Nel mondo della lirica Leone Magiera è un’istituzione: alla sua scuola – anche se lui non ama definirla così – si sono forgiate voci immortali come quelle di Luciano Pavarotti, Mirella Freni e Ruggero Raimondi.
In questo nuovo volume il Maestro modenese propone una selezione delle più belle arie per voce di soprano, analizzandole alla luce della tradizione (intesa come necessario complemento alle intenzioni originarie del compositore) e fornendo indicazioni puntuali tanto sulla tecnica vocale quanto sull’interpretazione. Aspetto essenziale, quest’ultimo, affinché il cantante non si riduca a mero “emettitore di suoni”, ma diventi un artista a tutto tondo, in grado di vestire i panni del personaggio e trasmetterne l’universo emotivo a chi ascolta.
L’analisi spazia tra i più grandi autori e titoli del teatro musicale: Wolfgang Amadeus Mozart (“Dove sono i bei momenti”, Le nozze di Figaro); Vincenzo Bellini (“O rendetemi la speme”, I puritani); Giuseppe Verdi (“Tacea la notte”, Il trovatore; “È strano! è strano!”, La traviata; “Pace, pace, mio Dio”, La forza del destino; “Tu che le vanità”, Don Carlo; “O cieli azzurri”, Aida); George Bizet (Aria di Micaela, Carmen); Arrigo Boito (“L’altra notte in fondo al mare”, Mefistofele); Francesco Cilea (“Io son l’umile ancella”, Adriana Lecouvreur); Giacomo Puccini (“Sì. Mi chiamano Mimì” e “Donde lieta uscì”, La bohème; “Vissi d’arte”, Tosca; “Un bel dì vedremo”, Madama Butterfly; “Tu che di gel sei cinta”, Turandot).
Il libro è uno scrigno di consigli e aneddoti preziosi, sia per l’artista che intraprenda la professione di cantante, sia per l’appassionato che vi troverà intenzioni, umori e ispirazioni delle pagine più celebri del teatro d’opera.
Nel mondo della lirica Leone Magiera è un’istituzione: alla sua scuola – anche se lui non ama definirla così – si sono forgiate voci immortali come quelle di Luciano Pavarotti, Mirella Freni e Ruggero Raimondi.
In questo volume il Maestro modenese propone una selezione delle più belle arie per voce di soprano, analizzandole alla luce della tradizione (intesa come necessario complemento alle intenzioni originarie del compositore) e fornendo indicazioni puntuali tanto sulla tecnica vocale quanto sull’interpretazione. Aspetto essenziale, quest’ultimo, affinché il cantante non si riduca a mero “emettitore di suoni” ma diventi un artista a tutto tondo, in grado di vestire i panni del personaggio e trasmetterne l’universo emotivo a chi ascolta.
Wolfgang A. Mozart, Dove sono i bei momenti, da Le nozze di Figaro
Vincenzo Bellini, O rendetemi la speme, da I puritani
Giuseppe Verdi, Tacea la notte, da Il trovatore
Giuseppe Verdi, È strano! è strano!, da La traviata
Giuseppe Verdi, Pace, pace, mio Dio, da La forza del destino
Giuseppe Verdi, Tu che le vanità, da Don Carlo
Giuseppe Verdi, O cieli azzurri, da Aida
Georges Bizet, Aria di Micaela, da Carmen
Arrigo Boito, L’altra notte in fondo al mare, da Mefistofele
Francesco Cilea, Io son l’umile ancella, da Adriana Lecouvreur
Giacomo Puccini, Sì. Mi chiamano Mimì, da La bohème
Giacomo Puccini, Donde lieta uscì, da La bohème
Giacomo Puccini, Vissi d’arte, da Tosca
Giacomo Puccini, Un bel dì vedremo, da Madama Butterfly
Giacomo Puccini, Tu che di gel sei cinta, da Turandot
Leone Magiera (Modena, 1934) ha esordito dodicenne come pianista e, dopo il diploma al Conservatorio di Parma, ha iniziato a collaborare con alcuni dei più grandi direttori d’orchestra – Carlo Maria giulini, Claudio Abbado, Georg Solti, Carlos Kleiber, Herbert von Karajan – e cantanti lirici del nostro tempo. A Luciano Pavarotti e Mirella Freni, dei quali è stato maestro sin dai primi anni di carriera, lo ha legato un sodalizio umano e artistico durato più di quarant’anni e consolidato in oltre mille esecuzioni, sia in veste di direttore che di pianista. Herbert von Karajan lo ha sempre reputato il miglior conoscitore del repertorio operistico italiano, francese e mozartiano. Nel 2022 fonda l’Associazione Leone Magiera con l’obiettivo di promuovere i giovani artisti.
Dello stesso autore è disponibile il libro: Cantanti all’opera. Dopo una vita in teatro, vi svelo i segreti del mestiere, prefazione di Zubin Mehta, postfazione di Cecilia Gasdia.
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