A migliaia furono uccisi nelle Foibe, le voragini naturali, profonde fino a duecento metri, presenti nell’altopiano del Carso, o nei campi di concentramento titini.
Testimonianze ci tramandano che nelle cavità carsiche, chiamate foibe, vennero gettati ancora vivi, l’uno legato all’altro col fil di ferro, uomini, donne, anziani e bambini. La tragedia dei profughi ha poi coinvolto più di cinquecentomila inermi, costretti all’esodo e ad abbandonare tutti i loro beni da un giorno all’altro per rifugiarsi in Italia.
Alla stazione di Bologna, il 18 febbraio 1947, giunsero gli esuli italiani che stavano sfuggendo al governo di Tito. Stipati come sardine dentro ai vagoni, gli esuli vennero accolti con una sassaiola da chi considerava quei civili perseguitati come fascisti, arrivando persino a negare ai bambini stremati un bicchiere di latte.
La data commemorativa è stata istituita a livello statale con la legge 94 del 30 marzo 2004 per preservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre di istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
Anche l’Amministrazione Comunale di Cattolica intende commemorare e ricordare questa immane tragedia nella giornata di giovedì 10 febbraio 2022 per sottolineare i valori fondamentali della pace, giustizia ed accoglienza. Saranno esposte a mezz’asta le bandiere italiana, europea e della città di Cattolica auspicando per tutti un momento di civile e pacata riflessione rispetto ad una difficile e dolorosa pagina della storia italiana.
Domani, attraverso il canale FB del Comune di Cattolica (www.facebook.com/comunedicattolica), alle ore 21.00, sarà riproposta la visione del “Concerto per il Giorno del Ricordo” trasmesso da Rai3 nel 2020 dalla Cappella Paolina del Palazzo del Quirinale, per “I Concerti del Quirinale”, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Protagonista l’Orchestra di Padova e del Veneto guidata dal suo Direttore musicale e artistico Marco Angius, al centro una scelta di pagine del repertorio novecentesco italiano che vede protagonisti la voce di Cristina Zavalloni, il violino di Lorenzo Gentili Tedeschi e la voce recitante di Manuela Kustermann.
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