Gentilissima Presidente del Consiglio dei Ministri,
nel cogliere l’occasione per rivolgerLe i migliori auguri di serene festività natalizie, sono a rappresentarLe un piccolo e personale dubbio, scaturito questa mattina alla lettura della stampa nazionale. Leggo di una Sua dichiarazione a favore di Latina in cui, complimentandosi per il 91esimo compleanno della città laziale, sottolinea espressamente come la candidatura della stessa città a Capitale Italiana della Cultura per il 2026 ‘dimostra che Latina ha idee e voglia di crescere, di porsi al centro della vita italiana e farsi conoscere attraverso le sue energie più belle e positive’. Concetti sicuramente condivisibili e complimenti meritati ma…
Ma mi permetta di chiederLe: è un messaggio oggettivo e neutro a esaltare il valore di tutta la provincia italiana autentica spina dorsale del Paese oppure si tratta di un endoserment sotto mentite spoglie per una competizione che, dopo avere selezionato nei giorni scorsi quelle che possiamo definire ‘le 10 finaliste’, proclamerà ufficialmente il suo vincitore il prossimo marzo?
Mi perdoni la malizia. Non sta certamente bene leggere tra le righe ma ormai da molti mesi si rincorrono nei corridoi della politica voci incontrollate (più o meno equivalenti al ‘Zoff ha segnato di testa su calcio d’angolo’ del mitico Paolo Villaggio) che indicano la/le sicura/e vincitrici del titolo, grazie a ‘benedizioni’ governative. Credo di non essere il solo a chiedere una semplice, banale rassicurazione: si parte tutti alla pari. A prescindere dallo schieramento politico o dalla provenienza geografica. Beninteso, ognuna delle 10 città che percorre questa strada ha già vinto nei fatti, avendo presentato dossier completi che indicano un cammino nella direzione dell’esaltazione della cultura e dei beni storici, artistici, naturali che è la vera e unica ‘materia prima’ che distingue l’Italia dal resto del mondo. Noi, come Rimini, abbiamo redatto e presentato un dossier forte di suo, innovativo come innovativo è l’apporto culturale che la città di Rimini ha dato, da e darà alla promozione della cultura italiana nel mondo. Federico Fellini è il nostro ambasciatore più conosciuto. Non chiediamo corsie preferenziali ma vorremmo semplicemente essere rassicurati circa la linea di partenza: il piede di tutte le 10 finaliste deve essere posto alla stessa altezza.
Gentilissima Presidente del Consiglio dei Ministri,
mi scuso ancora per questa intrusione epistolare. Sono sicuro che nessuna ombra e di nessun tipo si staglierà su questo percorso bellissimo ed esaltante che anche nella comunità riminese ha creato entusiasmo ed aspettative. E’ però bene dissipare ogni interpretazione ‘altra’ che non sia il merito della questione. A Natale bisogna essere tutti più buoni ma essere buoni non significa rinunciare a fare domande.
Buon Natale, Presidente.
Jamil Sadegholvaad
sindaco della Città di Rimini
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