Bologna

Le serve di Veronica Cruciani, dall’1 al 4 febbraio al Teatro Arena del Sole di Bologna

Le serve ph Laila Pozzo

BOLOGNA – Veronica Cruciani mette in scena al Teatro Arena del Sole di Bologna, in prima assoluta da giovedì 1 a domenica 4 febbraio, Le serve, il capolavoro di Jean Genet, dirigendo nel ruolo della Signora l’attrice e icona queer Eva Robin’s e nei panni delle bonnes le talentuose Beatrice Vecchione e Matilde Vigna.

Le scene sono firmate da Paola Villani, i costumi sono di Erika Carretta, la drammaturgia sonora di John Cascone, il disegno luci di Théo Longuemare e la drammaturgia del movimento è a cura di Marta Ciappina.

Una produzione CMC – Nidodiragno, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Bolzano. Lo spettacolo sarà in scena anche al Teatro Dadà di Castelfranco Emilia l’11 febbraio.

Liberamente ispirato a un fatto di cronaca che scosse l’opinione pubblica francese negli anni Trenta, il testo è un perfetto congegno di teatro nel teatro che mette a nudo la menzogna della scena, «uno straordinario esempio di continuo ribaltamento tra essere e apparire, tra immaginario e realtà», nelle parole di Jean-Paul Sartre: con un quotidiano rituale pagano, due Serve indossano gli abiti e imitano gli atteggiamenti della Signora, nel tentativo inutile di esorcizzare la propria frustrazione di subordinate. A turno recitano la sua parte, esprimendo quindi il loro desiderio di essere lei, e interpretano la parte l’una dell’altra, passando dall’adorazione al servilismo, fino alla violenza. Un crudele gioco che la regista, anche autrice dell’adattamento con la traduzione di Monica Capuani, descrive come «una fallimentare ripetizione magica, il riflesso deformato del mondo dei padroni, che le Serve adorano, imitano, disprezzano. Desiderano essere la Signora, aspirano a un modello che è il risultato di credenze, rappresentazioni indotte dalla struttura sociale». Cruciani ambienta la vicenda in una città contemporanea, riflettendo sui temi attualissimi del potere e del genere.

Claire e Solange amano e allo stesso tempo odiano la Signora: hanno denunciato il suo amante con alcune lettere anonime e, venendo a sapere che sarà rilasciato per mancanza di prove e che il loro tradimento sarà quindi scoperto, tentano di assassinarla. Genet le presenta immerse in un alternarsi di gioco e delirio della realtà. «La rivolta delle Serve contro la padrona – scrive Veronica Cruciani – non è un gesto sociale, un’azione rivoluzionaria, è un rituale. Questo rituale è l’incarnazione di una frustrazione: l’azione di uccidere l’oggetto amato e invidiato non potrà essere portata a compimento nella vita di tutti i giorni, quindi viene ripetuta all’infinito come un gioco. Tuttavia questo gioco non raggiunge mai il suo apice, la messa in scena che le due sorelle compiono viene continuamente interrotta dall’arrivo della padrona.

Questo fallimento è inconsciamente insito nel cerimoniale stesso che le serve mettono in scena; il tempo sprecato nei preliminari non porterà al compimento del rituale. Anzi questo rituale diventa un atto assurdo, è il desiderio di compiere un’azione che non potrà mai superare la distanza che separa il sogno dalla realtà.

Il ruolo della Signora, interpretato da Eva Robin’s, rappresenta il potere, che è sia maschile che femminile, ma anche il capitalismo con i suoi “oggetti desiderio”.

Ognuna delle due Serve vorrebbe essere diversa da quella che è, ognuna di loro si sente migliore dell’altra, ed entrambe aspirano ad un ruolo di maggior potere. Ma nel momento in cui non riescono ad uccidere la Signora falliscono e ciò le mette in contatto con la loro incapacità di immaginarsi diverse da quelle che sono, di uscire dal ruolo che rappresentano quotidianamente. Si ritroveranno quindi a ripetere sempre la stessa storia, a vivere lo stesso copione di vita che qualcun’altro ha scritto per loro».

Nelle stesse giornate dello spettacolo, dall’1 al 4 febbraio, all’interno degli spazi di Teatri di Vita sarà allestita la prima mostra personale di Eva Robin’s, dal titolo Fragili nascondigli per peccatori, nell’ambito di Art City Bologna.

Veronica Cruciani è regista, attrice, artista visiva, diplomata alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano nel 1998. Nel 2003 interpreta e dirige insieme ad Arturo Cirillo il monologo Le nozze di Antigone, scritto per lei da Ascanio Celestini, con cui è finalista ai premi Ubu come migliore attrice under 35. Il testo è segnalato al Premio Riccione per il Teatro 2002 e vincitore del Premio Oddone Cappellino 2003 al Festival delle Colline Torinesi.

Nel 2004 fonda la Compagnia Veronica Cruciani, con cui conduce un’indagine sul rapporto fra memoria e drammaturgia contemporanea. Nel 2008 con Il Ritorno di Sergio Pierattini, di cui è regista, produttrice e ideatrice del progetto, vince il Premio della Critica per il miglior testo italiano 2007/2008 e lo spettacolo arriva finalista ai Premi Ubu come Migliore novità italiana 2008. Nel 2012 vince il Premio Hystrio-Anct dell’Associazione nazionale dei critici italiani per il suo percorso artistico «per lo sguardo, antico e moderno al tempo stesso, con cui ha saputo leggere splendidamente luci e ombre della realtà del nostro tempo», come si legge nella motivazione. Nel 2015 firma la regia del Preamleto di Michele Santeramo, con Massimo Foschi, Manuela Mandracchia, Lino Musella, Francesco Villano, prodotto dal Teatro di Roma – Teatro Nazionale. Nello stesso anno debutta con Due donne che ballano di Josep Maria Benet i Jornet, con Maria Paiato e Arianna Scommegna, prodotto dal Teatro Carcano di Milano. Spettacolo finalista ai premi Ubu per la categoria Miglior attrice 2016 con Maria Paiato. Nel 2017 firma la regia de La Bottega del caffè di Rainer Werner Fassbinder, prodotta dallo Stabile del Friuli Venezia Giulia. Nello stesso anno debutta con Accabadora di Carlotta Corradi con Anna Della Rosa, tratto dal romanzo di Michela Murgia. Sempre nel 2017 firma la regia di Quasi Grazia, testo di Marcello Fois, prodotto da Sardegna Teatro e che vede in scena Michela Murgia nella parte di Grazia Deledda. Nel 2022 debutta al Teatro Verdi di Padova con La Dodicesima Notte di William Shakespeare, produzione del Teatro Stabile del Veneto.

Nel 2022 vince il Premio Hystrio alla regia “Per la qualità con cui intende e pratica quotidianamente il teatro, dunque, e per la coerenza politica e intellettuale che la contraddistingue, e per l’indipendenza culturale e creativa che dimostra ogni volta”. La sua ultima regia è The Trials (I processi) di Dawn King, che ha debuttato nel 2023 al Teatro dei Filodrammatici. 

Le serve

di Jean Genet

con Eva Robin’s (Signora), Beatrice Vecchione (Claire), Matilde Vigna (Solange)

regia Veronica Cruciani

traduzione Monica Capuani

adattamento Veronica Cruciani

scene Paola Villani

costumi Erika Carretta

drammaturgia sonora John Cascone

disegno luci Théo Longuemare

movement coach Marta Ciappina

assistente alla regia Ilaria Costa

scenotecnica Officine Contesto

sarto Lucio Imperio

fotografie Laila Pozzo

service Piano&Forte

produzione CMC – Nidodiragno, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Bolzano

si ringrazia il Teatro Comunale di San Giovanni in Persiceto (BO)

nell’ambito del Focus Lavoro di ERT / Teatro Nazionale

Le repliche di Bologna sono presentate in collaborazione con Gruppo Hera 

Tournée        

5 e 6 febbraio – Teatro Studio, Bolzano

7 febbraio – Teatro Civico Puccini, Merano (BZ)

8 febbraio – Forum Bressanone, Bressanone (BZ)

9 febbraio – Teatro Comunale, Vipiteno (BZ)

11 febbraio – Teatro Dadà, Castelfranco Emilia (MO)

24 febbraio – Teatro La Corte, Osoppo (UD)

dal 27 febbraio al 3 marzo – Teatro Gobetti, Torino

6 marzo – AMA Auditorium Multidisciplinare, Arzachena (OT)

7 marzo – Teatro del Carmine, Tempio Pausania (SS)

8 marzo – Teatro Civico Oriana Fallaci, Ozieri (SS)

9 marzo – Teatro Centrale Carbonia (SU)

14 marzo – Teatro Comunale, Mirano (VE)

dal 15 al 17 marzo – Teatro Mario Del Monaco, Treviso

20 marzo – Ridotto del Teatro Comunale, Vicenza

dal 21 al 24 marzo – Teatro Orazio Bobbio, Trieste

26 marzo – Teatro Comunale, San Giovanni in Persiceto (BO)

27 marzo – Teatro Titano, San Marino

28 marzo – Teatro Comunale, Valenza (AL)

dal 4 al 7 aprile – Teatro Carcano, Milano

12 aprile – Teatro Massimo, Pescara

18 e 19 aprile – Teatro Sociale, Bellinzona (Svizzera)

27 aprile – Auditorium Comunale, Polistena (RC)

Vengo anch’io! Laboratori creativi per bambin* mentre i grandi sono a teatro

In occasione dello spettacolo sabato 3 febbraio alle ore 19.00 è in programma Laboratorio di costruzione di giochi ottici a cura di Schermi e Lavagne – Dipartimento educativo della Cineteca di Bologna.

Alla scoperta del precinema: il 28 dicembre 1895 Auguste e Louis Lumière presentano al pubblico il cinematografo. È l’invenzione che sconvolge il secolo a venire. Tuttavia i tentativi di ingannare i nostri occhi, facendo vedere loro ciò che in realtà non è – movimenti, distanze, figure – sono iniziati ben prima. Un laboratorio per scoprire e costruire taumatropi, zootropi e tanti altri curiosi oggetti che hanno preceduto e accompagnato la nascita del cinematografo.

Il costo di ogni appuntamento è di 7 € per bambin*, 10 € se le/i bambin* sono 2 oltre al prezzo del biglietto dello spettacolo per i genitori ridotto del 20%.

Disponibilità limitata e fino a esaurimento posti. Prenotazione obbligatoria, entro il giorno precedente al laboratorio, a: ufficioscuola@arenadelsole.it | tel. 051 2910950 | 335 7355561

Teatro Arena del Sole, via Indipendenza 44 – Bologna

Prezzi dei biglietti: da 5 € a 27 €

Biglietteria: dal martedì al sabato dalle ore 11.00 alle 14.00 e dalle 16.30 alle 19.00

Tel. 051 2910910 – biglietteria@arenadelsole.it | bologna.emiliaromagnateatro.com

Teatro Arena del Sole-Bologna

Via dell’Indipendenza 44

dall’1 al 4 febbraio 2024

sala Leo de Berardinis

giovedì e venerdì ore 20.30 | sabato ore 19.00

domenica ore 16.00 

Le serve

di Jean Genet

con Eva Robin’s, Beatrice Vecchione, Matilde Vigna

regia Veronica Cruciani

produzione CMC – Nidodiragno, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale,

Teatro Stabile di Bolzano

prima assoluta

 

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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