L’autore, tra i cinque finalisti del Premio Campiello 2021, conduce il pubblico in un itinerario alle radici della tradizione letteraria russa, della quale è grande appassionato ed esperto, proponendo una riflessione sulla diffusione della letteratura e della lingua russa, lingua ricca e duttile.
Agli inizi dell’Ottocento non esistevano ancora i romanzi russi, spiega Paolo Nori. È solo con Puškin che comincia a diffondersi una vera e propria letteratura russa.
Inoltre, sabato 4 settembre alle ore 9.45, sarà al Festival della Mente con la conferenza Da Homo sapiens a Homo caelestis: l’alba di una nuova era anche il divulgatore scientifico fidentino Tommaso Ghidini, oggi capo e portavoce della Divisione di Strutture, meccanismi e materiali dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). L’homo sapiens si sta trasformando in homo caelestis non solo attraverso le tecnologie e le scoperte scientifiche che la corsa allo spazio ci regala, ma soprattutto grazie a una nuova consapevolezza di noi che l’indagine del cosmo e degli altri mondi dello spazio ci permette di acquisire.
In foto: Paolo Nori
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