BAGNACAVALLO (RA) – Commedia cinica e divertentissima di Carmine Amoroso, Parenti serpenti, già portata sul grande schermo nel 1992 da Mario Monicelli, giunge al Teatro Goldoni di Bagnacavallo lunedì 13 e martedì 14 dicembre alle ore 21 nella rilettura per il palcoscenico di Luciano Melchionna. Protagonisti della pièce sono Lello Arena e Giorgia Trasselli, insieme a Raffaele Ausiello, Marika De Chiara, Andrea de Goyzueta, Carla Ferraro, Luciano Giuliano, Annarita Vitolo.
Un gruppo numeroso che interpreta i vari componenti di una famiglia che si ritrova per trascorrere insieme il Natale. Un incontro fatto di ironia disperata, malinconie e lontananze.
Una commedia in bilico tra irresistibile divertimento e crudeli cupezze di parenti che si trasformano in crudelissimi nemici.
Gli interpreti della pièce saranno anche protagonisti dell’Incontro con gli Artisti che si terrà martedì 14 dicembre alle ore 18 presso il Ridotto del Teatro Goldoni. L’Incontro è a ingresso gratuito.
Lo spettacolo
Tutto ha inizio con un Natale a casa degli anziani genitori che aspettano tutto l’anno quel momento per rivedere i figli ormai lontani. E se quest’anno gli amati genitori volessero chiedere qualcosa ai loro figli? Se volessero finalmente essere accuditi, chi si farà carico della loro richiesta?
Luciano Melchionna costruisce uno spaccato di vita intimo e familiare di grande attualità, con un crescendo di situazioni esilaranti e spietate che riescono a far ridere e allo stesso tempo a far riflettere con profonda emozione e commozione.
Note di regia
Un Natale in famiglia, nel paesino d’origine, come ogni anno da tanti anni. Un Natale pieno di ricordi e di regali da scambiare, in questo rito stanco che resta l’unico appiglio possibile per tentare di ravvivare i legami famigliari, come il fuoco del braciere che i genitori anziani usano, ancora oggi, per scaldare la casa: un braciere pericoloso ma rassicurante come tutte le abitudini e le tradizioni. Un Natale a casa dei genitori anziani che aspettano tutto l’anno quel momento per rivedere i figli cresciuti, andati a lavorare in altre città. Uno sbarco di figli e parenti affettuosi e premurosi che si riuniscono, ancora una volta, per cercare di spurgare le nevrosi e le stanche dinamiche di coppia di cui sono ormai intrisi, in un crescendo di situazioni esilaranti e stridenti in cui tutti noi possiamo riconoscerci.
Immaginare Lello Arena, con la sua carica comica e umana, nei panni di papà Saverio mi ha fatto immediatamente sorridere, tanto da ipotizzare il suo sguardo come quello di un bambino intento a descrivere ed esplorare le dinamiche ipocrite e meschine che lo circondano nei giorni di santissima festività. È un genitore davvero in demenza senile o è un uomo che non vuole vedere più la realtà e si diverte a trasformarla e a provocare tutti?
Andando via di casa, diventando adulti, ogni figlio ha dovuto fare i conti con la realtà, ha dovuto accettare i fallimenti e ha imparato a difendere il proprio orticello mal coltivato, spesso per incuria o incapacità, ma in quelle pause fatte di neve e palline colorate ognuno di loro si impegna a mostrarsi spensierato, affettuoso e risolto. All’improvviso però, i genitori, fino ad allora punti di riferimento, esprimono l’esigenza di essere accuditi come hanno fatto anni prima con loro: uno dei figli dovrà ospitarli e prendersi cura della loro vecchiaia… a chi toccherà?
All’improvviso, dunque, un terremoto segna una crepa nell’immobilità rassegnata di un andamento ormai sempre uguale e in via di spegnimento, una crepa dalla quale un gas mefitico si espanderà e inquinerà l’aria. Sarà la soluzione più spicciola e più crudele a prendere il sopravvento. Verità? Paradosso? Spesso, come si è soliti dire, la realtà supera la fantasia. E questo mi ha spronato ad affrontare un testo che ha la peculiarità rara di fotografare uno spaccato di vita famigliare sempre assolutamente attuale, purtroppo. Si può far ridere nel raccontarlo e sorridere nell’assistere alle spumeggianti gag ma, allo stesso tempo, non ci si può riflettere sopra senza una profonda amarezza. Viviamo in un’epoca in cui i valori, primo fra tutti il rispetto, stanno pian piano sparendo e l’egoismo sta prendendo decisamente il sopravvento sulla carità umana e sulla semplice, fondamentale, empatia. Prima o poi saremo tutti dei vecchi bambini bisognosi di cure, perché trasformarci in soprammobili polverosi, inutili e ingombranti?
In quest’epoca in cui tutto e il contrario di tutto sono la stessa cosa ormai, con questa commedia passeremo dalle risate a crepapelle per il tratteggio grottesco e a tratti surreale dei personaggi al più turpe cambiamento di quegli esseri che – chi di noi non ne ha conosciuto almeno uno? – da umani si trasformeranno negli animali più pericolosi e subdoli: i serpenti. (Luciano Melchionna)
Biglietti: prevendita e prenotazioni telefoniche lunedì 13 e martedì 14 dicembre dalle ore 10 alle ore 13 presso il botteghino del Teatro Goldoni (Piazza Libertà 18, Bagnacavallo – tel. 0545/64330).
Biglietti online: Vivaticket
Prezzi: da 28 a 18 euro
Info: 0545/64330 e www.accademiaperduta.it
Teatro Goldoni
BAGNACAVALLO
STAGIONE
Lunedì 13 e martedì 14 dicembre 2021 ore 21
Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
in collaborazione con Bon Voyage Produzioni e Festival Teatrale di Borgio Varezzi
LELLO ARENA
Parenti serpenti
di Carmine Amoroso
con Giorgia Trasselli
e con Raffaele Ausiello, Marika De Chiara, Andrea de Goyzueta,
Carla Ferraro, Luciano Giuliano, Annarita Vitolo
regia di Luciano Melchionna