CESENA – Anche quest’anno esce il nuovo volume de Le vite dei cesenati, edito presso Stampare, con il contributo del Comune di Cesena, della Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena e del Credito Cooperativo Romagnolo. In questo XIV numero sono raccolti diciotto contributi originali, curati da ventuno autori, che riguardano le biografie di persone nate a Cesena, ma anche storie di luoghi e di molto altro che ha attinenza con la “vita” della città.
“‘Le vite dei cesenati’ – commenta l’Assessore alla Cultura Carlo Verona – è un piacevole appuntamento annuale che da sempre accolgo come un regalo offerto alla nostra città. Come in un puzzle, la storia di Cesena e dei suoi cittadini prende forma grazie a documenti storici, testimonianze dirette o indirette, o semplicemente mediante il ricordo di chi ha vissuto un particolare momento o è stato vicino a una persona importante per la città. Cesena è in continua evoluzione, guarda infatti alle sfide del futuro, a un nuovo modo di concepire il suo aspetto urbanistico e la mobilità, si rapporta a un contesto emergenziale che ci obbliga a rivedere l’organizzazione di tutti gli ambiti, ma è importante lasciare aperta una finestra sul passato perché anche le nuove generazioni possano conoscere i protagonisti della nostra storia e, attraverso le vite e le gesta narrate, anche l’identità di Cesena”.
Tra le persone biografate vi sono i componenti della famiglia Malatesta di Montecodruzzo, insegnanti (Giacinto Ricci Signorini e Giacomo Borghini), politici (Vittoria Mariani Rambelli), sacerdoti (Armando Moretti), sindacalisti (Nello Vaienti), sportivi (Giuseppe Ambrosini) e una delle donne amate da Renato Serra (Fides Galbucci).
I luoghi presi in esame sono il teatro Masini, la biblioteca dei ragazzi Adamo Bettini, le sedi dei partiti e dei circoli culturali e l’Istituto Tecnico Industriale Blaise Pascal. La vita della città è indagata attraverso l’analisi di argomenti molto diversi tra loro ma capaci di fornirci informazioni importanti ed originali. Del secolo XIV ci parla il testamento dell’esattore Andrea del fu Malexardo, del secolo XVII le testimonianze di un processo, mentre dei secoli XIX e XX le lettere che Blandina Almerici scrisse a Pellegrino Artusi, la descrizione che Marino Moretti fece della prima locanda per pellagrosi aperta a Cesenatico nel 1900 e organizzata dalla madre Filomena e il Fondo Giuseppe Ambrosini nella biblioteca Malatestiana.
Alla fine del volume, di oltre 400 pagine, sono raccolte tre recensioni, le segnalazioni dei libri pubblicati lo scorso anno su argomenti riguardanti la città e gli indici dei nomi e dei luoghi.
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