Forli Cesena

Lello Arena in “Parenti serpenti” martedì 2 aprile al Teatro Dragoni di Meldola

MELDOLA (FC) – La commedia divertente e amara Parenti serpenti chiuderà, martedì 2 aprile alle ore 21, la Stagione di Prosa 2018/19 del Teatro Dragoni di Meldola. Lo spettacolo, tratto dall’omonimo film di Mario Monicelli, è scritto da Carmine Amoroso e vedrà protagonisti del palcoscenico Lello Arena e Giorgia Trasselli, insieme a un numeroso cast composto da Raffaele Ausiello, Marika De Chiara, Andrea de Goyzueta, Carla Ferraro, Serena Pisa e Fabrizio Vona. La regia è di Luciano Melchionnna.

Un Natale in famiglia, nel paesino d’origine, come ogni anno da tanti anni. Un Natale pieno di ricordi e di regali da scambiare, in questo rito stanco che resta l’unico appiglio possibile per tentare di ravvivare i legami famigliari, come il fuoco del braciere che i genitori anziani usano, ancora oggi, per scaldare la casa: un braciere pericoloso ma rassicurante come tutte le abitudini e le tradizioni. Un Natale a casa dei genitori anziani che aspettano tutto l’anno quel momento per rivedere i figli cresciuti, e andati a lavorare in altre città. Uno sbarco di figli e parenti affettuosi e premurosi che si riuniscono, ancora una volta, per cercare di spurgare, in un crescendo di situazioni esilaranti e stridenti in cui tutti noi possiamo riconoscerci, le nevrosi e le stanche dinamiche di coppia di cui sono ormai intrisi.

Immaginare Lello Arena, con la sua carica comica e umana, nei panni del papà – interpretato da Panelli nel film di Monicelli – mi ha fatto immediatamente sorridere, tanto da ipotizzare il suo sguardo, come quello di un bambino, intento a descrivere ed esplorare le dinamiche ipocrite e meschine che lo circondano, in quei giorni di santissima festività: è un genitore davvero in demenza senile o è un uomo che non vuol vedere più la realtà e si diverte a trasformarla e a provocare tutti? Andando via di casa, diventando adulti, ogni figlio ha dovuto fare i conti con la realtà, ha dovuto accettare i fallimenti e ha imparato a difendere il proprio orticello mal coltivato, spesso per incuria o incapacità, ma in quelle pause di neve e palline colorate ognuno di loro si impegna a mostrarsi spensierato, affettuoso e risolto. All’improvviso però, i genitori, fino ad allora autonomi punti di riferimento, esprimono l’esigenza di essere accuditi come hanno fatto anni prima con loro: uno dei figli dovrà ospitarli e prendersi cura della loro vecchiaia… a chi toccherà? All’improvviso, dunque, un terremoto segna una crepa nell’immobilità rassegnata di un andamento ormai sempre lo stesso e in via di spegnimento, una crepa dalla quale un gas mefitico si espanderà e inquinerà l’aria. Sarà la soluzione più spicciola e più crudele a prendere il sopravvento. Verità? Paradosso? Spesso, come si è soliti dire, la realtà supera la fantasia. Ciò mi ha spronato ad affrontare questo testo che ha la peculiarità rara di fotografare uno spaccato di vita famigliare sempre assolutamente attuale, purtroppo. Si può far ridere nel raccontarlo e sorridere nell’assistere alle spumeggianti gag ma, allo stesso tempo, non ci si può riflettere sopra senza una profonda amarezza, magari scoprendo – per contrasto – la possibilità di una maggior coerenza nei rapporti e negli affetti, così da ricordarsi le meravigliose responsabilità che un cordone ombelicale come quello tra genitori e figli impone. Viviamo in un’epoca in cui i valori, primo fra tutti il rispetto, stanno pian piano sparendo e l’egoismo sta prendendo decisamente il sopravvento sulla carità umana e sulla semplice, fondamentale, empatia. Prima o poi saremo tutti dei vecchi bambini bisognosi di cure, perché trasformarci in soprammobili polverosi, inutili e ingombranti?

In quest’epoca in cui tutto e il contrario di tutto sono la stessa cosa ormai, con questa commedia passeremo dalle risate a crepapelle per il tratteggio grottesco, e a tratti surreale, dei personaggi al più turpe cambiamento di quegli esseri che – chi di noi non ne ha conosciuto almeno uno? – da umani si trasformeranno negli animali più pericolosi e subdoli: i serpenti. (Luciano Melchionna)

T E A T R O   D R A G O N I   M E L D O L A

PROSA

Martedì 2 aprile 2019 ore 21

Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
LELLO ARENA
Parenti serpenti
di CARMINE AMOROSO
con GIORGIA TRASSELLI
e con Raffaele Ausiello, Marika De Chiara, Andrea de Goyzueta,
Carla Ferraro, Serena Pisa, Fabrizio Vona
regia LUCIANO MELCHIONNA

Biglietti: da 8 a 19 €.
Prevendita e prenotazioni telefoniche (0543 490089 – 0543 64300): sabato 30 marzo dalle ore 9 alle ore 12 presso il Botteghino del Teatro Dragoni e da lunedì 1 aprile (negli stessi orari, festivi esclusi) presso gli uffici del Teatro Il Piccolo di Forlì (via Cerchia, 98).
Prevendite on line: www.vivaticket.it
Info: 0543/490089 – 0543/64300 e www.accademiaperduta.it

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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