Forli

Lello Arena in “Parenti serpenti” dal 3 al 5 dicembre al Teatro Diego Fabbri di Forlì

ParentiSerpenti – ph – TOMMASO LE PERA

FORLÌ – Commedia cinica e divertentissima di Carmine Amoroso, Parenti serpenti, già portata sul grande schermo nel 1992 da Mario Monicelli, giunge al Teatro Diego Fabbri di Forlì venerdì 3 e sabato 4 dicembre alle ore 21 e domenica 5 dicembre alle ore 16 nella rilettura per il palcoscenico di Luciano Melchionna. Protagonisti della pièce sono Lello Arena e Giorgia Trasselli, insieme a Raffaele Ausiello, Marika De Chiara, Andrea de Goyzueta, Carla Ferraro, Luciano Giuliano, Annarita Vitolo.

Un gruppo numeroso che interpreta i vari componenti di una famiglia che si ritrova per trascorrere insieme il Natale. Un incontro fatto di ironia disperata, malinconie e lontananze.
Una commedia in bilico tra irresistibile divertimento e crudeli cupezze di parenti che si trasformano in crudelissimi nemici.

Gli interpreti della pièce saranno anche protagonisti dell’Incontro con gli Artisti che si terrà sabato 4 dicembre alle ore 18 presso il Ridotto del Teatro Fabbri. L’Incontro sarà condotto dal giornalista Pietro Caruso e l’ingresso è gratuito

Dopo le repliche forlivesi, lo spettacolo tornerà in Romagna lunedì 13 e martedì 14 dicembre al Teatro Goldoni di Bagnacavallo.

Lo spettacolo

Tutto ha inizio con un Natale a casa degli anziani genitori che aspettano tutto l’anno quel momento per rivedere i figli ormai lontani. E se quest’anno gli amati genitori volessero chiedere qualcosa ai loro figli? Se volessero finalmente essere accuditi, chi si farà carico della loro richiesta?

Luciano Melchionna costruisce uno spaccato di vita intimo e familiare di grande attualità, con un crescendo di situazioni esilaranti e spietate che riescono a far ridere e allo stesso tempo a far riflettere con profonda emozione e commozione.

Note di regia

Un Natale in famiglia, nel paesino d’origine, come ogni anno da tanti anni. Un Natale pieno di ricordi e di regali da scambiare, in questo rito stanco che resta l’unico appiglio possibile per tentare di ravvivare i legami famigliari, come il fuoco del braciere che i genitori anziani usano, ancora oggi, per scaldare la casa: un braciere pericoloso ma rassicurante come tutte le abitudini e le tradizioni. Un Natale a casa dei genitori anziani che aspettano tutto l’anno quel momento per rivedere i figli cresciuti, andati a lavorare in altre città. Uno sbarco di figli e parenti affettuosi e premurosi che si riuniscono, ancora una volta, per cercare di spurgare le nevrosi e le stanche dinamiche di coppia di cui sono ormai intrisi, in un crescendo di situazioni esilaranti e stridenti in cui tutti noi possiamo riconoscerci.

Immaginare Lello Arena, con la sua carica comica e umana, nei panni di papà Saverio mi ha fatto immediatamente sorridere, tanto da ipotizzare il suo sguardo come quello di un bambino intento a descrivere ed esplorare le dinamiche ipocrite e meschine che lo circondano nei giorni di santissima festività. È un genitore davvero in demenza senile o è un uomo che non vuole vedere più la realtà e si diverte a trasformarla e a provocare tutti?

Andando via di casa, diventando adulti, ogni figlio ha dovuto fare i conti con la realtà, ha dovuto accettare i fallimenti e ha imparato a difendere il proprio orticello mal coltivato, spesso per incuria o incapacità, ma in quelle pause fatte di neve e palline colorate ognuno di loro si impegna a mostrarsi spensierato, affettuoso e risolto. All’improvviso però, i genitori, fino ad allora punti di riferimento, esprimono l’esigenza di essere accuditi come hanno fatto anni prima con loro: uno dei figli dovrà ospitarli e prendersi cura della loro vecchiaia… a chi toccherà?

All’improvviso, dunque, un terremoto segna una crepa nell’immobilità rassegnata di un andamento ormai sempre uguale e in via di spegnimento, una crepa dalla quale un gas mefitico si espanderà e inquinerà l’aria. Sarà la soluzione più spicciola e più crudele a prendere il sopravvento. Verità? Paradosso? Spesso, come si è soliti dire, la realtà supera la fantasia. E questo mi ha spronato ad affrontare un testo che ha la peculiarità rara di fotografare uno spaccato di vita famigliare sempre assolutamente attuale, purtroppo. Si può far ridere nel raccontarlo e sorridere nell’assistere alle spumeggianti gag ma, allo stesso tempo, non ci si può riflettere sopra senza una profonda amarezza. Viviamo in un’epoca in cui i valori, primo fra tutti il rispetto, stanno pian piano sparendo e l’egoismo sta prendendo decisamente il sopravvento sulla carità umana e sulla semplice, fondamentale, empatia. Prima o poi saremo tutti dei vecchi bambini bisognosi di cure, perché trasformarci in soprammobili polverosi, inutili e ingombranti?

In quest’epoca in cui tutto e il contrario di tutto sono la stessa cosa ormai, con questa commedia passeremo dalle risate a crepapelle per il tratteggio grottesco e a tratti surreale dei personaggi al più turpe cambiamento di quegli esseri che – chi di noi non ne ha conosciuto almeno uno? – da umani si trasformeranno negli animali più pericolosi e subdoli: i serpenti. (Luciano Melchionna)

Biglietti: 29 euro (Platea file 1-17); 27 euro (Platea file 18-25 e Galleria)

Prevendite: presso la biglietteria diurna del Teatro Fabbri (Via Dall’Aste) dal martedì al sabato dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 18. Nei giorni di spettacolo la biglietteria di Corso Diaz aprirà un’ora prima dell’inizio della rappresentazione.

Prenotazioni telefoniche (0543 26355): dal martedì al sabato dalle ore 11 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 18.

Biglietti online: Vivaticket

Info: 0543 26355 – accademiaperduta.it

Teatro Diego Fabbri di Forlì

Venerdì 3 e sabato 4 dicembre 2021 ore 21

Domenica 5 dicembre 2021 ore 16

Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro

in collaborazione con Bon Voyage Produzioni e Festival Teatrale di Borgio Varezzi

LELLO ARENA

Parenti serpenti

di Carmine Amoroso

con Giorgia Trasselli

e con Raffaele Ausiello, Marika De Chiara, Andrea de Goyzueta,

Carla Ferraro, Luciano Giuliano, Annarita Vitolo

regia di Luciano Melchionna

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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