È quanto si attende Legacoop Romagna, che nell’area vasta associa circa 380 imprese, con 7,3 miliardi di valore della produzione, oltre 25 mila occupati e 324 mila soci.
Da Roma continuano ad arrivare segnali poco rassicuranti: stagnazione, debito in crescita, risorse in calo per i servizi pubblici essenziali e la sanità, inflazione che pesa tantissimo specie sui redditi più bassi, ritardi e farraginosità nei fondi per l’alluvione. Anche la mancata ratifica del MES è fonte di preoccupazione, perché aumenta l’instabilità a livello europeo.
I segnali di ottimismo sono tutti a livello locale. Secondo il Centro Studi di Legacoop il 2023 chiuderà in utile per il 64% delle cooperative, con fatturato in crescita per il 58% delle associate. Un andamento ancora positivo, dunque, in linea con i risultati del 2022, che avevano portato il valore della produzione delle imprese associate a 7 miliardi e 300 milioni (+ 16,7% sul 2021) e l’occupazione a +4,1%, pari a mille occupati in più, per un totale di oltre 25 mila lavoratori impiegati.
A ciò si aggiunga che il 65% delle cooperative ha pianificato o avviato per il prossimo triennio nuovi investimenti in innovazione e tecnologia, con l’obiettivo di intraprendere la strada dell’autonomia energetica e di aumentare performance di produzione e prospettive sui mercati di riferimento. Un dato che sale all’81% nelle cooperative agroalimentari (più delle altre sottoposte alla crisi climatica, ma ben lontane dall’arrendersi), al 70% nei servizi, al 75% fra le cooperative sociali e che scende fra le cooperative di produzione e quelle culturali. Nuovi investimenti che, analizzati per provincia, interesseranno il 77% delle cooperative ravennati, il 59% di quelle forlivesi e cesenati e il 44% delle imprese associate che operano nella provincia di Rimini.
Insomma, è la Romagna che cerca di far da traino a se stessa, con risorse proprie, all’interno di un sistema regionale che continua a essere un riferimento nazionale.
Il 69% delle imprese (che diventa un 78% a Forlì-Cesena, 61% a Ravenna e 69% a Rimini) ha dichiarato che la Romagna si sta modernizzando: una percezione positiva sull’andamento del nostro territorio su cui la cooperazione continuerà a voler incidere, puntando, come sempre, a crescere. La tendenza all’investimento in ambito cooperativo romagnolo nel 2024, riguarda soprattutto i settori più colpiti dall’alluvione del maggio scorso (e cioè quello agricolo ed agroalimentare) e, ancor prima, dalla pandemia (quello dei servici sociali e socio sanitario),
«Lo scenario nazionale e internazionale che ci attende — dichiara il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi — fa percepire alle imprese cooperative romagnole i prossimi mesi come pieni di incertezze. Eppure, in questo quadro tutto meno che rassicurante, cogliamo anche un fortissimo segno di vitalità, che indica una controtendenza più che positiva. È il segno che deriva da una propensione all’investimento – in nuove tecnologie, in innovazione dei processi di produzione e di prodotto, in formazione del personale -, che mette in luce una vitalità non comune a tutti i settori economici del nostro territorio, come evidenziato anche recentemente, con una qualche preoccupazione, dalla Camera di commercio della Romagna e dal suo Presidente Carlo Battistini».
Legacoop Romagna rappresenta circa 380 imprese associate nelle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, con un valore della produzione di oltre 7,3 miliardi di euro, oltre 300mila soci (incluse tutte le tipologie di soci: lavoratori, produttori, consumatori) e più di 25mila lavoratori.
Federcoop Romagna è il polo nazionale specializzato in servizi alle cooperative che fa capo a Legacoop Romagna. Al suo interno operano un centinaio di professionisti nei campi contabile, fiscale, legale, del lavoro, ambientale e della consulenza avanzata.
NEL 2024 LA ROMAGNA INVESTIRÀ IN CONTROTENDENZA PER BATTERE LA STAGNAZIONE ECONOMICA
I nuovi investimenti, analizzati per provincia, interesseranno il 77% delle cooperative di Ravenna, il 59% di quelle di Forlì-Cesena e il 44% delle imprese associate che operano nella provincia di Rimini.
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