverà una sua dimensione in un’opera scritta per l’occasione dai fratelli Gianni e Paolo Parmiani,i quali raccogliendo l’idea lanciata dai promotori di utilizzare il progetto come un canovaccio: “ci sarà chi lo metterà in scena integralmente,chi lo userà come uno spunto e lo legherà alle tante tragedie annunciate che si sono succedute dal 1963 a oggi”, hanno collegato il dramma del Vajont all’alluvione in Romagna. Infatti il mulino che non c’è più era proprio il luogo dell’anima della loro infanzia, spazzato via dalla rotta del Santerno. Seguiranno alcuni brani musicali inerenti al rapporto dell’uomo con l’ambiente, proposti da un gruppo di grandi musicisti, composto da Franco Randi (basso e chitarra),Giancarlo Gallegati, Ugo Farolfi (chitarra e voce) e dalla cantante Stefania Cattani.
Concluderanno la serata i fratelli Parmiani, recitando alcune parti dell’opera sul Vajont di Marco Paolini poi tutto si fermerà alle 22.39, per un momento di riflessione, poiché non raccontiamo per giudicare, ma perché sappiamo che il racconto muove, attiva un algoritmo potente della nostra specie: i sentimenti, le emozioni. Non c’è Ragione senza Sentimento. Le emozioni sono leve che lasciano segni durevoli, avvicinano chi è lontano, le emozioni sono la colla di un corpo sociale. Ci servono per affrontare quel che ci aspetta. Non per far le Cassandre, ma non è difficile immaginare le prossime emergenze, e dovremo limitare l’uso della parola emergenza. Allora non è difficile immaginare che serva una Prevenzione Civile e non solo una Protezione Civile.
Sul sito www.lafabbricadelmondo.org è possibile trovare la mappa completa dei gruppi che hanno aderito e dei luoghi in cui VajontS 23 andrà in scena il 9 ottobre.
La rete di Vajonts 23 nasce da un’idea di Marco Paolini per Fabbrica del Mondo ed è realizzata da Jolefilm con la collaborazione di Fondazione Vajont.