Sono questi i dati che emergono dal lavoro dell’Ufficio di Statistica – prezzi del Comune di Rimini, che registrano un trend inflattivo in leggero aumento rispetto agli ultimi due mesi.
“La lettura di questo dato – ha commentato l’assessore ai Servizi generali Irina Imola – è naturalmente influenzata dalle vicende nazionali e internazionali, ma su cui hanno un rilievo importante anche dinamiche locali. In particolare l’indice mensile risulta con un’inflazione nulla in controtendenza con quella che è la dinamica nazionale che registra un -0,2%. Il dato, che riequilibra quelli immediatamente precedenti che parevano oscillare verso il rischio deflazione, si può spiegare con le dinamiche che hanno caratterizzato la divisione “Servizi ricettivi e di ristorazione” dove all’interno troviamo la classe “servizi ed alloggio” con una dinamica mensille determinata principalmente da un fattore di natura stagionale legato alla fiera internazionale Sigep che si è tenuta per l’appunto a Rimini con estremo successo nel mese di gennaio.
Di una lettura diversa, invece la voce “trasporti” (-0,7% su base mensile e -1,4% su base annua). Qui si concentrano tematiche influenzate più da dinamiche nazionali, come la diminuzione del costo dei carburanti, che locali. Negativa (-1,1%) anche la divisione “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili” determinata dal fatto che cala il gas (-3,2% su mensile e del -5,5% su base annua) ed anche dell’energia elettrica, che cala su base mensile del -0,4% (su base annua +1,5).
Senza variazioni, invece, gli indici di riferimento per “Bevande alcoliche e tabacchi”, “Mobili, articoli e servizi per la casa”, “Ricreazione, spettacoli e cultura” e “Istruzione”.
L’anno 2015 si chiude con un’inflazione media negativa pari allo -0,4% per la città di Rimini, la seconda città in Emilia Romagna, dopo Bologna (-0,6%), ad avere un’inflazione media annua 2015 negativa. Indice negativo (-0,2%) anche per le città capoluogo di Ravenna, Modena, Piacenza a fronte di un’inflazione media nazionale 2015 pari al + 0,1%.
“Questi numeri confermano come – conclude l’assessore Imola – rispetto ad alcuni anni fa quando Rimini spiccava in vetta per elevati indici di crescita del’inflazione, vi sia maggiore ‘convenienza’ e ‘risparmio’ delle famiglie su alcuni settori merceologici della vita quotidiana (costo delle utenze, combustibili, comunicazioni…); dall’altro come gli indicatori anche al ribasso siano influenzati dalla crisi economica che contrae consumi e abitudini consolidate”.
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