Al via i lavori di realizzazione del nuovo Parco archelogico del Ponte di Tiberio
RIMINI – Con la demolizione della balaustra prospiciente il bacino del Ponte di Tiberio, hanno preso avvio i lavori per la realizzazione del Parco archeologico “Le pietre raccontano”, che ha tra i suoi principali obiettivi il recupero e la valorizzazione delle pietre appartenenti a un’arcata del ponte crollata e rinvenuta durante gli scavi degli anni ’90, al momento collocate nel parco Marecchia.
Si tratta di un intervento di riqualificazione reso possibile anche dal finanziamento parziale dei lavori di SGR Rimini attraverso le opportunità dell’Art Bonus, il sistema premiante introdotto dal Governo per favorire le erogazioni liberali a sostegno della cultura.
Il nuovo Parco archeologico, il cui progetto d’allestimento e di risistemazione dell’area è stata concordato con la Soprintendenza Archeologica e con la Soprintendenza per i Beni Culturali e del Paesaggio, è parte dell’intervento di riqualificazione più generale che interessa l’intero bacino del Ponte di Tiberio. Dei cinque comparti dell’intero progetto, due sono già stati conclusi (“piazzale Vannoni” e “parcheggi”) mentre due sono in procinto di partire: “Piazza sull’acqua” (partenza estate 2016, 900.000 euro di spesa) e “Porto antico” (fine 2016 l’inizio dei lavori previsti, 950.000 euro il costo).
Con un allestimento all’aperto, il Parco avrà una funzione didattica e culturale, sia introducendo la storia del ponte che, attraverso presenza delle pietre, descrivendo le tecniche costruttive del tempo. L’area verrà così realizzata come spazio di divulgazione e di verde.
“Tra grandi e piccoli si contano 155 pezzi – scrive Giovanni Rimondini sul numero speciale che Ariminum ha dedicato al bimillenario del Ponte di Tiberio – e questi sono interessanti perché raccontano, almeno in parte, come venne costruito il ponte. La maggioranza delle pietre sono state lavorate in epoca romana ma alcune si riferiscono a periodi successivi. Le pietre lavorate in epoca romana sono di varia natura e non provengono da cave locali e quindi vennero portate via mare, in genere dal nord Italia, tramite imbarcazioni che percorrevano la costa. Ogni pietra veniva impiegata e aveva una funzione sulla base delle proprie caratteristiche.”
Le pietre furono rinvenute durante i lavori per la sistemazione dell’invaso degli anni ’90. Recuperate, catalogate, dal 2005 furono spostate in un’area recintata del parco Marecchia a poca distanza dal ponte, in attesa di quella collocazione che oggi ha avuto inizio. Oltre al parco, si prevede inoltre la riqualificazione del percorso pedonale con la collocazione di elementi di arredo con funzione didattico-culturale e la sostituzione della balaustra al fine di favorire la permeabilità visiva, con affaccio diretto sul Ponte di Tiberio.