Le iniziative per commemorare gli anniversari degli Eccidi del Castello del 1943 e del Doro del 1944

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Celebrazioni di novembre: mercoledì 15 e venerdì 17. A cura del Comitato cittadino per le onoranze

murettoFERRARA – Entrerà nel vivo, con gli appuntamenti istituzionali previsti mercoledì 15 e venerdì 17 novembre, il programma di iniziative di commemorazione e cultura storica messe a punto in occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale e degli anniversari degli Eccidi fascisti e nazisti a Ferrara del 15 novembre 1943 e 17 novembre 1944.

Il calendario degli appuntamenti – fino al 25 novembre – è stato realizzato dal ‘Comitato per le Onoranze’ composto da Comune, Prefettura e Provincia di Ferrara e condiviso con A.N.P.I. provinciale Ferrara, Associazione Partigiani Cristiani di Ferrara, Associazioni combattentistiche e patriottiche, Associazioni culturali e no-profit, Comunità Ebraica, Forze dell’Ordine e Militari, Istituto di Storia Contemporanea, Istituzioni scolastiche, Movimenti femminili, Museo del Risorgimento e della Resistenza, Ufficio Scolastico Provinciale.

PROGRAMMA delle giornate dedicate alle commemorazioni:

1) SETTANTAQUATRESIMO ANNIVERSARIO DELL’ECCIDIO ESTENSE 1943/2017*

MERCOLEDI’ 15 NOVEMBRE

Ore 10 – sala Consiliare del Comune di Ferrara (piazza Municipale, 2) incontro con gli studenti a cura dell’Istituto di Storia Contemporanea. Presentazione WEB serie “L’ultimo grido. La vita degli ebrei italiani al tempo delle Leggi razziali” prodotto dall’Istituto dell’Enciclopedia Treccani in collaborazione con Istituto Storia Contemporanea. Intervengono il vicesindaco Massimo Maisto, l’autore Giuseppe Muroni, il presidente della comunità ebraica di Ferrara Andrea Pesaro e la presidente dell’ISCO Anna Quarzi.

LA SCHEDA – La web serie, che sarà diffusa on line sul portale dell’Enciclopedia Treccani (treccani.it) che conta ogni giorno circa 400.000 visualizzazioni , ha l’obiettivo di fare ulteriore luce sulla vita degli ebrei italiani durante il periodo 1938-1943. L’opinione pubblica che si forma acriticamente sul web, tende ad associare, in modo semplicistico, la storia della Shoah alla deportazione e al lager. In questo progetto si dà spazio, invece, a storie accadute nel periodo che intercorre tra l’emanazione delle Leggi razziali e il 1943, mettendo l’accento sulle Storie di vita di ebrei che si sono trovati ad essere considerati, improvvisamente, “nemici in casa”. Si tratta quindi di un viaggio a tappe nella memoria del nostro Paese, alla ricerca di storie dimenticate, semidimenticate, perdute o disperse e consiste in quattro letture, interpretate dagli attori Francesco Montanari, Francesca Inaudi, Stefano Muroni e Monica Guerritore, della durata di cinque minuti, di lettere documento che riguardano diverse tematiche: l’internamento in campi in Italia, l’esclusione e la separazione dopo le leggi razziali, le proteste e anche la storia di un insegnante nella scuola ebraica di Ferrara, Matilde Bassani.

Ore 11.30 – Muretto di Castello Estense – Corso Martiri della Libertà – Esposizione della mostra “Per non dimenticare” e cerimonia di commemorazione, aperta dal discorso del sindaco Tiziano Tagliani alla presenza di autorità civili, militari, religiose e degli studenti già coinvolti alle 10 in residenza municipale.

LA SCHEDA – La mostra “Per non dimenticare” è stata realizzata in occasione del settantesimo anniversario dell’eccidio Estense dall’Istituto di Storia Contemporanea (a cura di Anna Maria Quarzi, collaborazione di Giulia Aguzzoni, realizzazione Studio Sigfrida) con il contributo del Comune di Ferrara. Mediante una successione di pannelli autoportanti sagomati con immagini e testo, la mostra racconta le storie di vita degli undici uccisi presso il muretto del Castello e sui Rampari di S. Paolo all’alba del 15 novembre 1943. Le sagome, di forte impatto emotivo, rendono particolarmente “viva” l’immagine di quella lunga notte immortalata anche dal racconto di Giorgio Bassani-Una notte del ’43 e dal film di Florestano Vancini-La lunga notte del ’43. (*vedi a fondo pagina la scheda storica)

Ore 15 – Sinagoga di via Mazzini – Deposizione Corona alle lapidi esterne con onori militari alla presenza di autorità civili, militari e religiose.

2) SETTANTATREESIMO ANNIVERSARIO DELL’ECCIDIO DEL DORO 1944/2017**

VENERDI’ 17 NOVEMBRE – Ore 10 Cippo di caffè del Doro – via Padova

Cerimonia di commemorazione alla presenza delle autorità civili, militari e religiose gli alunni delle classi IV e V della Scuola Primaria Doro presenteranno poesie e canti.

DOMENICA 19 NOVEMBRE – Ore 17 parrocchia di San Giuseppe Lavoratore (via Panetti, 3 )

CoroPerCaso e gli alunni delle classi IV e V della Scuola Primaria Doro presenteranno il recital in memoria delgli Eccidi del Doro “Impareremo a camminare” tratto dalla canzone “Diamante ” di Zucchero.

3) PROGRAMMA DI INIZIATIVE DI COMMEMORAZIONE E CULTURA STORICA

Queste le altre iniziative inserite nel calendario del Comitato per le Onoranze – Novembre 2017 e in programma nei prossimi giorni:

6 – 30 novembre – Istituto di Storia Contemporanea “I luoghi della memoria 1943/1945 – itinerari dell’APP: ResistenzaMAPPE/Ferrara”
Percorsi guidati dai docenti del Laboratorio di Didattica dell’Istituto ai luoghi più significativi della città e della Provincia relativi al periodo 1943/1945, per gli studenti delle scuole primarie e secondarie. Prenotazioni 0532 207343 – istitutostoria.ferrara@gmail.com

LA SCHEDA – LE APP si possono scaricare dal sito Resistenza maPPe/ Ferrara
ResistenzamAPPe permette di valorizzare in modo interattivo il patrimonio archivistico didattico e storiografico già esistente e di apprendere vicende legate alla storia nonché a riscoprire alcuni luoghi simbolici dell’esperienza bellica tra il 1943 e il 1945. Realizzate dalla rete degli Istituti storici dell’Emilia Romagna. Le App che riguardano Ferrara sonostate realizzate dall’Istituto di Storia Contemporanea gli itinerari sono:
Eccidi e stragi
Persecuzione degli ebrei ferraresi
Ferrara bombardata – I luoighi del disastro.

Mercoledì 15 novembre alle 11 – Museo del Risorgimento e della Resistenza – Corso Ercole I d’Este, 19
apertura della Mostra “Geografia di una strage: gli eccidi nazi-fascisti nel Ferrarese. 1943-1945 a cura di Antonella Guarnieri e Davide Guarnieri

Venerdì 17 novembre alle 17.30 – Museo del Risorgimento e della Resistenza – Corso Ercole I d’Este, 19 – Presentazione del libro di Silvia Pascale “Come stelle nel cielo. In viaggio tra i lager. Dialogherà con l’autrice lo storico Davide Guarnieri”

Sabato 25 novembre alle 10.30 – Museo del Risorgimento e della Resistenza – Corso Ercole I d’Este, 19 – Massimo Zaccaria mette in scena Il ritorno – l’ultima guerra Ideato e scritto da Salvatore Arena. Lo spettacolo è gratuito e aperto alla cittadinanza

*LA SCHEDA – Per non dimenticare – 15 Novembre 1943 – Eccidio di Castello Estense

(A cura dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara) – All’alba del 14 novembre 1943 viene trovato il cadavere del Commissario Federale del Partito Fascista Repubblicano (PFR) di Ferrara, Igino Ghisellini, nei pressi del paese di Castel d’Argile (Bologna). Igino Ghisellini era partito da Ferrara il giorno prima per recarsi a Verona al primo congresso del Partito Fascista Repubblicano.
Nella stessa giornata del 14 novembre, la notizia dell’uccisione del Federale viene diffusa nell’assise di Verona: la reazione dei presenti è durissima, a gran voce si chiede che Igino Ghisellini venga immediatamente vendicato. Il segretario nazionale del PFR, Alessandro Pavolini, invia a Ferrara due squadre di camicie nere di Verona e di Padova. Con gli squadristi giungono in città tre dirigenti del Fascio: Enrico Vezzalini, che diventerà poi Federale e Prefetto di Ferrara, Franz Pagliani e il Console Giovan Battista Riggio. Sono loro che compileranno una lista degli antifascisti da arrestare e giustiziare per vendicare il Federale Ghisellini.
Nella notte vengono prelevate dalle loro case 72 persone: antifascisti, molti ebrei, alcuni cittadini considerati “traditori” per non essersi iscritti alla Repubblica Sociale, oppositori del regime in genere e portate alla Caserma della Milizia in piazza Beretta.
Fra loro e i 34 antifascisti, ebrei, oppositori del regime che erano già nelle carceri di via Piangipane (arrestati il 7 ottobre 1943) vengono “scelti” i dieci cittadini innocenti da passare per le armi per punire la morte del Federale Ghisellini. Impossibile stabilire come sia avvenuta la “scelta” anche se varie testimonianze concordano nel ritenere che Vezzalini si fosse avvalso di un elenco di “traditori del fascismo” già compilata dallo stesso Ghisellini.
All’alba del 15 novembre davanti a Castello Estense vengono fucilati : Emilio Arlotti, Pasquale Colagrande, Mario e Vittore Hanau, Giulio Piazzi, Ugo Teglio, Alberto Vita Finzi, Mario Zanatta; sulle mura presso i Rampari di San Giorgio: Gerolamo Savonuzzi e Arturo Torboli e in via Boldini: Cinzio Belletti che un caso aveva portato nelle vicinanze del Castello quella notte.
I cadaveri verranno lasciati davanti al muretto del castello per tutta la mattina, doveva essere un monito per i ferraresi. Solo l’Arcivescovo Ruggero Bovelli con un duro intervento presso le autorità fasciste riuscirà a far spostare i corpi.
Erano undici, riversi, in tre mucchi separati, lungo la spalletta della Fossa del Castello, lungo il tratto di marciapiede esattamente opposto al caffè della Borsa e alla farmacia Barilari: e per contarli e identificarli, da parte dei primi che avevano osato accostarsi (di lontano, non parevano nemmeno corpi umani: stracci, bensì, poveri stracci o fagotti, buttati là, al sole, nella neve fradicia), era stato necessario rivoltare sulla schiena coloro che giacevano bocconi, nonché separare l’uno dall’altro quelli che, caduti abbracciandosi, facevano tuttora uno stretto viluppo di membra irrigidite. (Giorgio Bassani, Una notte del ’43, 2G editrice, Ferrara, 2001)

**LA SCHEDA – Ferrara, 17 novembre 1944 – Una strage nazista: l’eccidio del Doro

(A cura del Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara) – Sul finire dell’agosto 1945 – a poco più di quattro mesi dalla Liberazione di Ferrara – nell’immediata periferia della città, nei pressi di Caffè del Doro, vengono disseppelliti i corpi di sette uomini, scomparsi l’anno precedente dopo essere stati prelevati nottetempo dal carcere cittadino, dove erano stati rinchiusi per attività antifascista, in seguito agli arresti avvenuti tra il 7 ed il 26 ottobre 1944.
Si tratta di Mario Agni, Mario Arnoldo Azzi, Giuseppe Franceschini, Gigi Medini, Michele Pistani, Alberto Savonuzzi, Antenore Soffritti, tutti impegnati in prima persona – ed alcuni con incarichi di responsabilità, sia a livello militare che a livello politico – nella Resistenza al nazifascismo.
Arrestati per ordine di Carlo De Sanctis – a capo dell’Ufficio politico della Questura dal luglio 1944 – furono prima portati nelle “camere di sicurezza” di Castello Estense, poi nel carcere di via Piangipane e subirono pesanti interrogatori, per alcuni accompagnati da vere e proprie torture. Vennero infine trucidati dalle SS tedesche, comandate dal maresciallo Pustowka, con un colpo di pistola alla nuca all’alba del 17 novembre dello stesso anno nei pressi di Caffè del Doro, dove erano stati trasportati su un furgone messo a disposizione da De Sanctis e guidato dall’SS italiana Alfredo D’Agostini.
I corpi furono frettolosamente sepolti in una improvvisata “fossa comune”, cioè nel cratere aperto da una bomba e fino al momento del ritrovamento delle salme – a Liberazione avvenuta – sulla sorte degli scomparsi nulla si seppe di certo. Ai familiari – che si erano peraltro visti consegnare gli effetti dei loro congiunti – De Sanctis dichiarò che erano stati prelevati dalle SS e deportati in Germania. Tra coloro che erano rimasti in carcere e negli stessi ambienti della Resistenza – che aveva tentato – in particolare dopo il ritorno a Ferrara del comunista Spero Ghedini, nome di battaglia “Antonio”, come Commissario politico della 35° Brigata partigiana Garibaldi di Ferrara , senza riuscirci, di liberare i sette detenuti , i cui incarichi erano particolarmente nevralgici per l’organizzazione – circolarono voci, mai confermate, di sommarie esecuzioni.
Il processo ai presunti responsabili dell’eccidio – che si tenne nell’immediato dopoguerra – dimostrò senza alcun dubbio che i sette partigiani erano stati trasportati dalle carceri a Caffè del Doro da un drappello di SS comandato dal Maresciallo Pustowka con un furgone messo a disposizione dalla Questura, diretta da Carlo De Sanctis e guidato da un SS italiano, Alfredo D’Agostini.

VIABILITA’

In occasione delle iniziative commemorative di mercoledì 15 novembre in corso Martiri, Porta Reno e via Mazzini e di venerdì 17 novembre in via Padova, saranno previste modifiche alla viabilità con deviazione delle linee di trasporto pubblico.